IL CUORE A DUE CILINDRI (Antonella Giroldini)

colui che non sente la musica pensa che chi danza è matto ..

L’amore al quale faccio riferimento è un sentimento molto più complesso, qualcosa che si nasconde negli angoli più profondi e sconosciuti dalla nostra anima. Un’emozione che va ben oltre la marca e il motore della nostra moto, una sensazione che stava annidata lì, ben prima che qualcosa ci spingesse a diventare un motociclista, o per lo meno a provarci . un sentimento strano e sovversivo , sempre pronto a saltare fuori e a prenderci per la gola, facendolo quasi sempre nel momento meno opportuno…la mia moto era anche il mezzo per cercare di capire chi ero veramente ….la mia harley , da mito, diventava puro mezzo, vero tramite per scoprire me stesso…in effetti, non sono molti quelli che arrivano a possedere una harley seguendo una naturale evoluzione, passando cioè verso una lunga serie di moto che li fanno maturare portandoli verso the real thing. Ma tutto ciò non ha alcuna importanza; ciò che conta davvero è che, a partire da un certo giorno della vostra vita , senza motivo iniziate a pensare più o meno ossessivamente ad un HD. Quest’oscura e impellente concupiscenza motociclistica capita soprattutto con le HD e la ragione, ancora oggi ignota a tutti, va cercata tra le misteriose alchimie dell’innamoramento , piuttosto che nelle fredde valutazioni di marketing o nelle più razionali logiche tecniche. E non potrebbe che essere così, visto che le harley sono moto che nessuno si comprerebbe mai. Innanzitutto, costano molto più che le loro pari, di solito  hanno prestazoni inferiori, sono certamente più pesanti, portano subito a ebollizione i polpaccidella vostra fidanzata e consumano una cifra…la potete incrociare ferma a un semaforo o vederne una bella foto.magari ne individuate una al vostro ufficio e poco alla volta vi scoprite a cercarla ogni mattina. Quello è il momento in cui il seme ha trovato un nido nel vostro cuore e comiuncia a germogliare….quella di vedervela nel garage è di solito l’immagine più seducente, forse perché l’innamoramento significa innanzi tutto possesso: è come lo struggente desiderio di possedere una ragazza, di poterla considerare la vostra ragazza. Ed è allora che iniziate a sognarvi di telefonarle e di trovarla disponibile di passarla a prendere e trovarla li ad aspettarvi sotto il portone. Da quando inizierete a immaginare la nuova HD che vi aspetta silenziosa nella penombra del vostro garage, la vostra anima sarà perduta per sempre e la vostra mente non avrà più alcun potere su di lei…

La cosa che mi aveva colpito era la sua linea incredibilmente femminile. Il posteriore era molto largo, con grandi borse rigideche parevano dilagare in mezzo al negozio. Gli scarichi cromati con i finali fish – tail sembravano correre rasoterra lungo la linea di galleggiamento di quella che mi pareva una corazzata più che una motocicletta. Poi all’improvviso le linee della moto si stringevano come la vita di una danzatrice di flamenco per concentrarsi su una sottile sella di pelle nera, lunga e curva, che consentiva a malapena il posto per le chiappe del guidatore. Dopo la sella, il profilosi allargava di nuovo con il serbatoio da diciotto libri, meravigliosamente rotondeggiante. Il colore nero e compatto con poche cromature, era molto elegante e lanciava riflessi scuri. Questo incredibile equilibrio di forme rotonde e femminili terminava con un manubrio bikini- bar, esageratamente largo , ma che incorniciava il fanale cromatocon uno stile old school. Non era un oggetto del desiderio, era puro desiderio sotto forma di motocicletta. Era la moto che chiunque avrebbe desiderato ed era lì davanti a me….

Chissà se gli ingegneri che lo crearono lo avrebbero immaginato : due normali motocilindri fatti funzionare in coppia per ottenere una doppia potenza, che girano a un ritmo che ricorda quello di un battito cardiaco, ed erogano potenza e adrenalina come null’altro al mondo. I due pistoni si muovono in fase e il peso dell’albero di trasmissione e dei leveraggi consente l’erogazione continua della famosa coppia a bassi regimi caratteristica delle harrley. Le vibrazioni che per anni gli estimatori hanno chiamato good vibrations e il rumore dei gas nelle marmitte di scarico si trasforma in un cupo rombo di tuono sono altri elementi c he hanno fatto entrare i motori harley nella leggenda . Dio creò il fulmine, i motociclisti il tuono …

A volte sono proprio le cose apparentemente più assurde che mi hanno aiutato a ritrovare viva dentro di me una piccola scheggia di follia che conserva nel mio cuore, ma che troppo spesso fa fatica a riemergere. Una parte preziosa , che non vorrei mai perdere, la voglia di tornare un po’ ragazzo, di dimenticare tutto, di fare qualcosa insieme ai miei amici, di accettare una sfida e di prendermi qualche rischio . HARLEY – DAVIDSON : IF HAD TO EXPLAIN YUO WOULDN’T UNDERSTAND….

…Con il passare degli anni ho maturato un mio stile, che condivido con i pochi amici con cui continuo a viaggiare costantemente: chiariamo subito che nonostante tutto, continuiamo ad appartenere alla categoria dei motociclisti indisciplinati. Questo è dato da una serie di motivi, non ultimo che siamo sempre almeno in due sulla moto: noi alla guida e , sul sellino del passeggero, il nostro ego ( quest’ultimo  parecchio pesante) …

….ma non è cosi cazzo : sotto gessati e le scarpe nere stringate, il mio cuore ardeva di passione e vedevo l’avventura attendermi dietro ogni angolo di strada…

E’ incredibile quanto una moto e una ragazza possano assomigliarsi. Ad esempio mi piacciono quelle che non sono da guidare ma che, una volta capite, sono semplici e sincere. Quelle che sei tu a farle partire si accendono subito, ma con gli altri fanno le bizze. Quelle che una volta accese non le spegneresti più. Quelle generose, che non ti stancano mai, e quelle che devi sempre fare attenzione a non abbassare troppo la guardia. Quelle un po’ ribelli, che richiedono polso ed esperienza, ma che quando le cose si mettono male non ti molleranno in mezzo alla strada. Quelle da cui c’è sempre da imparare qualcosa. Quelle che quando pensi di averle domate, ti rendi conto che invece sei tu ad esserne diventato schiavo.

Di entrambe amo le forme molto femminili e a volte spudoratamente, mi piace guardarle quando sono in mezzo agli altri e quando esco con loro mi piace che la gente le ammiri.

Amo talvolta stupirle con piccole sorprese; accessori che non aggiungono nulla alla loro bellezza originale ma che ne esaltano le caratteristiche essenziali, perché il loro stile è sobrio e non hanno bisogno di trucchi. Non le ho scelte a caso, ma sono arrivato a poco a poco , dopo tante esperienze, dopo aver provato e riprovato. Non è stato facile conquistarle, a volte ho rischiato di perderle, di svegliarmi un mattino e non trovarle più.

L’amore per le moto e per le donne è unico: per questo ho una sola moto e una sola donna. Tutte e due pericolosamente simili.

Gli uomini devono avere un futuro e le donne un passato: il ragionamento vale anche per le motociclette, anche se Oscar Wilde probabilmente non ci aveva pensato …

La mia teoria è che un po’ di ruggine può essere molto affascinante : le ferite i segni che la strada ha lasciato su una moto sono la mappa preziosa che è sbagliato cancellare con una mano di vernice.

La mia medicina per quanto la banca, i capi, e i francesi superavano il mio livello di sopportazione era un viaggio con i miei amici. Il problema non stava nella mia vita di tutti i giorni, nella mia famiglia o nel lavoro. Non era voglia di fuggire il mio presente, ma sapevo che nel profondo la mia anima custodiva una scheggia fatta di rock’n’roll e di curve in terza piena che a volte reclamavano la mia presenza per un po’. La moto è il mio modo personale di affondare le cose, e non necessariamente il meno faticoso.  La moto per me è uno stato mentale : la consapevolezza del fatto che, qualsiasi cosa stia facendo, io resto un motociclista. C’è sempre un angolo del mio cervello impercettibile sintonizzato sul quel mezzo a due ruote. Penso alle modifiche da apportare, ai prossimi viaggi, alle ultime sensazioni provate in sella. E aggiungo che non amo le moto in generale: amo la mia moto, quella che ho scelto e che mi identifica perfettamente, che mi fa sentire completo. E ‘ robusta anche se non va fortissimo , è affidabile e generosa , ha una storia e grandi significati legati al passato . Ha un estetica originale, perché l’ho trasformata piano piano.

Probabilmente perché non c’è nulla da capire , solo lasciarsi andare al piacere  di guidare un mezzo perfetto  che però ha bisogno di te per funzionare, proprio come tu hai bisogno dei tuoi amici per essere te stesso .

Scheggia by Roberto Parodi (Antonella Giroldini)

 in effetti era uno strano personaggio Scheggia : molto di ciò che faceva era in contrasto con quello che era diventato , e spesso cavalcava questa  incoerenza come se cercasse a tutti i costi di provocare un cortocircuito per far saltare tutto e ricominciare da capo. La specialità di scheggia era quella di sembrare l’opposto di quello che era ..

…infatti una moto non deve abituare alle comodità , ma liberarci da esse . E’ un potentissimo strumento di immaginazione e di sogno … quella moto gli piaceva perché aveva ancora dentro di sé l’idea di essenzialità ereditata dagli anni 70..ed allora  così doveva ritornare, maledizione …Scheggia incominciò il suo processo di purificazione dalla moto , ma applicandolo anche a se stesso. La moto si alleggerì nel corso degli anni e anche le sue idee si chiarirono, o per lo meno diventarono più definite

…Fedro era la componente celebrale e imprevedibile del loro gruppo, una variabile non controllabile e spesso deviante, uno spirito libero e pericoloso..

…visto che il motociclista deve lasciarsi attraversare dal viaggio , e non attraversarlo. 

Scheggia : in effetti era uno strano personaggio Scheggia : molto di ciò che faceva era in contrasto con quello che era diventato , e spesso cavalcava questa  incoerenza come se cercasse a tutti i costi di provocare un cortocircuito per far saltare tutto e ricominciare da capo. La specialità di scheggia era quella di sembrare l’opposto di quello che era ..

…infatti uns moto non deve abituare alle comodità , ma liberarci da esse . E’ un potentissimo strumento di immaginazione e di sogno … quella moto gli piaceva perché aveva ancora dentro di sé l’idea di essenzialità ereditata dagli anni 70..ed allora  così doveva ritornare, maledizione …Scheggia incominciò il suo processo di purificazione dalla moto , ma applicandolo anche a se stesso. La moto si alleggerì nel corso degli anni e anche le sue idee si chiarirono, o per lo meno diventarono più definite

…Fedro era la componente celebrale e imprevedibile del loro gruppo, una variabile non controllabile e spesso deviante, uno spirito libero e pericoloso..

…visto che il motociclista deve lasciarsi attraversare dal viaggio , e non attraversarlo. 

Vedi, le moto sono come le donne, quando pensi di avere imparato a dominarle, ti rendi conto che erano a portare avanti il gioco.

Sono come noi tuareg: padroni dello spazio, imperatori del nulla, esploratori di terre che nessuno vuole e che nessuno reclama…lo spettacolo è sempre di fronte ai loro occhi : è la grandezza della natura riservata soltanto a loro

La mia frizione non funzionava benissimo ultimamente, rifletteva Scheggia. Chissà, forse anch’io non lavoro bene come mediatore . sono troppo duro, brusco, non agevolo i cambi di stato, i passaggi che la vita mi chiede. Questa frizione che non va, sembra proprio una metafora della mia vita in quest’ultimo mese. Io e Daniele, il mio meccanico – filosofo , le abbiamo provate tutte: regolando , registrando, stringendo e allentando , cambiando olio e tirando i leveraggi delle marce, ma niente da fare. Ne io ne lei avevamo alcuna intenzione di riprendere a funzionare come si deve. La frizione era dura, brusca, improvvisa. Proprio come quando discutevo per ore senza arrivare da nessuna parte. Quando le cose non vanno bisogna mettersi tranquilli e riprendere tutto daccapo . lui lavorava veloce e tranquillo e intanto parlavamo di quello che capitava nella vita, di come bisognerebbe prenderle, magari . E la frizione piano piano veniva rimontata con nuove molle, più morbide, che avrebbero lasciato cambiare con più dolcezza la stessa che poco per volta avrei dovuto mettere anche nelle mie cose , con un po’ più di distacco, di tranquillità , anche di generosità , perché no .

Ma si, certo. Figurati, con Scheggia e Raniero abbiamo la follia e il cuore : non posiamo perdere..

Esistono molti tipi di deserto , pensava scheggia, ma i più desolati sono quelli dove non c’è sabbia, sono quelli della nostra mente, quelli che cu circondano quando le cose incominciano ad andare male, quelli che leggiamo negli occhi di chi ci saluta ma guarda altrove, di chi stringe la mano morbidamente ma sorride in modo strano, di chi dice di credere in noi e sta già pensando come fregarci….

La mente pone il motociclista in uno stato psicofisico particolare, fatto di atarassia e di attenzione al tempo stesso

Libertà totale. Libertà significa possibilità, potere, e assenza di vincoli, soprattutto mentali , che ti portano ad avere scrupoli ,, no basta, con questi vincoli , basta legami , obblighi , relazioni con il modo passato

….i nostri viaggi erano canovacci su cui dipingere la nostra avventura, modificando i programmi nel corso della vacanza, ma restava qualcosa che dovevamo portare a termine, in qualche modo. Così, ogni volta che accendevamo i motori ripartivano, io sentivo sempre una  sensazione di vuoto dentro dio me. Mi mancava l’intimità , la vicinanza, la condivisione assoluta con la gente, con quei posti

Qualcuno diceva che un uomo deve avere un futuro, e una signora un passato

…. Elias Canetti….. (Antonella Giroldini)

Rimanevo volentieri da solo in silenzio . Il silenzio è stato uno degli incontri più affascinanti e misteriosi di quel periodo, tanto che ancora oggi non posso più farne a meno. Il silenzio è una della abitudini della mia nuova vita. Perché è stato il silenzio, la relazione intima con la natura e la sua contemplazione , a regalarmi l’incontro con una parte di me

LE SPIAGGE DI PONZA (Antonella Giroldini)

SPIAGGE DI PONZA

Il modo migliore per andare al mare a Ponza è farlo in barca oppure in canoa. Al porto di Ponza (oppure nei vari porticcioli dell’isola, come quello di Santa Maria) si possono affittare i gozzi o i gommoni per circumnavigare l’isola e fermarsi a fare il bagno nei posti più belli.

Servizi di taxi boat sono presenti anche in altre spiagge e cale dell’isola dove ci sono stabilimenti balneari, come il Falco al Fontone oppure Cala dell’acqua dove si possono affittare gommoni e canoe a prezzi accettabili.

Alcune spiagge sono raggiungibili anche a piedi. In alcuni casi è necessario scarpinare e prepararsi a fare tante scale, in altri l’accesso al mare è più semplice.

Qui sotto trovate alcune delle spiagge più belle ed imperdibili di Ponza.

 

Chiaia di Luna è la spiaggia più grande e bella di Ponza. Un tunnel scavato nel tufo in epoca romana permetteva di raggiungere la spiaggia a piedi. Oggi non è più possibile, ma la spiaggia è ancora raggiungibile via mare.

 

La spiaggia del Frontone è riparata da una roccia a picco che assomiglia al frontone di un tempio greco. E’ considerata la spiaggia del divertimento perché all’ora dell’aperitivo il chiringuito si trasforma in una discoteca estiva con happy hour.

Per raggiungerla si cammina sulla provinciale Ponza – Le Forna ed arrivati a Tre Venti si va a destra e poi a sinistra sulla sterrata che porta al museo etnografico “Conte Agostino” ed alla spiaggia.

  • SPIAGGETTA DI SANTA MARIA

Santa Maria è una piccola frazione di Ponza. Si trova ad una decina di km dal centro ed ha un piccolo porto da cui partono le barche per le escurioni dell’isola e delle vicine Palmarola e Zannone. La spiaggetta è stretta, di ciottoli e riparata.

Cala Feola è l’unica spiaggia di sabbia di Ponza. E’ piccola ed il fondale è basso, adatto anche ai bambini. C’è un chiosco attrezzato e si raggiunge in barca oppure a piedi percorrendo un breve sentiero e delle scalinate facili.

Da Punta Incenso, anche questa raggiungibile a piedi, si arriva a Cala le Felici. In barca invece si raggiunge Cala Felce dove c’è un mare paradisiaco praticamente deserto.

Cala Gaetano e Cala dell’acqua sono piccole calette dove c’è una striscia sottile di massi e ciottoli per prendere il sole ed entrare facilmente in acqua. Cala Fonte è una delle spiagge più belle di Ponza, frequentata anche dalle famiglie con i bambini. Purtroppo a fine dicembre 2017 ha subito un grave crollo (prima di andarci è consigliato informarsi sullo stato della cala).

Cala Del Core è conosciuta come la spiaggia più romantica di Ponza ed un must see per le coppie che vanno a Ponza. Sulla parete rocciosa che sovrasta la cala c’è una forma che ricorda quella di un cuore ed una leggenda isolana ricorda il dolore e la passione dell’amore intenso.

SPIAGGE PRIVATE DI PONZA

Tra le spiagge attrezzate di Ponza la più nota è frequentata è quella del Frontone che si raggiunge facilmente e, al paesaggio incredibile di cala Frontone, aggiunge un chiringuito di tendenza. Alla spiaggia del Frontone però noi preferiamo La caletta dove c’è meno gente, i prezzi sono decisamente più bassi e vengono serviti frutta fresca e giornali gratis!

SPIAGGE DI PONZA A PIEDI

La maggior parte delle spiagge di Ponza si raggiungono in barca e in canoa. Chi non ha voglia di spendere soldi per questo mezzo o semplicemente vuole passare una giornata con i piedi per terra ha comunque molto da fare a Ponza e tante spiagge tra cui scegliere.

Sull’isola ci sono 9 bellissime spiagge e calette che si raggiungono via terra. La nostra preferita è Cala Fonte (che si raggiunge anche con un apposito servizio navetta dal porto – ha subito recentemente un crollo, quindi informatevi prima di andare).

Lo Scoglio della Tartaruga è forse la meno affollata tra le calette da raggiungere a piedi, mentre Cala Feola è l’unica spiaggia di sabbia di Ponza, probabilmente la più adatta a chi va al mare sull’isola con i bambini.

Cala Cecata si raggiunge con una scalinata ricavata nella roccia e colorata con installazioni fatte con materiali di recupero portati dal mare. Non c’è una vera e propria spiaggia, ma una piattaforma di roccia con accesso facile al mare. E’ una delle meno affollate e più belle tra quelle raggiungibili a piedi.

COME GIRARE A PONZA

Il modo migliore per muoversi a Ponza è farlo in barca oppure in canoa. All’interno dell’isola ci si sposta a piedi o con le navette del comune di Ponza che offrono un servizio regolare che raggiunge i principali punti di interesse. Sul sito del municipio di Ponza trovate tutte le info e gli orari degli autobus.

Scoprire Ponza in bicicletta è un’ottima idea per chi è abbastanza allenato. Le strade che attraversano le zone più interne dell’isola sono strade in salita e discesa e solitamente sterrate.

Decisamente non vale la pena portare con sé la macchina, anche perché in estate è vietato guidare ai non residenti. Poco male perché  Ponza non si gira bene in auto ed il trasporto è troppo costoso rispetto ai vantaggi. Vale invece la pena portarsi il motorino perché potrebbe essere meno costoso che affittarlo sull’isola. Oltre ai motorini si trovano posti dove affittare i menhari, perfetti per girare la Ponza sterrata e selvaggia.

COME VISITARE PONZA SPENDENDO POCO

Partiamo dal presupposto che Ponza è cara e turistica. Ci sono però dei modi per spendere meno e soprattutto per non prendere fregature. L’ideale è evitare la zona del porto che è la più turistica e spostarsi nel nord dell’isola che è la zona più economica oltre ad essere molto più rilassata (Le Forna).

Tutti i tour, i supermercati e i noleggi (di barche e gommoni) costano di più nella zona del porto, che è quella oltre la quale non si spostano i turisti mordi e fuggi che visitano Ponza in giornata. Qui trovate tutte le info su Come visitare Ponza e sulle cose da non fare a Ponza.

 

TALAMONE (Antonella Giroldini)

Su uno scosceso promontorio roccioso all’estremità meridionale dei monti dell’Uccellina, tra Maremma, Argentario e, di fronte all’isola del Giglio, è vivace borgo di pescatori, di bagni e di storia: nel corso della spedizione dei Mille, il 7 maggio 1860 vi approdò Garibaldi per rifornirsi di munizioni. Sovrasta l’abitato l’imponente rocca senese ( del ‘400) , in pietra grigia, tradizionalmente attribuita al Sasseta; di interesse naturalistico l’Acquario della Laguna di Orbetello. Sul colle di Talamone, resti dell’antico insediamento etrusco.