Riserva Naturale Monte Soratte (Antonella Giroldini)

Da Sant’ Oreste si può salire verso la vetta del monte Soratte, citato da Orazio e Virgilio, vero e proprio balcone affacciato sull’area settentrionale, della Provincia di Roma. Nella Riserva Naturale Monte Soratte che copre circa 410 ettari si trovano alcuni imponenti abissi e una serie di sentieri consentono piacevoli e panoramiche passeggiate. Tra questi il percorso degli eremi conduce, partendo dal confine del parco a poca distanza da Sant’Oreste, alla cappella dell’Annunziata , poi alla chiesa di S. Lucia sulla prima delle vette del monte e poi alla chiesa di S. Silvestro, sulla vetta principale e infine al piccolo eremo di S. Sebastiano a poca distanza dalla panoramica chiesa.

SANT’ ORESTE (Antonella Giroldini)

Da Fiano Romano, una deviazione di circa 16 km conduce al paese di Sant’Oreste  che, nonostante una origine medievale, ha un aspetto rinascimentale. Il Palazzo Canali è stato probabilmente progettato dal Vignola, mentre il Monastero Agostiniano di Santa Croce si articola nell’antico Palazzo Abbaziale e nella Collegiata di S. Lorenzo Martire.

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Alessandro al Campanile – Sant’Oreste (Antonella Giroldini)

Facendo un giro nei dintorni di Roma ci fermiamo a Sant’Oreste,  un bel paese che si trova ai piedi del monte Soratte a pochi Km da Roma . Pranziamo in un caratteristico locale che è stato realizzato ristrutturando un’antica abitazione del paese trasformandola in un simpaticissimo ristorante.

Ci fermiamo davanti ad un portoncino rosso e bussiamo. Salendo le scale  veniamo accolti da Alessandro  e dal Suo staff.

Quello che subito nota è la calda accoglienza che tutto il personale riserva ai propri ospiti: sembra proprio di essere invitati a casa di un amico!

La padrona di casa è un personaggio veramente simpatico che entra subito in empatia con le persone che ospita e si entra veramente in empatia subito con lei!

Le sale del locale sono arredate in modo molto colorato e ricche di particolari. Ci sono dei tavoli anche vicino alla terrazza da cui si gode di un panorama fantastico!

I piatti sono variegati e gustosi. Il locale adotta il menù fisso che varia di giorno in giorno. Sono previsti antipasti vari , due primi, un secondo con contorno, dolci fatti in casa, caffè e bevande (vino a volontà sia bianco che rosso locali) . L’abbondanza garantita e media qualità.

Gli antipasti sono il vero piatto forte: salumi (coppa romana, salame), formaggio primo sale con miele, fagioli all’uccelletto, insalata russa, polenta servita su pratici taglieri di legno con una salsa particolare: molto buoni tutti quanti!

Decisamente Buona la grigliata di carne ed il risotto!

La signora dei dolci è divertentissima, i dolci uno spettacolo da provare – anche quelli tanto sono inclusi!
Buono buono buono!

 

 

PRESULE (Antonella Giroldini)

Castel Presule , davvero imponente quando compare sulla destra tra i boschi. Leonardo di Vols, erede della famiglia che l’aveva costruito nel XII secolo e uomo d’arme di valore riconosciuto , lo trasformò in una prestigiosa residenza rinascimentale, pur senza cancellarne le funzioni militari, ampliandolo con una nuova ala e aggiungendo una bella loggia con archi a sesto acuto. Ai suoi successori si devono tuttavia gran parte delle decorazioni pittoriche e il loggiato con arco a tutto sesto che chiude il cortile.

La residenza nel 1506 – 1510 fu teatro di processi alle streghe, terminati con roghi, e nel 1525 fu al centro della violenta repressione della rivolta contadina.

CASTELLO DI AVIO (Antonella Giroldini)

I vigneti risalgono le prime pendici della montagna fino ad abbracciare , sopra il piccolo abitato di Sabbionara, il fortilizio che dal 1053 al 1977 è appartenuto ai più importanti signori della zona, i Castelbarco. Solo però nel XII secolo il nucleo primitivo attorno al mastio venne circondato dalla cerchia di mura che tuttora racchiude il complesso, a formare un insieme fortificato che è un esempio di architettura militare e di dimora signorile medievale tra i maggiori della regione.

 

CASTELLO DI ROVERETO (Antonella Giroldini)

Occupa una posizione strategica. In effetti assomiglia a una piazzaforte, quasi a simboleggiare il controllo sulla valle da parte di Castelbarco. Furono proprio loro a costruirlo nel XIV secolo riutilizzando una fortificazione del XII, ma alla conquista da parte dei  veneziani si deve l’aspetto attuale con la caratteristica forma poligonale , il camminamento per l’artiglieria, i torrioni e lo sperone. Gli Austriaci durante oltre tre secoli di dominazione ne confermarono le funzioni militari, contribuendo da parte loro alla salvaguardia dell’aspetto assai munito.

Quasi a ricollegarsi a tale ruolo , nel 1921vi è stato inaugurato il Museo storico italiano della guerra.

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ROVERETO (Antonella Giroldini)

Che nella seconda città per grandezza del Trentino esistano ben quattro musei la dice già lunga sulla vocazione di centro della cultura della medioevale Roboretum , documentata nel 1150 in una zona dove l’uomo si era insediato nel neolitico e dove forte fu la colonizzazione romana. Quando poi si scopre che tale vocazione è di origine austriaca e che proprio qui Mozart tenne i suoi primi concerti italiani, non si ha più dubbio a ritenere valido il soprannome di ” Atene del Trentino” che Rovereto da tempo si è guadagnata.

Antica è pure la vocazione commerciale, favorita dalla posizione lungo la via Claudia Augusta, che la vide avamposto veneziano per i traffici con l’Europa nel 1416 – 1509 e dal 1520 florida per la lavorazione della seta, assurta ben presto a livelli industriali grazie agli allevamenti di bachi e alle coltivazioni dei gelsi.  E non bisogna dimenticare che nelle montagne del circondario la riunificazione all’Italia richiese un grande tributo di vittime.

Terme di Diocleziano (Antonella Giroldini)

Le più grandi del mondo romano, furono erette in soli 8 anni , tra il 928 e il 306; per la costruzione del complesso, situato nella zona tra i colli Viminale e Quirinale, furono demoliti numerosi edifici pubblici e privati, come ricorda l’iscrizione di dedica. Erano delimitate da un ampio recinto con ingresso principale nel lato nord – orientale e, al centro del lato opposto, da una grande esedra con gradinate, corrispondente all’odierna piazza della Repubblica. Ai lati dell’esedra si trovavano due biblioteche affiancate, ai margini del recinto, da due sale circolari, una trasformata nel 1598 nella Chiesa di San Bernardo, l’altra tuttora visibile all’inizio di via del Viminale. Gli ambienti principali, frigidarium, tepidarium e calidarium, erano posti in successione lungo un asse centrale ai lati del quale si articolano simmetricamente tutte le altre aule. Accanto al frigidarium erano poste due grandi palestre scoperte.

Il complesso fu restaurato all’inizio del V secolo ma rimane in uso probabilmente per pochi altri decenni prima di essere abbandonato a una progressiva spoliazione.

Dopo quasi mille anni di abbandono, nel 1561 Papa Pio IV decise di realizzare all’interno delle Terme una Basilica con annessa certosa dedicata alla Madonna degli Angeli e alla memoria dei martiri cristiani . Il progetto fu affidato a Michelangelo .

Nel 1889 il Complesso delle Terme di Diocleziano e della Certosa divenne la sede Museo Nazionale Romano. Fin dall’istituzione  il Giardino fu destinato a esporre numerosi reperti archeologici provenienti da Roma e dal suburbio.

L’ androne del Museo corrisponde all’antico corridoio della Certosa.