Cafè Sport Peter (di Antonella Giroldini)

CAFE’ SPORT PETER

Per chi visita Faial è d’obbligo una visita al Cafè Sport Peter. Questo bar ha iniziato la sua attività in una stradina dietro il porto e vendeva articoli di artigianato locale. Con l’aumentare dei viaggiatori si è trasferito sul porto ed ha iniziato anche a vendere bibite. Negli anni trenta Henrique, un personaggio unico che accoglie i comandanti delle navi e provvede a qualsiasi loro necessità. Come ringraziamento riceve spesso in regalo bandiere, foto, dediche di amicizia e ringraziamenti, che appende alle pareti e al soffitto del locale.

image001Da qui sono passati i più grandi uomini di mare: Tabarly, Lamazou, Cichester, Cousteau, il principe Alberto di Monaco, il grande aviatore di Lindbergh e molti altri ancora, e tutti hanno lasciato una testimonianza di amicizia per Peter (è il soprannome che gli inglesi hanno dato a Josè durante la seconda guerra mondiale).

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Per tutti Peter ha avuto sempre uno sguardo cordiale e un consiglio sicuro. Dalle 8 del mattino alle 2 di notte il locale è sempre stato un punto di ritrovo, non solo per socializzare, ma anche per risolvere inconvenienti tecnici. La tradizione si è mantenuta sino ad oggi: entrando nel locale ci si sente sommersi da tutti questi ricordi. Ancora adessoil caffè funziona da fermo – posta dei naviganti. Chi passa lascia un messaggio per un amico che sa che dovrà passare o cerca il messaggio di una persona cara che sapeva che lui sarebbe arrivato lì. O più semplicemente è possibile trovare un imbarco per Cabo Verde o per un lento ritorno nel Mediterraneo.

Anche Antonio Tabucchi è venuto da Peter a raccogliere le storie che poi sono finite in Donna di Porto Pim, poliedrico racconto sulla magia di Faial e delle Azzorre.

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Viaggio alle Azzorre (di Antonella Giroldini)

Agosto 2013 io e Raffy pensiamo a un viaggio in Portogallo, ma non riusciamo a identificare la meta: a Lisbona siamo state entrambe (più di una volta) e pur amandola molto vorremmo vedere altro; ci viene in mente l’Algarve, ma poi soprassediamo; sfogliando il catalogo di King Holidays sul Portogallo, rimaniamo folgorate dalle Azzorre!

Azzorre (KingHolidays)

Ecco la nostra meta saranno quelle nove isole in mezzo all’oceano Atlantico, lembi di terra che sono esattamente a metà strada tra Europa e America. Questa loro particolare posizione ci affascina e ci spinge a partire alla loro scoperta! Terre in bilico tra il vecchio ed il nuovo, per l’appunto tra il vecchio continente ed il nuovo continente!

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Terre in bilico

Leggiamo che sono caratterizzate da un ambiente naturale, incontaminato e ricco di silenzi che la fragranza dell’aria, i profumi, i colori rendono veramente unico. I colori intensi testimoniano l’origine vulcanica. Sono una scoperta continua e offrono contrasti inimmaginabili, ma al contempo sono un luogo calmo e sicuro che comunica una bella sensazione di serenità. Tutti vivono con tranquillità e nell’assoluto rispetto dell’ambiente e delle tradizioni. Gli abitanti di quest’isola sono un po’ contadini, un po’ marinai ed un po’ artigiani..

FAIAL – “L’ISOLA DEI NAVIGANTI”

E’ un’isola di aspetto verdissimo. In estate è un tripudio di ortensie, da qui il nome d’isola blu. Questa isola, però, non è solo caratterizzata da una tradizione di mare, passeggiare per il centro di Horta significa trovare luoghi ancora intatti, piazze con alberi centenari, case ben conservate e nuove costruzioni perfettamente inserite nel vecchio impianto urbano.

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Faial

Tutti raccontano dei graffiti di Horta e della consuetudine con cui nessun marinaio deve lasciare l’isola prima di aver dipinto sui muri del porto a ricordo di se. Nel cemento descrive la sua storia.

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i graffiti di Horta

PICO – “L’ISOLA DEL LEONE CAPOVOLTO”

E’ un posto dove si riesce a capovolgere tutto, ricco di contrasti che convivono bene e si esaltano a vicenda. Arriviamo dal mare e vediamo la vetta del monte Pico, la più alta del Portogallo. Chateaubriard lo descrive come un faro nel mezzo dell’Atlantico, inutile di notte ma sempre incombente. Il paesaggio si impone al viaggiatore coi suoi colori e contrasti: i boschi foltissimi si alternano a zone deserte ricoperte da muschi , che assumono a volte un aspetto quasi lunare.

La montagna e i vigneti sono di così rara bellezza che recentemente il paesaggio di Pico è stato considerato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Girovagare per sentieri è come addentrarsi in un mondo magico, una piacevole immersione nel tempo …..vigneti che non si sa dove abbiano radici, spuntano dalla pietra, tenuti bassi e racchiusi tra muretti a secco, piante da frutto; le case sembrano miniature ciascuna con particolari….

Pico
Pico

TERCEIRA

Il dedalo di viuzze di Angra è stato dichiarato patrimonio dell’Unesco con tante case signorili. Il paesaggio dell’isola e a patchwork….

Terceira
Terceira

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SAO MIGUEL

La natura è spettacolare ed è sopranominata isola verde perché il suo ondulato territorio di vulcani spenti

Sao Miguel
Sao Miguel

Antonella

Viaggiare per isole……anzi navigare per un arcipelago …..di Antonella Giroldini

Scegliere un’ isola come meta di viaggio è già di per se un modo di lasciarsi indietro la quotidianità, aprirsi alle novità e tagliare ( almeno momentaneamente) tutti i legami e le consuetudini. Si lasciano emergere sensazioni, desideri e nuove intuizioni. Quando la scelta cade su un arcipelago gli stimoli sono molti di più ed il viaggio si trasforma in un intensa esperienza emotiva che riesce a portare in superfice ciò che di solito teniamo nascosto nel profondo. Ogni isola è un mondo a sè e spostarsi dall’una all’altra ci stimola ad aperture sorprendenti che preludono a incontri inaspettati! Navigare in un arcipelago significa fare un viaggio itinerante, immersi in un mondo in cui la lentezza è un modo di recuperare emergie e reimparare a guardare e sentire

Viaggio a Capoverde di Antonella Giroldini

1 agosto 2007 Cri, mia sorella, mio cognato ed io siamo pronti a partire! Saliamo su un aereo diretto all’aeroporto internazionale Amilcar Cabral di Sal: destinazione Capo Verde.

Di questa meta, scelta per caso, sappiamo poco e niente.

La nostra fantasia è stata colpita dal nome che ci aveva evocato immagini da cartolina di lussureggianti paesaggi tropicali, ovviamente sbagliavamo. Con il poco tempo a disposizione, otto giorni, ci dedicheremo alle isole orientali: Sal e Boa Vista.

Atterrando sull’isola abbiamo l’impressione di atterrare su una portaerei. Il terreno, infatti, ha una forma allungata ed è piatto. Ci rendiamo subito conto subito siamo capitati nell’isola più desertica dell’intero arcipelago, una terra quasi totalmente priva di vegetazione spontanea.

Dopo tragitto di 10 minuti raggiungiamo il Bravo Club Vila Do Farol dotato di un immensa spiaggia di sabbia finissima, distante poco più di un chilometro a piedi dalla vivace cittadina di Santa Maria.

image001L’isola è molto piccola e capiamo subito che in una giornata riusciremo a girarla tutta.
Decidiamo, quindi, che dedicheremo il primo giorno al più totale ozio.
Ci destiamo dal nostro torpore quando sentiamo il vociare di un simpatico venditore di cocco, ( “il coccaro”), che arruola mio cognato e lo invia a distribuire cocco su e giù per tutto il villaggio . Non possiamo che ridere a crepapelle della buffa situazione.

image003Spenti i cellulari (nel mio caso mai più riacceso….pin dimenticato e puk lasciato a Roma 🙂 ), tiriamo fuori la nostra guida di viaggio “Capo Verde” di Luciano Carminati edita da Avaliardi Viaggi e ci facciamo un idea di quello che ci aspetta.

Decidiamo di partire alla scoperta dell’isola che ci ospita e ci dirigiamo verso il vecchio mercato municipale, dove siamo delusi quando scopriamo che non esiste un artigianato locale ma molto di quello che troviamo proveniente da Senegal e continente africano.

image005Tornando verso il Bravo Club passiamo per il piccolo villaggio balneare di Santa Maria, caratterizzato da Sabbia finissima e un agglomerato che è un intreccio di strade dritte costeggiate da edifici di colore pastello dal sapore coloniale.

Ci imbattiamo nel Pontile di Santa Maria, dove i pescatori si danno da fare e tutto intorno ai ragazzi dai fisici scultorei si allenano su attrezzi improvvisati. Scopriremo poi la sera stessa, andando a ballare nella locale discoteca, il Pirata, che le attempate signore europee, di cui l’isola pullula, apprezzano molto cotanto impegno!

image007Il giorno seguente ci dedichiamo al giro completo dell’isola che non richiede molte ore. Ci dirigiamo subito verso le antiche saline dove ci concediamo un bagno rigenerante con la stupenda sensazione che il nostro peso corporeo sia stato improvvisamente azzerato!

image009Riprendiamo la Strada per dirigerci verso la Buracona, un enorme foro nella roccia lavica, modellata con la potenza d’urto delle onde che assicurano il rimbombo dell’acqua. Un insieme di grotte sottomarine che culminano in una caverna illuminata dalla luce del sole che penetra di traverso attraverso un grande foro.

image011Abbiamo poco tempo a disposizione, una settimana ci consentirà di visitarne solo due e così optiamo per Boavista. La raggiungiamo con un piccolo volo di circa mezz’ora.

Ci troviamo di fronte ad un ambiente selvaggio e incontaminato. E’ un paesaggio affascinante fatto di sabbia e di spiagge profonde e larghe di sabbia bianchissima che fronteggiano un mare blu cobalto.

image013Quello che davvero ci lascia senza fiato e ci affascina è il deserto. Nei pressi di Estanca de Baixo si estende una fascia di territorio che presenta tutte le caratteristiche del deserto sahariano, è il deserto di Viana. Candide dune di sabbia si susseguono con andamento nord /est e sud/ovest, intervallate da affioramenti rocciosi e rocce rosse…

image015Se ci si accosta a queste isole senza lo stereotipo dell’esotico e ci si lascia andare, Capo Verde vi entrerà nel cuore, soprattutto i volti sorridenti dei bimbi ….

Al prossimo viaggio

Antonella Giroldini