
Affacciata sui pascoli del Quarto Grande e del Quarto del Barone, l’antica e nobile Pescocostanzo è uno dei centri più interessanti dell’Abruzzo interno. Feudo dei Colonna, poi dei Silvestri e dei Testa, ha conosciuto una fase di prosperità tra XV e XVIII secolo, quando vi lavorarono artisti lombardi come lo scultore Cosimo Fanzago, il pittore Tanzio da Varallo e abruzzesi come Norberto Cicco per il marmo e Santo Di Rocco per il ferro. Nacque a Pescocostanzo l’intagliatore Ferdinando Mosca, autore del soffitto di S. Bernardino all’Aquila. Pescocostanzo ha subito gravi danni durante la seconda guerra mondiale ma la ricostruzione non ha modificato il centro storico. Al di là dei pur numerosi edifici d’interesse artistico e monumentale, va osservata la particolare qualità diffusa dell’edilizia pescolana: quasi tutte le abitazioni di carattere tradizionale hanno la scala esterna (“vignale”), orientata al riparo dal vento, portali, finestre, cornicioni in pietra scolpita, come in pietra sono lastricate le strade del paese.

Entrando nella villa, lungo la strada che porta verso il centro si incontrano la chiesa e il convento di Gesù e Maria. Questo severo complesso progettato da Cosimo Fanzago per ospitare i Francescani è arricchito da fastosi arredi barocchi. All’interno, lo scenografico altare maggiore si deve il disegno di Fanzago.

Monumento davvero eccezionale, la basilica collegiata di S. Maria del Colle si leva alta su una scalinata sulla quale si affaccia anche la chiesa di S. Maria del Suffragio dei Morti, con sfarzosi arredi barocchi nell’XI secolo e abbattuta dal terremoto del 1456, la collegiata fu ricostruita alla fine del Quattrocento e ingrandita nel secolo successivo, quando si realizzarono anche facciata e portale attuali, aperti sul fianco destro. L’interno, a cinque navate, è impreziosito dal magnifico soffitto ligneo a cassettoni, intagliato e dorato.

Una bella prospettiva si apre verso la triangolare piazza del Municipio, accogliente e armonioso spazio dotato della tradizionale fontana e dominato dalla torretta del Palazzo municipale, di impianto cinquecentesco. Accanto a questo è il palazzo del Governatore, sul cui spigolo spicca lo stemma cinquecentesco degli Asburgo di Spagna. Spicca per l’eleganza dell’architettura l’ex monastero di S. Scolastica, progettato da Cosimo Fanzago e per ciò detto palazzo Fanzago. Sorprendenti le mensole di legno che sorreggono il tetto, intagliate a rappresentare dei draghi. Una scalinata sale alla collina del Pesco, dov’era il primo nucleo del paese. Oggi ospita un belvedere e la chiesa di S. Antonio Abate.

Proseguendo alla sinistra del municipio, nel corso Roma, si entra nel quartiere più interessante del borgo, sorto tra il XVI e il XVIII secolo, del quale si consiglia la visita sia per i palazzi patrizi che testimoniano del periodo di maggiore prosperità di Pescocostanzo, sia per le abitazioni tradizionali dei secoli XVI e XVII, dalla particolare tipologia con la loggia e scala esterna.
