ORTONA DEI MARSI (Antonella Giroldini)

Seguendo per 8,5 km la strada per Bisegna e Pescasseroli si raggiunge Ortona dei Marsi , antico centro della valle del Giovenco il cui territorio è entrato nel 2002 nel Parco Nazionale d’Abruzzo. Meritano una sosta la parrocchiale di S.Giovanni Battista – con una facciata trecentesca nella parte centrale, ampliata e sopraelevata nel seicento- le case medioevali e il torrione cilindrico alla sommità dell’antico nucleo del paese.

CELANO (Antonella Giroldini)

Centro di origine antica, la cittadina sorveglia dall’alto il Fucino ed è dominata dai pendii della Serra. Nel Medioevo la sua importanza era tale che i suoi feudatari controllavano l’Abruzzo e il Molise. Intorno al 1185 vi nacque il beato Tommaso da Celano, tra i primi seguaci di S. Francesco e autore dell’inno Dies Irae. Nel 1223 la città si ribellò a Federico II e venne assediata e distrutta.

Una breve salita dal Centro al poderoso castello Piccolomini, eretto a partire dal 1392, circondato dalle mura del XIV e del XV secolo, rafforzate da 5 torrioni cilindrici, con il mastio trasformato in residenza dei Piccolomini. Ospita le raccolte del Museo nazionale di Arte sacra della Marsica, con pitture , sculture , oreficerie e parametri sacri, patrimonio rimasto integro nonostante le lesioni strutturali subite dall’edificio nel terremoto del 2009.

ROCCA DI CAMBIO (Antonella Giroldini)

Questo comune, su un costone alle falde del monte cagno, è il più alto dell’Abbruzzo e fu scelto come villeggiatura dell’imperatore Ottone. Il terremoto ha danneggiato le case del nucleo vecchio, ma non la Chiesa dell’Annunziata, cn un fonte battesimale coevo e un tabernacolo di scuola dell’Annunziata, con la fonte battesimale coevo e un tabernacolo di scuola abruzzese del XIV secolo. Dall’altro lato della statale una stradina conduce all’abbazia di S. Lucia, fondata nel XIV secolo. E’ stata lesionata dagli effetti del terremoto sia nelle strutture, sia nei notevoli affreschi trecenteschi del presbiterio e della cripta.

 

IL MONASTERO DI SANTO SPIRITO D’OCRE (Antonella Giroldini)

Per festeggiare un occasione particolare decido di regalare al mio compagno un cofanetto della Boscolo – ” verdi emozioni” – tra le varie esperienze che il cofanetto propone decidiamo di regalarci un soggiorno speciale a due passi da casa.

Scegliamo Ocre, un borgo a pochi passi dall’Aquila.

Ocre è situata nel cuore verde dell’Italia, circondata dai parchi più famosi del paese, tra cui lo spettacolare Parco del Gran Sasso, con il suo maestoso monte. Un paesaggio incontaminato, castelli, torri e borghi medievali: qui ogni attività sportiva, escursionistica o naturalistica comunica l’emozione profonda di una natura intatta. Le bellissime Grotte di Stiffe offrono un singolare spettacolo: quello del fiume sotterraneo che scorre per riemergere poi in superficie.

Il Monastero di S. Spirito, prezioso gioiello di architettura medievale e monumento nazionale, dopo anni di elaborato e sapiente restauro è oggi una residenza d’epoca di grande prestigio, luogo di ospitalità e cultura tra boschi, castelli e borghi, dove trascorrere un soggiorno in totale relax ed a contatto con la natura. Tutti gli spazi, interni ed esterni, sono stati ristrutturati secondo la destinazione d’uso che già i monaci cistercensi avevano stabilito. Le 12 stanze, ricavate dai dormitori al primo piano sono essenziali e confortevoli. Sono arredate con mobili in legno, tessuti naturali e dotate di servizi privati, televisore a colori e telefono. Sono a disposizione degli ospiti anche la biblioteca, internet point e wi-fi.

Il Monastero fu fondato nel 1222 dal Beato Placido da Roio, su un terreno donatogli dal conte Bernardo d’Ocre, entrò nell’ordine cistercense alla morte  del fondatore nel 1248 come dipendenza del monastero di S. Maria di Casanova.

Il Monastero occupa un’area rettangolare con alte mura perimetrali che lo isolano quasi completamente dal territorio circostante. All’interno si apre un cortile quadrangolare lungo i cui lati , secondo le norme cistercensi, sono situati la Chiesa, il refettorio, il dormitorio e la sala capitolare.

La facciata principale del Monastero ha solo cinque aperture: l’ingresso carraio con arco ogivale alla maniera borgognone, l’ingresso pedonale e tre eleganti bifore, una delle quali di spia piombatoio.

Nell’aula chiesastica e nella cappella – sacrestia sono presenti affreschi databili al XIII Sec. con scene della vita del Beato Placido e, nel presbiterio, resti, di pitture della fine del XVI secolo attribuiti a Paolo Mausonio.

Le 12 stanze ricavate dai dormitori al primo piano sono essenziali e confortevoli . sono arredate con mobili di legno, tessuti naturali e dotate di servizi privati, tv a colori e telefoni. Sono a disposizione degli ospiti la biblioteca, la sala benessere, internet point e wi-fi.

Gli ingredienti principali della cucina sono la memoria e l’identità perché essa si rifà a antiche e semplici ricette del luogo. La pasta è solo quella fatta in casa e la zuppa di legumi, ma solo quelli di stagione . La carne, i salumi e i formaggi sono quelli dei pascoli delle montagne. Il pane casareccio cotto in forno a legna. Gli ortaggi e la frutta di stagione. Il tartufo nero di Ocre, lo zafferano , il timo, la menta e la mentuccia. I dolci tipici sono le nocciole, le mandorle, le noci, la ricotta, le marmellate. Vini abruzzesi D.O.C., liquori e infusi aromatici di erbe e frutti di bosco.

…dove finisce il silenzio inizia a parlare la natura

ascoltala..

la sua voce non è clamore

è un soffio di vento tra gli alberi

uno sbattere di ali nel cielo

un ronzio di insetti

tra le pietre del monastero…

Un vasto territorio appartato e silente dove, tra le asprezze delle montagne e il brusio dei boschi, tra le strade millenarie, abbazie, fortezze, monasteri e straordinari borghi medioevali, si odono ancora i passi di popoli mitici che hanno reso unici questi luoghi. Ancora oggi questo lembo di terra offre al visitatore l’opportunità di un viaggio ricco di storia, ma anche ricco di storie affidate alla tradizione orale di vecchi quasi centenari, saggi e malinconici.

Un paesaggio dove, protetti da foreste intricate e intatte, posano il loro passo felpato i lupi, i cervi, le martore.

 

 

GIORGIO BETTINELLI – IN VESPA (Antonella Giroldini)

….e’ un destino crudele quello di chi ha un’anima ligia al dovere e un cuore fuorilegge ….

….e io, ascoltando, vorrei imparare la lingua di chi non da mai giudizi sui viaggi o sulla vita di chicchessia, anche se la sua grammatica è di una difficoltà enorme, al cui confronto quella cinese è semplice come bere un bicchier d’acqua…

LINDOS (Antonella Giroldini)

Sopra uno sperone di roccia le mura della fortezza dei Cavalieri di Gerusalemme, arcigna cittadella sorta nell’area dell’antica acropoli. Più in basso il borgo , con le sue costruzioni bianche e le strette vie e ciottoli bianchi e neri a comporre caratteristici disegni ripetuti nei cortili delle case. Colori solari e luminosi , la splendida insenatura formata dall’Istmo, l’ampia e riparata spiaggia, le dimensioni meno invadenti di alberghi e strutture per le vacanze hanno contribuito a promuovere Lindos come la più elegante ed esclusiva tra le mete turistiche dell’isole.