Mazinkaiser

L’inizio della famosa collezione delle “anime d’acciaio” mi sta facendo piano piano conoscere un mondo sconosciuto e affascinante…

IMG_2925

Tra i robot mai visti e che scopro per puro caso nei siti dei collezionisti appassionati ..c’è il Mazinkaiser (マジンカイザー Majinkaizaa?), questo robot mi colpisce :una spada enorme sguainata e per l’apertura di ali veramente grande rispetto agli altri robot della stessa serie.

11040821_10205176484844573_1999825423_n

Incuriosita vado a scoprire la sua storia e le sue caratteristiche gironzolando su Google. E scopro da Wikipedia che anche questo fa parte di una erie di OAVgiapponesi pubblicata nel 2001, basata sulla serie televisiva Mazinga Z di Go Nagai e sui suoi seguiti. L’opera pare costituire un capitolo a sé, ignorando totalmente le vicende di UFO Robot Goldrake: in essa infatti i personaggi si muovono in una sorta di cronologia parallela rispetto alla saga degli anni settanta.

La serie di Mazinkaiser è decisamente più varia nei toni rispetto a quelle precedenti e beneficia del progresso tecnologico maturato dal 1970 a oggi: spariscono quindi i computer a schede perforate tipici delle prime serie di Nagai. A puntate molto cupe e drammatiche si alternano episodi violenti e d’azione o, al contrario, caricaturali-demenziali, anche con una discreta carica erotica. La psicologia dei personaggi non è particolarmente approfondita, come del resto lo sviluppo della trama in sé. Nei sette episodi e nel mediometraggio Mazinkaiser contro il Generale Nero si esaurisce una serie che, in realtà, vuole essere più un tributo al lavoro di Go Nagai, che una ripresa della saga.

Trama

Il Giappone è di nuovo sotto attacco da parte dei mostri meccanici del dottor Inferno (doctor Hell) sotto la guida del Barone Ashura. Il Grande Mazinga pilotato da Tetsuya Tsurugi assieme a Mazinga Z pilotato da Koji Kabuto con l’aiuto di Boss Robot e Afrodite A pilotata da Sayaka Yumi combattono per la salvezza dell’ umanità. I nostri eroi durante il combattimento subiscono gravi danni, soprattutto Mazinga Z che viene separato dal suo pilota Koji Kabuto e catturato. Koji e il suo Jett Pilder vengono scaraventati in aria da un mostro meccanico e di loro si perde ogni traccia. Il Barone Ashura modifica Mazinga Z e, con esso, parte all’attacco dell’Istituto di ricerca per l’energia fotoatomica trovando a contrastarlo un debole Grande Mazinga.

Tutto sembra perduto quando all’improvviso un enorme robot compare sulla scena distruggendo in un sol colpo tutti i mostri meccanici. Il dott. Yumi, padre di Sayaka e responsabile dell’Istituto di ricerca o base foto atomica, riconosce in lui il Mazinkaiser, progettato anni prima da Juzo Kabuto, nonno di Koji e creatore dei due Mazinga. Con sorpresa di tutti si scopre che a pilotarlo è Koji che ne ha perso il controllo perché svenuto a causa dell’immenso sforzo richiesto per azionarlo. Il nuovo robot è stato costruito con la “New Super Lega Z Alpha” molto più resistente della Lega Z (utilizzata da Aphrodite A, della Super Lega Z (utilizzata da Mazinga Z), e della New Super Lega Z (utilizzata da Grande Mazinga). I piani del Barone Ashura si fanno più sofisticati ma nemmeno con l’invio di tre affascinanti androidi (Gamia Q) riesce a uccidere Koji.

Nel frattempo, all’istituto di ricerca i professori Sabashi, Morimori e Nossori, assistenti del dott. Yumi, ricostruiscono il robot di Sayaka prendendo spunto dalle forme della ragazza e potenziandolo con nuove armi. Nel frattempo, alla base Fotoatomica, arrivano due nuove assistenti del dott. Yumi, Lolly e Laure (in alcune traduzioni Lory e Lora) la cui avvenenza e malizia (le ragazze seminude in spiaggia si fanno spalmare di olio solare e palpeggiare da Koji) mette nei guai il nostro eroe nei confronti di Sayaka che dal canto suo si mostra con un più casto costume e che in quello stesso episodio resta a seno scoperto in un combattimento contro le maschere di ferro.

Il dott. Hell torna all’isola di Bardos e scopre dei nuovi mostri meccanici, i Robo-bestia, molto più potenti dei precedenti e con i quali sferra un nuovo attacco contro la base del dott. Yumi, danneggiandola seriamente. Neanche la fusione del Barone Ashura con un robo-bestia porta alla vittoria il dott. Hell. Mazinkaiser, infatti, con una nuova arma (una spada: “Kaiser daga”) sconfigge definitivamente il nemico Ashura.

Stessa sorte tocca anche al dott. Hell che, mentre sta morendo, urla contro Koji che prima o poi sarebbe tornato dal regno dei morti per vendicarsi. Sembra tutto finito e la pace regna nel mondo finché non risorge all’ improvviso l’antico popolo dei Micenei, Mikenes, che mette a ferro e fuoco tutto il pianeta. Koji, Sayaka e il Prof. Morimori, che in quel momento sono in vacanza a Parigi, cercano di rientrare in Giappone con un aereo (Koji non riesce a farsi inviare il Manzikaiser in quanto le comunicazioni sul pianeta sono state bloccate dai nuovi conquistatori) ma precipitano in Europa, salvandosi.

L’esercito dell’Unione europea dà loro una mano per raggiungere il Giappone ma in questo frangente il prof. Morimori viene ucciso da un attacco improvviso da parte dei robo-bestia. In questa nuova battaglia perdono la vita le gemelle Lolly e Laure che pilotano il robot “Million Alpha”; il Grande Mazinga viene danneggiato negli Stati Uniti; Venus Ace (pilotato da Jun Hono) viene abbattuto in Australia; i robot alleati Vayon Beta e Dyon Gamma vengono disintegrati rispettivamente in Egitto e in Cina.

Arrivato finalmente in Giappone, Koji si unisce al Mazinkaiser che è stato nascosto in una nuova base segreta in orbita sulla Terra e qui potenziato. Mazinkaiser sconfigge il capo assoluto delle forze di Mikene, il Generale Nero. Questa volta la vittoria è certa e ai nostri eroi non resta altro che piangere i loro amici morti per la salvezza del pianeta e vivere serenamente in pace.

10952011_10205176484004552_887053041_n

Rolf Potts “VAGABONDING – l’arte di girare il mondo”

il vagabonding mira alla ricerca dell’avventura nella vita normale e della vita normale nell’avventura. E’ un atteggiamento, un interesse amichevole verso la gente, i luoghi e la cosa che fa di una persona un esploratore nel senso più vero e più pieno del termine.

il vagabonding non è uno stile di vita, ne una moda, ma soltanto una maniera insolita di guardare alla vita, un adeguamento di valori a cui segue un azione. E, più di ogni altra cosa, il vagabonding ha a che fare con il tempo, il nostro unico bene, e con il modo in cui decidiamo di impiegarlo…..

la maggior parte di noi non ha mai preso i voti eppure scegliamo di vivere come questi monaci, ancorandoci a cose o a carriera o usando il futuro come una specie di fintro rituale che giustifica il presente, finendo così per sprecare la parte migliore della vita a far soldi per godere di una dubbia libertà nella parte meno preziosa della vita stessa. Ci diciamo che vorremmo mollare tutto per esplorare il mondo attorno a noi, ma il momento adatto sembra non arribìvare mai . Così pur avendo a disposizione un numero sconfinato di possibilità non ne scegliamo nessuna. Ci adagiamo nella nostra esistenza e ci aggrappiamo in maniera ossessiva alle nostre certezze domestiche, dimebticandoci perchè le avevamo volute.

Il vagabonding comincia dal momento in cui smettete di trovare delle scuse e iniziate a mettere da parte il denaro.

Nonostante tutte le straordinarie esperienze che ci attendono in terre lontane la parte significativa del viaggio comincia sempre a casa, con un investimento personale nelle meraviglie a venire.

il fatto di mollare tutto non significa rinunciare ad andare avanti, cambiare direzione non perchè qualcosa mon va d’accordo con noi , bensì perchè voi non andate d’accordo con qualcosa.In altre parole non è una protesta,ma una scelta positiva, e non è una stasi nel percorso di un individuo, bensì un passo in una direzione migliore. Mollare qualcosa che sia un lavoro o un’ abitudine, significa svoltare e accertarsi di essere ancora in cammino verso i propri sogni…

Dopo anni di battaglia ci renderemo conto che non siamo noi a metterci in viaggio , ma è il viaggio a mettersi dentro di noi ….

PRISON ISLAND ( di Antonella Giroldini)

Dopo aver visitato Stone Town, salpiamo per PRISON ISLAND , che unisce in sé il fascino di un reef poco profondo da esplorare facendo snorkeling e la possibilità di accarezzare le testuggini giganti. ………

image001

A dispetto del suo nome non fu mai utilizzata come campo di quarantena per la febbre gialla.
Un sentiero dietro le rovine porta a un tratto di foresta, dove abita un branco di minuscole antilopi. Nel grande recinto dietro il ristorante è ospitata una colonia di testuggini giganti importato dall’atollo di Aldabra, nelle Seychelles alla fine dell’Ottocento

image003

Bel posto per qualche giorno di relax e per una fuga romantica !
A presto Zanzibar….
Antonella Giroldini

BIENNALE DI VENEZIA 2013 – Pawel Althamer (Antonella Giroldini)

IMG_0626

Le sue sculture, i video e le performance indagano la fragilità del corpo umano, saggiando in molti casi il proprio.

???????????????????????????????

Alla biennale ha presentato Venetians, una nuova versione di  Almech, un’istallazione realizzata nel 2011 su commissione del Deutsche Guggenheim.

???????????????????????????????

Venetians è stata realizzata in collaborazione con l’azienda di piccoli prodotti plastici fondata dal padre dell’artista. Ha creato 80 sculture in scala reale che raffigurano alcuni abitanti di Venezia: i volti e le mani sono stati realizzati con calchi in gesso poi fusi in plastica e ricongiunti a corpi filiformi.

???????????????????????????????

Le statue finite, raggruppate come una folla di anime in perenne attesa, presentano un ritratto spettrale della città e riecheggiano l’affermazione : ” Rendersi conto che  il corpo è solo un veicolo dell’anima è una conquista importante”.

???????????????????????????????

APRILE 2015 – INAGURAZIONE DEL NUOVO MUSEO EGIZIO (Antonella Giroldini)

La visita al nuovo Museo Egizio è stata una vera e propria scoperta! Un Museo  moderno: spazi raddoppiati, audioguide anche in arabo. L’inaugurazione il 1° aprile Tablet per imparare a leggere i geroglifici, un logo senza più la scritta “Torino”, un percorso multimediale dedicato al Nilo. Il primo aprile il Museo.

DSC_1811

Passeggiando per le sale con in mano un tablet, si potranno tradurre in tempo reale i geroglifici che per millenni hanno celato tanti misteri.

Un logo senza più la scritta “Torino”, nuove tecnologie nello statuario ridisegnato dal premio Oscar Dante Ferretti, un percorso multimediale dedicato al Nilo.

Dopo cinque anni di lavori, il primo aprile il Museo Egizio di Torino inaugura i suoi nuovi e ampliati spazi espositivi.

DSC_1897

Secondo gli esperti è il più importante al mondo dopo quello del Cairo. Oltre 30mila reperti Nel museo sono ospitati più di 30mila reperti, che vanno dal paleolitico all’epoca copta, dunque fino al VI secolo d.C. Tra i pezzi più importanti la tomba di Kha e Merit, rinvenuta intatta nel 1906 nei pressi di Deir el-Medina dall’egittologo Ernesto Schiapparelli, il Canone Reale o Papiro di Torino e la Tomba di Maia, ricostruita nel museo. Una superficie espositiva raddoppiata Dal 1° aprile la nuova collezione del museo è distribuita su una superficie complessiva che passa da 6.400 a 10mila metri quadrati, su quattro piani, collegati da un sistema di scale mobili che ricreano un ideale percorso di risalita del Nilo, ideato dallo scenografo Dante Ferretti. Un percorso cronologico Un percorso museale cronologico che copre un arco temporale che va dal 4000 a.C. al 700 d.C.

DSC_1794

La duplice natura delle collezioni torinesi, in parte antiquarie e in parte archeologiche, è raccontata dalle sale sulla storia del Museo: una novità che risponde in modo puntuale alla domanda più frequente del pubblico: “Perché un Museo Egizio a Torino?”. Un’area tematica di grande impatto è poi la Galleria dei Sarcofagi, molti dei quali restaurati. Per il pubblico sarà come vivere un viaggio nel tempo e la visita si concluderà al piano terra fra le statue monumentali, nelle sale allestite dallo scenografo Dante Ferretti.

DSC_1846

Il museo diventa, inoltre, multimediale: i visitatori hanno la possibilità di seguire ogni reperto su tablet e smartphone. Poi un logo ridisegnato, una sorta di graffito con il geroglifico simbolo dell’acqua, anche per creare un legame tra i fiumi Nilo e Po, e l’introduzione delle audioguide in lingua araba. Per festeggiare l’inaugurazione, il 1° aprile l’ingresso al museo è gratuito, con apertura prolungata dalle 9 alle 24. La storia del Museo Il Regio Museo delle Antichità Egizie fu fondato nel 1824, in seguito all’acquisto da parte di Carlo Felice di Savoia di un gruppo di opere appartenenti a Bernardino Drovetti. Nel 1759 un appassionato egittologo di Padova, Vitaliano Donati, si recò in Egitto per effettuarvi scavi e ritrovò vari reperti, che furono inviati a Torino. All’inizio dell’800, dopo le campagne napoleoniche in Egitto, in tutta Europa scoppiò una moda per il collezionismo di antichità egizie. Bernardino Drovetti, piemontese, console generale di Francia durante l’occupazione in Egitto, collezionò in questo periodo oltre 8mila pezzi tra statue, sarcofaghi, mummie, papiri, amuleti e monili. Alla fine dell’Ottocento il direttore del museo, Ernesto Schiaparelli, avviò nuove acquisizioni e si mise personalmente a condurre importanti campagne di scavi in Egitto. In questo modo, intorno agli anni Trenta del ‘900, la collezione arrivò a contare oltre 30mila pezzi in grado di testimoniare ed illustrare tutti i più importanti aspetti dell’Antico Egitto, dagli splendori delle arti agli oggetti comuni di uso quotidiano.

DSC_1804

Un’area tematica di grande impatto è poi la Galleria dei Sarcofagi, molti dei quali restaurati. Per il pubblico sarà come vivere un viaggio nel tempo e la visita si concluderà al piano terra fra le statue monumentali, nelle sale allestite dallo scenografo Dante Ferretti. Un museo multimediale Il museo diventa, inoltre, multimediale: i visitatori hanno la possibilità di seguire ogni reperto su tablet e smartphone. Poi un logo ridisegnato, una sorta di graffito con il geroglifico simbolo dell’acqua, anche per creare un legame tra i fiumi Nilo e Po, e l’introduzione delle audioguide in lingua araba.

DSC_1872

Per festeggiare l’inaugurazione, il 1° aprile l’ingresso al museo è stata gratuita, con apertura prolungata dalle 9 alle 24.

PRE SAINT DIDIER …IL BENESSERE AI PIEDI DEL MONTE BIANCO ( Antonella Giroldini)

Qualche mese fa parlando con un mio amico scopro che in provincia di Aosta, ai piedi del Monte Bianco, esistono delle Terme meravigliose, un oasi di benessere da provare assolutamente.

Doveva essere il mio regalo di compleanno, ma dal 20 settembre ad oggi sono passati ormai 6 mesi e decido di non aspettare oltre: quel regalo tanto desiderato me lo farò da sola! Così decido di prenotare.

Da Roma prenderò un treno che mi porterà a Torino, dove arriverò nel tardo pomeriggio. Il tempo di godermi una gustosissima cena nel miglior ristorante messicano, il più gustoso dove io abbia mangiato ( Il Centenario in Corso Giacomo Matteotti 17 M, 10121 Torino) e sono pronta a partire!

La mattina alle 7.30 prendo il pullman della Savda che mi porterà direttamente a Pre Saint Didier.  Guardando fuori dal finestrino mi rendo conto che quelle montagne innevate mi sembrano dei dolci panettoni coperti di zucchero che piano piano si stagliano lungo la strada.

DSC_1764

Arrivata mi trovo davanti questo pittoresco paesino e le sue terme .

Nei fiabeschi boschi della Valle del Monte Bianco, le calde acque termali sgorgano da una grotta nel cuore di Orrido e si avventurano lungo un’impetuosa cascata dalla bellezza selvaggia, prima di arrivare alle vasche. Le acque termali dalla composizione salino – acidula, grazie alla presenza di ferro, silici, acidi arsenicali, carbonato di calcio rilassano e producono un benessere fisico e morale, rendendo la pelle morbida e facilitando la circolazione ed i movimenti muscolari. Un benessere rigenerante scelto 150 fa dalla famiglia reale italiana.

DSC_1765

La filosofia che è alla base del QC TERME PRE’ SAINT DIDIER RESORT è innegabilmente qualcosa da condividere e da vivere. Nel loro dépliant leggo: ” l’accoglienza di montagna. Crediamo  che il vero lusso stia nella qualità di vita, nell’autenticità dei valori e nel sentirsi a casa in ogni angolo del mondo. Per questo offriamo un luogo di pace e relax, dove gratificare la vista, il palato e lo spirito con esperienze appaganti ed arricchenti, scelto per garantire quegli attimi di qualità e benessere che ricerchiamo con dedizione in ogni particolare..”

E certo quando arriviamo nella nostra camera non possiamo che essere certi di aver fatto la scelta giusta!

IMG_3332

Nelle nostre camere troviamo avvolgenti lenzuola di raso di cotone, una scelta di morbidi cuscini, una linea cortesia personalizzata e pensata per soddisfare tutte le esigenze, dai sali da bagno alla crema mani!

IMG_3333

IMG_3334

Addirittura abbiamo una carta dei cuscini con tre diverse tipologie :

– guanciale piuma , in piuma naturale, per una soffice buonanotte

– guanciale cervicale per un soffice sollievo notturno

– guanciale ortopedico  – anatomico permette di assumere la postura corretta

– guanciale slim – per chi predilige uno spessore più sottile

– guanciale ergonomico – sagomabile a piacimento

DSC_1766

IMG_3312

La vera unicità però delle camere sta nella strepitosa vista sul Monte Bianco, che aiuta a ritrovare l’armonia con la natura circostante, condividendo momenti di gioia con le persone che ami.

IMG_3329

IMG_3322

IMG_3331

Leggiamo sui dépliant che il ” Restò è un luogo dove si intrecciano poesia e amore per il territorio. Il ristorante propone un antipasto a buffet di verdure e formaggi , una scelta tra entrée, primi e secondi piatti ed una carta di dolci . Il nostro Chef ti stupirà con un intreccio di rivisitazioni creative della cucina valdostana, salvaguardando il patrimonio dei sapori della tradizione ed ampliando le frontiere del gusto. 

IMG_3351

IMG_3353 IMG_3354

IMG_3352

La prima colazione a buffet è davvero insuperabile con una ricca selezione di marmellate, miele, frutta fresca, cereali, yogurth, torte fresche della tradizione, prodotti gluten free, spremute, formaggi e salumi, per farti sentire come un accogliente baita di montagna” .

Le Terme di Prè Saint Didier sono famose sin dai tempi antichi per le proprietà rilassanti delle loro acque , conosciute già in epoca romana. Inaugurato nel 1838, oggi il centro termale  offre un percorso termale con oltre 40 pratiche tra cui vasche idromassaggio ad intensità differenziata, vasche relax con musica subacquea, cascate tonificanti, saune, bagni vapore aromatizzati , area fanghi, sale relax panoramiche e tanto altro ancora.

Un corridoio cromatico sotterraneo collega l’edificio dell’800con l’edificio dell’Ancien Casinò, che oggi ospita servizi termali innovativi ed un area dedicata ai fanghi. Durante la giornata il Maestro di Benessere organizza degli eventi per ritrovare in modo corretto bellezza e forma fisica  attraverso tecniche di rilassamento , trattamento per il corpo e maschere di bellezza.  L’ ingresso al percorso termale comprende eventi in sauna e bagni vapore, la fornitura di un accappatoio, un telo, un paio di ciabatte e prodotti di cortesia. Gli Ospiti avranno libero accesso ai light buffet a base di prodotti freschi e selezionati: frutta, prodotti da forno, yogurth, infusi e succhi di frutta.

IMG_3345

Il resort dispone di una SPA d’eccezione: immerso nelle acque calde della SPA, ai piedi della maestosità del Monte Bianco , si possono vivere momenti di relax circondati dalla pace delle montagne. Vasca idromassaggio  panoramica esterna ed interna, idrogetti, bagni vapore aromatizzati, pediluvio, percorso kneipp, saune, bagno giapponese sono solo alcune delle pratiche presenti all’interno del percorso benessere

DSC_1768

Il centro massaggi delle Terme offre una ricca carta massaggi. QC Terme ha scelto u massaggio basato sulla unicità della persona, sui suoi gusti e sulle preferenze. Ogni dettaglio è curato per appagare i sensi grazie ad un trattamento personalizzato.

IMG_3344

Si sceglie la musica. La musica, infatti, veicola e comunica emozioni, apre una porta alla fiducia e favorisce il rilassamento.

– classica/trasmette serenità e distende

-jazz/ favorisce la concentrazione

– pop internazionale/energizza ed infonde emozioni positive

– pop nazionale/ agisce sul rilassamento

-relax/ suscita  immagini oniriche, vicine al sogno.

DSC_1772

Ogni pelle necessita di un trattamento dedicato. Affidandoti ai consigli dei nostri operatori che sapranno consigliarti il prodotto più adatto,.

– Monoi di Tiarè/ emolliente ed antiossidante

– Olio di mandorle dolci/ addolcente e nutriente

– Burro di karitè/ nutritivo ed elasticizzante.

Tra i massaggi particolari a cui c si può sottoporre ci sono :

– il massaggio scacciapensieri: un messaggio dedicato alla testa all’olio di argan che rilassa, riequilibra, armonizza e placa i pensieri.

– massaggio QC Terme Deluxe: un trattamento che prevede una straordinaria sequenza di gesti accoglienti e manualità profondamente distensive

– massaggio per la coppia che è il massaggio ideale per gli innamorati: candele e profumi vi avvolgeranno per ritrovare l’armonia e condividere un momento di totale abbandono.

IMG_3346

Ai piedi del massiccio del Monte Bianco, in uno scenario di rara bellezza si possono scoprire due valli incantevoli: la Val Ferret e la Val Veny con i suggestivi giochi d’acqua di laghi e cascate, tra giardini alpini, boschi incantati e ghiacciai. Il patrimonio della Val d’Aosta è una poesia dai mille colori creata dal bianco delle montagne, dal verde dei boschi, dall’azzurro ceruleo del cielo e delle sorprendenti sfumature che ci regalano i fiori nei campi. Arte, cultura, vestigia storiche e castelli fiabeschi.

IMG_3361

IMG_3360IMG_3362

…….proveremo tutte le altre!!!!!