Ankara (Antonella Giroldini)

Una giornata è sufficiente per la visita della città, innanzitutto vale la pena di visitare il Museo delle Città Anatoliche, che nel 1997 ha vinto il 1° Premio come migliore Museo Europeo , per poi compiere il giro della cittadella e della città vecchia. Il resto della mattinata sarà dedicato al Museo Etnografico, importante testimonianza del ricco folclore turco. Nel pomeriggio si potranno visitare il tempio di Augusto e di Roma e le terme romane. In seguito si raggiungerà , nel settore sud – ovest, il mausoleo di Ataturk, dal quale si gode il panorama dell’intera città.

Il Museo delle Civiltà Anatoliche è di eccezionale interesse per la ricchezza delle collezioni che vi sono conservate e che abbracciano tutte le civiltà succedutasi nell’Asia Minore. Pregevole soprattutto quelle di arte e artigianato ittita e quelle relative al Neolitico, risalenti fino al VII millennio a.C

Gabes (Antonella Giroldini)

Raccolta al centro del suo golfo – un tempo chiamata “Piccola Sirte” – Gabes costituisce una tappa facoltativa ma piacevole fra il Sahel e il Sud Tunisino. La città ha la fortuna di possedere una delle più belle e vaste oasi del Paese, alimentata dalla ouadi Gabes.

Percorrendola in carrozzella , osserverete il tradizionale sistema di coltivazione su tre livelli ( palme, alberi da frutto e cereali) e sentirete in sottofondo il gorgoglio dell’acqua nei canali dell’irrigazione. Ritroverete i prodotti di questa agricoltura nelle botteghe del suq, in particolare la polvere di hennè , specialità e vanto della città. Il suo palmeto non deve far dimenticare che Gabes è anche il più importante centro tunisino della coltivazione di hennè e melagrano

E’ una delle maggiori oasi della Tunisia e una delle più singolari del Maghreb perché si stende fino a 20 m dal mare .

 

SEGESTA (Antonella Giroldini)

Il sito archeologico di Segesta sorge su di una collina alle spalle del golfo di Castellammare. Fu fondata dagli Elimi, divenendo una delle principali città del bacino del Mediterraneo, rivale della vicina Selinunte. Nel 409 a.C. con l’aiuto dei Cartaginesi riesce a prevalere su Selinunte, ma nel 307 a.C., viene distrutta dal siracusano (alleato di Selinunte) Agatocle per poi rinascere dalle proprie ceneri con i romani. Per il periodo successivo non si hanno notizie certe su Segesta, anche se continuò ad essere abitata nel Medioevo come attestano i ritrovamenti del Castello Normanno e di una piccola basilica triabsidata (poi abbandonata e ricostruita come eremo nel XV sec.). Il tempio di Segesta è il migliore monumento ritrovato, sorge su una collina ed è circondato da un’ampia vallata. Il tempio dorico conserva quasi intatte le 36 colonne, tuttavia si pensa che forse non sia stato completato a causa della mancanza di una cella interna e delle scanalature delle colonne. Alcuni studiosi affermano che il tempio è completo così com’è, cioè un peristilio pseudo-templare. Inoltre non è certa la destinazione d’uso del tempio infatti, non è stato ritrovato nessun reperto di tipo religioso. Il teatro sorge sul monte Barbaro, raggiungibile attraverso un percorso in salita dal quale si può godere una vista incredibile. Prima di arrivare al teatro si possono ammirare i resti dell’Eremo di S. Leone con una sola abside, costruito su un precedente edificio triabsidato e, alle spalle, le rovine del castello normanno. Il teatro sorge su un pendio roccioso, costituito da un perfetto emiciclo di 63 m di diametro. Ogni estate il teatro si riempie di spettatori pronti ad assaporare le grandi tragedie e commedie che avvincevano gli Antichi, godendo di una vista spettacolare che da sul Golfo di Castellammare.

 

RAVENNA (Antonella Giroldini)

Bella, colta ed elegante, città di santi, banchieri e re. Questa è Ravenna, in Emilia Romagna, la seconda città più grande d’Italia per estensione. Questa affascinante città a pochi chilometri dal mare, vanta otto monumenti dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità tra cui spicca la Basilica di San Vitale, capolavoro dell’arte bizantina del VI secolo.

I suoi capolavori paleocristiani custodiscono stupendi mosaici, in particolare nel Mausoleo di Galla Placidia. Ma questo vale anche per il Mausoleo di Teodorico e per il Battistero Neoniano, detto degli Ortodossi, che presenta una magnifica cupola di mosaici policromi al pari del Battistero degli Ariani.
Anche la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, eretta per il culto ariano, e solo successivamente consacrata al cattolicesimo (nel VI secolo) ha le pareti della navata centrale interamente ricoperte da mosaici, ma si distingue ancora di più per il suo portico cinquecentesco e il raro campanile cilindrico del IX secolo. Stupendi mosaici adornano pure l’abside e la Cappella Arcivescovile della famosa Basilica di San Vitale mentre il santo patrono della città rappresentato in mezzo a un paesaggio campestre musivo è glorificato nella Basilica di Sant’Apollinare in Classe.

Sono proprio queste pregevoli e uniche decorazioni a mosaico, l’elemento comune che ha dato a Ravenna il titolo di “città dei mosaici”.

Poco distante da Ferrara e dal parco divertimenti di Mirabilandia, Ravenna è caratterizzata da una ricca vita mondana, e i molti turisti che vi si recano a visitarla la usano spesso come punto di partenza per esplorare la costa su cui si affaccia e per visitare l’entroterra dove gustare i tradizionali piatti della cucina romagnola. Da Ravenna si raggiungono facilmente il Parco Regionale del Delta del Po dell’Emilia-Romagna e le Valli di Comacchio, entrambe oasi naturalistiche. Viceversa è spesso il punto d’arrivo di chi soggiornando a Cervia e dintorni, si reca a Ravenna anche solo per un giorno, ad assaporarne la storia millenaria.

MUGGIA (Antonella Giroldini)

Una località dalle fattezze istro-venete.

Nell’ultimo lembo d’Italia la costa pare ripiegarsi su se stessa: qui si apre la Baia di Muggia, caratteristica località dalle fattezze istro-venete. Approdando nella pittoresca darsena, pare quasi di entrare dentro le calli e le piazzette. L’atmosfera di stampo veneziano non si respira solo grazie alle architetture: anche il dialetto, i costumi e le tradizioni gastronomiche lasciano trapelare un intenso passato condiviso con la Serenissima.

Guardando Muggia dal mare, le bianche pietre d’Istria e le case colorate creano un armonico tutt’uno con il verdeggiante ambiente carsico. A incorniciarla, sette chilometri di costa e una corona di colli che dominano panoramicamente una vasta zona, sia italiana che istriana.
Storia
Prima dell’anno Mille, Muggia sviluppò a valle, nel porticciolo, un piccolo centro che fu chiamato Borgolauro: in questo nuovo borgo, nel Duecento, nacque il Comune di Muggia. Di quest’epoca sono il duomo e il palazzo comunale, ricostruito nel Novecento.

Ma lassù, in alto, sul promontorio che sovrasta il porto, si parla una storia ancora più antica: ne sono prova i resti dei castellieri protostorici di Santa Barbara e di Muggia Vecchia, dove si erge la romanica Basilica di Muggia Vecchia (IX secolo), unica testimonianza, insieme ai resti delle mura, di un passato romano e medievale. Da qui, si gode di un magnifico panorama sul Golfo di Trieste.

Il Castello di Muggia, invece, risale al Trecento, pur essendo stato rimaneggiato più volte nel corso dei secoli. Un tempo coronava la munita cerchia muraria intorno alla città. La curiosità è che gli abitanti di Muggia hanno via via usato i suoi originari blocchi di pietra arenaria per costruire le proprie abitazioni.

Ancora oggi in questa cittadina si respira un’aria particolare, passeggiando nelle caratteristiche calli e nella splendida piazza Marconi, cuore pulsante della cittadina, oppure sostando nel Mandracchio ad osservare i pescatori intenti nel loro lavoro.
E poi ci sono confortevoli e ombreggiati stabilimenti balneari, a Muggia e dintorni. Molto suggestivo è il porticciolo sito nella località di San Bartolomeo.

Da non perdere il Carnevale di Muggia o “Carneval de Muja”, con origini classiche della tradizione veneziana e con influssi della penisola istriana: un grande spettacolo che ogni anno propone carri allegorici e maschere coloratissime. La sfilata si svolge la domenica con la premiazione della compagnia più bella ed originale.

 

FRASCATI (Antonella Giroldini)

Frascati è un antico comune dei Castelli Romani. È famosa in tutto il mondo per le sue belle ville, i vini bianche delle sue colline, la sua vicinanza alla capitale, e la bellezza dei suoi paesaggi. Frascati si può visitare in ogni periodo dell’anno, certi che saprà regalarvi emozioni uniche; le visite culturali, le passeggiate nei boschi, per visitare l’antico Tusculum, la vista sulla capitale, l’intensa vita notturna. Il nome di Frascati, probabilmente ha radici etrusche, presenti nell’area già nel V secolo AC. In seguito, molte ricche famiglie romane, costruirono bellissime ville in tutta la zona. Nei secoli successivi, Frascati intensificò i rapporti con Roma, fino ad essere patria di numerosi Papi, seconda solo a Roma.