Castello Orsini – Odescalchi (Antonella Giroldini)

La sua mole pentagonale a torri cilindriche è un esemplare innesto di architettura residenziale signorile su struttura militare, fu edificato dagli Orsini a partire dal 1470 e terminato nel 1485 . Nel 1696 il castello passò agli Odescalchi, che ebbero uno dei momenti di maggiore splendore con l’ascesa al soglio pontificio di Innocenzo XI. Saccheggiato durante l’occupazione francese, il castello passò ai Torlonia ma fi riscattato nel 1848 da Livio III Odescalchi.

Occupano il primo piano , tra le altre : la biblioteca, con stucchi e affreschi degli Zuccari; la sala detta di Umberto I , dal soffitto ligneo dipinto da Antoniazzo Romano e aiuti; la sala del Pisanello , con affreschi narranti, scene di caccia e di villeggiatura opera della sua scuola; la sala dei Trofei di caccia, la più grande che oltre una bella vista sul lago ed è ornata di un affresco di Antoniazzo Romano; la sala degli Orsini, con busti di Gian Lorenzo Bernini; la Camera Rossa detta anche di Isabella, con soffitto dipinto da Antoniazzo  Romano.

6 7 8 9 10 11

Al secondo piano, cui si accede per una scala a chiocciola, sono significative la sala del balcone per l’ampia visita, la sala delle fatiche di Ercole per l’armeria ottocentesca, la sala delle scienze per le figure allegoriche del fregio. Dalla camera della torre si sale a una loggia ed al camminamento di ronda.

STILO (Antonella Giroldini)

1

 

Sopra un pendio di ulivi e viti, è l’antico borgo disposto a gradinate , con case in pietra scura che paiono dipinte nella roccia.

Divenuto nel X secolo il principale centro bizzantino della Calabria meridionale, accolse eremiti e monaci basiliani, che abitarono le sue grotte e costruirono la celebre Cattolica, tra i più importanti e singolari monumenti della regione, ancora miracolosamente intatta.

1

Aggrappata alle pendici del Monte Consolino, la Cattolica è tra i monumenti più noti della regione. Interamente in mattoni, con tre absidi e 5 cupolette dai tamburi  cilindrici, di cui la centrale più alta delle altre, ricorda certi edifici sacri del Peloponneso, ma anche dell’Armenia e dell’Anatolia. Fu costruita nel X secolo su un poggio isolato.

Stilo è stata reputata patria del filosofo Tommaso Campanella

Roccella Jonica

Sul lungomare, due colonne monolitiche in porfido egiziano, appartenenti a un tempio pagano e ritrovate da alcuni pescatori sulla spiaggia nel 1863. Nella parte alta dell’abitato, più antica e ormai disabitata, i ruderi grandiosi del castello medioevale, per secoli difesa contro gli attacchi di navi corsare e turche.. La sua storia è dunque antica, ma Roccella Jonica si presenta oggi come un moderno centro costiero, con alcune risorse industriali e attrezzature per il turismo.

 

GERACE (Antonella Giroldini)

Nello stemma cittadino l’immagine di un rapace. Fu infatti un volo di sparviero a guidare i profughi di Locri fino ai piedi di un’alta e solitaria rupe, piatta in cima come una tavola. così la leggenda racconta la nascita di Gerace, città nobile e austera, silenziosa e solenne, che la storia fece padrona e guardiana di un vasto territorio. In realtà il sito, già abitato dal Neolitico  fu scelto dai profughi locresi per le sue caratteristiche di sicurezza e difendibilità, e divenne sotto i normanni città ricca e potente, tanto da contare ben 79 chiese, 12 conventi e 8 monasteri. In un paesaggio di tormentata bellezza , tra il verde degli uliveti e il bianco abbagliante delle fiumare assolate, rupi scoscese sembrano innalzare un luogo fermo nel tempo . Intatto è infatti il sapore medioevale dell’abitato che conserva scorci di grande suggestione e gioielli architettonici, prima fra tutte la stupenda cattedrale, testimonianza di un illustre passato.

 

Ai piedi della rupe è il borgo, costruito da un compatto nucleo di edifici fuori delle mura cittadine. Qui vivono contadini e artigiani della terracotta, che ancora lavorano nelle grotte scavate nel tufo continuando una tradizione artigiana particolarmente fiorente nei sec XVI e XVII.

A mezza costa è anche il Borghetto, altro caratteristico quartiere popolare, con case medioevali disposte a schiera, spesso sostenute da archi di pietra. Per vie strette e suggestive  si entra nella città alta, la parte nobile di Gerace, adagiata sulla cima pianeggiante della rupe.

PENTEDATTILO (Antonella Giroldini)

ovvero 5 dita. Con i suoi cinque strani pinnacoli, sembra davvero una gigantesca mano di roccia arenaria che sovrasta il borgo, frazione di Melito di Porto Salvo, uno dei più caratteristici e suggestivi della Calabria dal punto di vista paesaggistico e architettonico, mirabile esempio dell’adattamento dell’insediamento alla natura del terreno. Aggrappato a declivio di una rupe rossastra con straordinario effetto scenografico, è un labirinto di stradine, tetti, case in pietra con archi e balconi, ridotto a una sorta di paese fantasma per il trasferimento dei suoi abitanti nei recenti quartieri sorti a valle.

 

SAN NICETO (Antonella Giroldini)

Sulla cima e sui fianchi di un colle isolato è un paese dell’immediato entroterra che venne quasi completamente distrutto dal terremoto del 1783. Rimangono significativi resti del castello bizzantino, in località Sant’Aniceto, con grande parte della cinta muraria e della porta d’ingresso: si tratta di un raro esempio di complesso militare fortificato risalente all’età prenormanna sottoposto di recente a un notevole restauro. La vista può qui abbracciare un panorama vastissimo che va dall’Aspromonte a Capo dell’Armi, dallo Stretto di Messina all’Etna.

IMG_2470 IMG_2472 IMG_2473 IMG_2476 IMG_2477 IMG_2478 IMG_2480 IMG_2481

TROPEA (Antonella Giroldini)

Lo scenario naturale esprime tutta la bellezza dell’ambiente mediterraneo : l’aspro profilo delle falesie testimonia la lotta secolare tra terra e mare, ma la bianchissima spiaggia di sabbia e un Tirreno celebre per i colori e riflessi trasmettono una sensazione di tranquillità . La sagoma placida e solenne del santuario di S. Maria dell’Isola, scenograficamente disposto sulla cima di uno scoglio, sembra voler ribadire questo stato d’animo, così come l’eleganza raccolta e discreta dell’abitato. Tra strade strette e piazze improvvise, è un susseguirsi di scorci suggestivi e viste sul mare di un intenso colore turchese. Sopra un masso di arenaria compatta, la cittadina ingioiella l’impianto medievale con palazzi sei – settecenteschi dai ricchi portali scolpiti, mentre ai piedi dello strapiombo si allungano 4 km di costa frastagliata, con piccole spiagge di roccia.

Le sue origini sono poco note, ma il ritrovamento di parecchi reperti ha confermato una continuità d’insediamento nel territorio fin dall’età preellenica e la sua importanza in epoca romana.