Il Pianoforte di Torino a disposizione dei passeggeri (Antonella Giroldini)

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Dal 12 febbraio nella stazione di Torino Porta Nuova è stato messo a disposizione dei passanti un pianoforte: come dice un cartello sullo strumento “Play me, I’m Yours” (Suonami, sono tuo), chiunque può suonarlo come e per quanto tempo vuole. L’idea, promossa da Grandi Stazioni a Torino e in altre città italiane, da Milano a Venezia, riprende l’iniziativa ideata nel 2008 a Birmingham dall’artista britannico Luke Jerram di posizionare i pianoforti in luoghi pubblici, invitando le persone a suonarli. Da allora l’idea è stata riproposta in 46 città in tutto il mondo, con oltre 1.300 pianoforti messi a disposizione in parchi, stazioni ferroviarie, strade, piazze e fermate degli autobus.

Incuriosita da un articolo sulla Stampa di qualche mese prima decido di fermarmi a guardare. L’esperienza è davvero piacevole!

Ho un po’ di tempo prima di andare in Radio ad assistere alla trasmissione di Maurizio Condemi e decido  sbirciare. L’esperienza è piacevole! Rimango più di un oretta a leggere un libro con la musica più disparata a farmi compagnia.

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Il pianoforte a muro spuntato qualche giorno fa a Porta Nuova, resterà lì per sempre. È questa l’idea di Grandi Stazioni, visto il grande successo che ha avuto lo strumento. «L’entusiasmo dei torinesi nel suonare ed accogliere il piano ha sorpreso anche noi – dicono da Grandi Stazioni -. L’abbiamo noleggiato per un anno, ma abbiamo deciso di non toglierlo più. È un esperimento che ha meravigliosamente funzionato».

L’idea nata sette anni fa al musicista inglese Luke Jerram ha contagiato tutto il mondo. Da New York a Parigi, dal Perù all’Australia, gli «street piano» con il cartello «Play me, I’m Yours!» sono stati avvistati in 45 città, e ad oggi se ne contano 1300, alcuni dei quali decorati da artisti locali. Sono stati installati in parchi, mercati, strade, piazze, traghetti. Numero di persone stimato che l’ha suonato o ascoltato almeno una volta: sei milioni.

In Italia Grandi Stazioni l’ha portato a Venezia Santa Lucia, Roma Tiburtina, Milano Centrale e Torino Porta Nuova. La prossima settimana tornerà a Firenze Santa Maria Novella e arriverà a Napoli. Torino in questi giorni si è letteralmente innamorata di questo pianoforte nero. C’è chi viene apposta nell’atrio per regalare ai passanti un brano di Bach o Beethoven, e chi prima di salire sul treno si stupisce ancora. C’è chi si esercita o vuole imparare, chi dedica melodie a fidanzate o amici, e ci sono artisti esordienti che aggiungendo una chitarra improvvisano un mini concerto per il pubblico.

Su Facebook e Twitter è stato un tam tam di condivisioni e di gente che si è data appuntamento a Porta Nuova. «Bellissima iniziativa», scrive Giusi, «che fa emergere il talento nascosto dei musicisti più timidi», prosegue Carlo. «Prendersi cura di lui è un po’ come prendersi cura della città», twitta Marta. «Questo pianoforte fa bene alla salute – sorride un giovane pianista, Marco Signoritti -, sia a chi regala delle melodie ai passanti distratti e di fretta, sia a chi le riceve. Grazie a questo strumento, il programma della tua giornata cambia improvvisamente per qualche minuto».

Ho un po’ di tempo prima di andare in Radio ad assistere alla trasmissione di Maurizio Condemi e decido di fermarmi a sbirciare. Rimango più di un oretta a leggere un libro con la musica più disparata a farmi compagnia.