Vivere una esperienza Termale in Travel Coaching

se prima di scoprire le vie di Roma, ci permettessimo di attivare i nostri sensi dedicandoci qualche ora proprio in uno dei luoghi più amati dai Romani, le Terme?

Il mio rapporto con l’acqua è sempre stato viscerale. È il mio luogo di pace, il mio elemento rigenerante, la casa a cui fare ritorno per ricaricare l’energia, per cancellare stress e i pensieri negativi. Ogni tipo d’acqua ha una sua caratteristica, un su potere, un suo particolare modo di incontrare il nostro corpo, la nostra mente, i nostri sensi e un invito a rallentare, ad entrare in contatto con noi stessi, ascoltare ed ascoltarci. E così per scoprire le fonti termali italiane e invitarvi a sperimentare l’incontro con questi luoghi magici ho scovato questa guida – “Guida alle Terme e al Benessere in Italia “di Francesca Soldavini e Giuseppe Piccolo, ed. Magenes – uno strumento per conoscere il mondo termale italiano.

Il libro presenta, suddivise per regione e provincia, oltre 140 schede con informazioni dettagliate sugli stabilimenti termali, le acque e le sorgenti naturali …, nonché suggerimenti su città e attrattive turistiche da visitare. “… Infatti le stazioni termali, soprattutto in Italia, presentano caratteristiche climatiche particolarmente favorevoli e sono inserite in meravigliosi contesti naturali e artistici, che stimolano il raggiungimento di sensazioni di benessere e relax. Il concetto di cura è quindi associato a quelli di vacanza e di uso intellettuale del tempo libero, con proposte culturali e di svago variegate e adatte a tutte le età”.

Eccolo il libro di questo mese si intitola “Guida alle Terme e al Benessere in Italia “di Soldavini e Giuseppe Piccolo, ed. Magenes

L’ho scelto perché sin da piccola il mio rapporto con l’acqua è sempre stato viscerale: Ogni tipo d’acqua ha una sua caratteristica, un su potere, un suo particolare modo di incontrare il nostro corpo, la nostra mente, i nostri sensi e un invito a rallentare, ad entrare in contatto con noi stessi, ascoltare ed ascoltarci.

Uno strumento per conoscere il mondo termale italiano

Facendomi guidare da questa mia passione sono andata alla ricerca di una guida che individuasse luoghi in Italia che permettano di “…abbandonarsi completamente al piacere delle acque, sfruttando le loro molteplici proprietà sia per curare quei fastidiosi disturbi che a volte impediscono il vivere serenamente la quotidianità, sia per vivere in armonia con l’ambiente e, perché no, per migliorare il proprio aspetto fisico”.
Andando alla ricerca di questi luoghi magici nel territorio laziale ho scopeto che “nel bacino del Mediterraneo le acque termali sono state impiegate per l’idroterapia fin dall’antichità. Se i greci furono tra i primi popoli a conoscerle e apprezzarle (lo stesso Ippocrate ne decantò le virtù nel trattato Uso dei Liquidi), i romani esaltarono questo strumento di cura e di relax attraverso la realizzazione delle monumentali therme pubbliche, che si affiancano al balneum privato. … oggi i confini fra impianto termale in senso proprio, centro benessere e beauty farm tendono a essere sempre meno netti e spesso gli stabilimenti presentano al loro interno hotel e Spa, per offrire non solo cure e visite mediche specialistiche, ma anche trattamenti estetici e percorsi benessere.
Questo connubio tra terapia e relax è uno delle chiavi dello straordinario successo che sta vivendo il termalismo”.

Approfittando della visita a Roma della nostra Travel Coach, Ilaria Vigo, mi viene la voglia di passare una giornata a QC Terme, un luogo magico immerso nella natura a Fiumicino, a pochi passi da Roma. È un posto a me caro e che conosco bene, ci torno di frequente, ma questa volta l’idea di andare lì è dettata dalla voglia di vivere il luogo in pieno stile Travel Coaching.

Come può una giornata alle Terme diventare la porta di accesso alla visita di un luogo?

Una intera giornata dedicata a vivere il “piacere” e allo stesso tempo un allenamento a vivere il luogo, le terme appunto, attraverso i cinque sensi, facendone, come leggiamo nel libro di Ilaria – Travel coaching. Dis-orientarsi e scoprire la magia della vita – “la chiave di accesso al cambiamento di percezione.
Allenarsi a vivere i luoghi di viaggio, le situazioni, e gli incontri con queste cinque “porte” può davvero aiutarci a cambiare radicalmente il modo in cui percepire la tua realtà anche una volta rientrato a casa”.

Partendo da questa ispirazione mi permetto di vivere questa giornata creando un vero e proprio laboratorio. Entro in questo mondo conosciuto, rallentando e permettendo ai miei sensi di guidarmi nell’assaporare l’esperienza.
Facendomi inspirare dalle pagine di Ilaria mi osservo e osservo con uno sguardo distratto dove mi portano le esperienze che sto vivendo. In questo modo scopro che ho bisogno di lentezza, di assaporare e di gustare l’acqua, il calore delle vasche idromassaggio, il vapore delle zone umide e il calore della sauna e che tutto questo mi aiuta a liberare la mente, a lasciare andare pesi e tensioni e nell’ascolto del silenzio riesco a sentire i miei veri bisogni ed a ricontattare la mia bambina interiore quella che si nutre di gioia, di curiosità, di piacere e che ama scoprire ed assaporare….
Con il gusto e con l’olfatto attivati e risvegliati assaporo le piccole leccornie che sono messe a disposizioni dei clienti durante il percorso: piccoli bon bon dolci che solleticano il gusto e grazie al “risveglio “del mio “naso” scopro le fragranze dei profuma ambiente, legate ai quattro elementi.
Mi sento attratta dal profumo dell’aria e della terra. Scegliendo le fragranze che mi piacciono e mi inebriano, scopro che ascoltando i nostri sensi posso conoscere molto di me. I sensi ci parlano basta ascoltarli. La scelta della terra parla del mio legame con le radici, del mio senso di radicamento, della mia concretezza e del mio senso pratico, mentre l’aria che parla della mia continua ricerca, del mio legame con la mente e l’elemento mercuriale.

Partendo da queste piccole suggestioni ti invito a scegliere un luogo termale vicino a te e di regalarti una giornata in pieno stile travel coaching…

Rallentando e connettendoti con i tuoi sensi, facendoti condurre dalla voce narranteche ti suggerisce… “di osservare cosa ti fa ridere, arrabbiare, emozionare …cosa ti porta più vicino a chi sei davvero…

Una volta terminata l’esperienza rispondi a queste domande:
• Quale senso hai utilizzato maggiormente?
• Quale senso non hai utilizzato per nulla?
• Quale senso ti ha fatto scoprire qualcosa di nuovo?
• Quale senso ti ha portato stupore?
• Quale senso hai utilizzato che solitamente non sfrutti?

Non aspettarti che affiorino cose straordinarie, valorizza ciò che ha senso per te in quel momento. Potrebbe poi capitare che durante il viaggio altro si manifesti”.

Ascoltando la canzone di Daniele Silvestri “La mia casa” mi viene in mente il legame di Roma con l’acqua.

“Nella mia casa è tutta Roma
Perché è qui che sono nato. In mezzo ai preti, i gladiatori, gli avvocati, i senatori, i tassinari, gli impiegati, le bariste, gli artigiani, i rigattieri, i poliziotti, i cravattari, le puttane
E le duemila fontanelle per le strade
Dove l’acqua scorre sempre e non si ferma
Come se l’acqua fosse Roma
Come se fosse eterna
Come se l’acqua fosse Roma
Come se fosse eterna “

Come può una giornata alle Terme diventare la porta di accesso alla visita di un luogo?

Chissà che con questo pre – contatto con il viaggio e con l’anima di Roma non ci predisponessimo a un nuovo incontro con questa città e questo non ci permettesse di scoprire nuovi aspetti di Roma e con essa di noi stessi.
L’amore dei Romani per le terme dove la pratica del bagno termale era un fenomeno sociale legato all’igiene e alla salute pubblica, legata alla necessità di concedere a sé stessi e al proprio corpo una pausa. L’effetto benefico delle acque termali oggi come allora è quasi un momento “sacro” legato all’attività terapeutica, una sorta di purificazione del corpo e dell’anima.
Come sarebbe riscoprire questo aspetto delle terme ed utilizzarlo nel nostro quotidiano o in viaggio prima di approcciarci a qualcosa di nuovo che sia una esperienza, una nuova sfida o un posto da scoprire?
Questo aspetto “sacro” i popoli antichi lo conoscevano bene, tant’è che da Nord a Sud ci sono leggende che legano la nascita delle terme ed i loro poteri terapeutici a Dei, Ninfe e Sirene. Ognuna di queste creature porta con sé un’energia e un potere di guarigione che nella cultura popolare trasmette alle acque a cui dà origine. Se prima di recarti lì scoprissi la sua leggenda. Come cambierebbe il tuo approccio a quel luogo? Quale leggenda senti più affine a te? Cosa attiva in te, una tua parte che vuoi potenziare o a cui vuoi dare guarigione? 

Duomo di Salerno (Antonella Giroldini)

La Cattedrale di San Matteo a Salerno, o Duomo di Salerno, fu fondata da Roberto il Guiscardo e consacrata da Papa Gregorio VII, ufficialmente inaugurata nel marzo 1084. L’attuale struttura risale al terremoto del 5 giugno 1688, quando è stata completamente ricostruita. L’ingresso principale è stato modificato, il suo cortile è circondato da un passaggio coperto sostenuto da ventotto colonne semplici con archi e una serie di tombe romane intorno alle mura. Sul lato meridionale della cattedrale si trova il campanile che risale al XII secolo.

La cattedrale di Salerno presenta una pianta articolata in un corpo longitudinale a tre navate con uno orizzontale, il transetto, con tre absidi e quadriportico. Il primo elemento di novità è dato dalla forma della cripta ad aula con lo spazio scandito da colonne e con le absidi in corrispondenza con quelle del transetto superiore. La cripta custodisce le spoglie mortali di San Matteo. La leggenda della traslazione vuole che le reliquie siano state portate a Salerno da Gisulfo I nel X secolo ed in seguito nel 1081, quando fu costruita la nuova cattedrale dedicata all’evangelista, furono deposte nella cripta destinata a custodirle.

La decorazione scultorea di tutto il Duomo di Salerno è caratterizzata da una forte presenza di animali: a partire dall’ingresso, vi troviamo un leone e una leonessa che allatta il suo piccolo, simboli della potenza e della carità della chiesa; l’architrave raffigura oltre al traliccio di vite, i datteri beccati dagli uccelli, un’allusione al nutrimento spirituale dell’anima ed inoltre, la scimmia ed il leone posti agli estremi che simboleggiano, rispettivamente, l’eresia e la verità della chiesa; ma anche all’interno propone elementi decorativi con animali propri del patrimonio medievale: leoncini, cavalli, centauri.

 

PRAHIA DO FORTE (Antonella Giroldini)

E’ stata trasformata in un luogo ecologico di villeggiatura balneare di alto livello. Quello che si vede oggi è un villaggio turistico piacevole e attraente , che ha mantenuto comunque le sue dimensioni e il fascino originario. La strada principale è una via pedonale, piena di bei ristoranti e negozi all’ombra di alberi.

MANGUE SECO (Antonella Giroldini)

Contornato da dune e dalle palme dei cocchi, il piccolo villaggio che si trova al confine tra la Bahia e il Sergipe è diventato famoso per aver fatto da scenario ad una nota novella brasiliana basata su un libro di Jorge Amado. Situato vicino alla foce del fiume Real, si trova incastonato tra una spiaggia di acqua dolce e le onde dell’oceano. A causa della scarsità delle sue infrastrutture, Mangue Seco viene di solito visitato in giornata partendo da da Aracaju, dalla Costa do Sauipe e da Praia do Forte. Chi decide di rimanere nel villaggio per qualche giorno può però assaporarne l’irripetibile atmosfera al tramonto garantita da pousadas e ristoranti situati sulla riva del fiume nonchè godersi le sterminate spiagge che si affacciano sull’oceano quando ancora la folla delle gite giornaliere non è arrivata. Per raggiungere le spiagge si devono attraversare delle sorprendenti dune di sabbia bianchissima. Tipiche sono le gite in buggy sulle dune, anche solo per raggiungere le spiagge che si affacciano sull’oceano.

COME ARRIVARE

Per arrivare a Mangue Seco, è necessario attraversare il fiume Real. Le imbarcazioni partono da Pontal nel Sergipe. Vi si arriva, provenendo da sud, conclusa la Linha Verde, seguendo la SE-368 (continuazione della linea verde), e seguendo le indicazioni per Pontal.

Proveniendo da nord la città più vicina, situata sulla BR 101, è Estancia. Dalla BR 101, deve prendersi la SE-368 e seguire le indicazioni per Pontal. Si lascia l’auto in un parcheggio e si aspetta una delle barche che attraversa il fiume (il costo dipende dal numero dei passeggeri della barca; il passaggio nel suo complesso costa R$ 80 e va diviso tra i passeggeri – sino a cinque – la traversata dura quindici minuti).

Posticciola (Antonella Giroldini)

Sorge nei pressi dell’area archeologica dell’antica città Trebula Mutuesca (oggi Monteleone Sabino) e potrebbe costituirne il nucleo originario pre-romano; questa ipotesi è supportata dai numerosi resti architettonici romani nella zona, visibili dalle strade cittadine più esterne sulle pendici dei monti limitrofi, e simboleggiate dall’antico Ponte romano, detto Ponte vecchio, raggiungibile con una breve passeggiata scendendo dal paese. Anticamente stazione di posta e luogo di transito della transumanza, conserva bene l’impianto di paese medievale sabino.

La prima testimonianza storica del paese risale all’898, ma l’attuale nome sembra di origine più recente: ne abbiamo nota nel 1844 e sembra derivare dall’unione dei nomi dei due paesi limitrofi Posta e Roccucciola. Della località furono signori la famiglia Brancaleoni poi i Belloni che si estinsero nei Cavalletti che la tennero fino all’eversione della feudalità.

Comune a sé stante fino al 1876, da quell’anno è aggregato al comune di Rocca Sinibalda.

Oltre al già ricordato Ponte vecchio, fuori dall’abitato, il paese conserva un fortilizio, appartenuto alla famiglia Mareri in epoca medievale fino al 1600, con una parentesi in cui appartenne ai Colonna. Il palazzo, in seguito passato di mano in mano sotto il dominio di altri casati fino all’Ottocento, versò quindi in stato di abbandono fino a quando la famiglia Solivetti lo restaurò. Il fortilizio non è visitabile ma compare all’improvviso passeggiando per le strette vie del paese, alcune scavate direttamente nella rocciaLa chiesa di Santa Maria Assunta Immacolata sorge al centro del paese e da lì partono le processioni delle cerimonie religiose. Fino a pochi anni fa conservava un organo del Catarinozzi, una volta appartenente al monastero di S. Agnese di Rieti, e nell’Ottocento regalato alla Chiesa di Posticciola. La Chiesa dal 1824 svolse l’attività di avviamento dei fanciulli ai primi anni di seminario, ma una lapide trovata nel giardino pensile della chiesa, e datata 1644.

Civita Castellana (Antonella Giroldini)

Di alto interessa storico la cittadina , il cui cento è situato su un’altura tufacea tra le gole di due affluenti del fiume Treja, fu la ” Falerii  Veteres” capitale dei falisci, il cui sito, abbandonato nel III secolo a.C a seguito della fondazione della vicina ” Falerii Novi”, venne ripopolato nell’VIII d. Cristo. Contesa tra papato e impero è oggi un centro di produzione artigianale e industriale di ceramiche grazie alla vicinanza di cave di caolino e di argilla refrattarie.