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MINI WEEK TORINESE
Luci d’Artista a Salerno (Antonella Giroldini)
…L’Havana (Antonella Giroldini)
Elias Canetti ” le voci di Marrakech”
..c’è aroma nei suk, e freschezza, e varietà di colori. L’odore, che è sempre piacevole, cambia a poco a poco secondo la natura delle merci. Non esistono nomi, ne insegne, e neppure vetrine. Tutto ciò che vi vende è in esposizione. Non si sa mai quanto costeranno gli oggetti, ne essi hanno infilzati i cartellini dei prezzi, ne i prezzi sono fissi…
….i suoi costumi mi erano estranei come la sua gente . A ciascuno capita di imparare nel corso di una vita qualcosa su tutti i paesi e su tutti i popoli, ma quel poco lo smarii nelle prime ore…..
……quando si viaggia si prende tutto come viene, lo sdegno rimane a casa. Si osserva, si ascolta, ci si entusiama per le cose più atroci solo perchè sono nuove. I buoni viaggiatori sono gente senza cuore…
si può anche salire sul tetto e di colpo vedere innumerevoli tetti a terrazza della città. Si ha l’impressione di una spianata, e tutto sembra fatto di ampie gradinate . Vien da pensare che si può passeggiare sopra l’intera città. i vicoli non sono un ostacolo, non si vedono, si dimentica la loro esistenza. I monti di Atlante risplendono vicini, e si potrebbe scambiarli per una catena delle Alpi se la loro luce non fosse più fulgida e non vedessimo tutte quelle palme tra i monti della città.
i minareti che si innalzano qua e là non sono come i nostri campanili. sono anch’essi slanciati ma non finiscono a punta, hanno la stessa lunghezza in basso come in alto , e ciò che conta è la piattaforma su in cima, da dove giunge l’invito alla preghiera. Assomigliano piuttosto a dei fari, nei quali però dimora una voce.
sopra i tetti delle case si svolgono le manovre di un’intera popolazione di rondini. e’ come una seconda città; solo che in essa la vita è tanto rapida quanto è lenta nelle strade degli uomini.
….con le donne accade qualcosa di analogo: quando esse camminano come sacchi informi loungo i vicoli , non nsi scorge ne si intuisce nulla, e presto ci si annoia di occuparsene e di dover ricorrere all’immaginazione . Si rinuncia alle donne. ma si rinuncia a malincuore; così, quando poi una donna ti appare alla finestra e addirittura ti parla , e china leggermente il capo e non va più via, come se da sempre ti avesse atteso qui, una che poi continua a parlare quando le volti le spalle e ti allontani piano piano , una che parlerà, non importa se tu ci sei oppure no, che sempre ti parlerà , non importa se tu ci sei oppure no, che sempre ti parlerà , che parlerà sempre a tutti, quella donna, allora, diventa un miracolo, un’apparizione, e sei propenso a considerarla più importante di tutto ciò che pure varrebbe la pena di aver visto in questa città….
TRINIDAD ( Antonella Giroldini)
E’ tra le più antiche città coloniali, fondata dagli spagnoli. E’ una delle località più famose dell’isola, assolutamente imperdibile dal punto di vista turistico.
Come antica città d’arte ha iniziato una lenta ma vincente opera di recupero del centro urbano. Oggi il centro storico di Trinidad è dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. L’area riconosciuta d’interesse architettonico mondiale, e splendidamente restaurata, è piuttosto ampia, e include diverse piazze e tutte le vie adiacenti.
Il bello di Trinidad è proprio la possibilità di passeggiare per le sue strade immergendosi nei ritmi di vita della popolazione, scoprendo locali dove fare una sosta , contrattando qualche acquisto di artigianato e soffermandosi ad ammirare scorci affascinanti che spuntano ad ogni angolo, tra le palazzine riverniciate nei colori solari del Caribe e le inferriate lavorate che ornano porte e finestre.
Un vero gioiellino da scoprire con calma e, se possibile, nei vari orari perché ciascun momento della giornata ha un suo specifico e una sua bellezza, con l’ora della spesa, quella della siesta, quella dei giochi dei ragazzini, quella dello struscio, fino alle notti movimentate dalla musica e dai balli.
Plaza Mayor è la più antica delle cinque piazze cittadine, costruita nel ‘500 e successivamente rimaneggiata varie volte. Restautata con garbo ed eleganza, è di per sé uno spettacolo con la sua sobria e garbata eleganza.
Attorno alla Plaza Mayor si snodano le vie del centro storico per le quali giravagare senxa meta e incontrare angoli di rara bellezza. 
Deliziosamente continuaiamo a perderci tra le stadine di Trinidad….
Antonella Giroldini
BERGAMO …ANTICA (Antonella Giroldini)
casablanca …prima tappa del tour del Marocco di Antonella Giroldini
Stone Town… viaggio in Africa (di Antonella Giroldini)
E’ il cuore culturale e storico dell’Africa, è il luogo in cui l’Africa incontra l’oriente. Stone Town è probabilmente la città più affascinante e ricca di atmosfera a sud del Sahara. Per molti aspetti ricorda le medine arabo e nord africano, con il loro labirinto di viuzze tortuose, bazar e mercati animati, ex palazzi e grandiose residenze arabe che impregnano la città di una sensazione magica e ultraterrena.
Nonostante l’abbandono seguito all’indipendenza, la configurazione e il tessuto originale della città sono rimasti in pratica intatti e questo è questo è l’esempio più completo degli insediamenti Swahili che castellano le isole e la costa dell’Africa Orientale.
Gran parte delle città fu costruita nell’Ottocento al culmine dell’attività dei dhow. Si possono ancora vedere le misere celle sottostanti l’ultimo mercato degli schiavi così come due palazzi, ma fortezza omanita del primo settecento, stile persiano.
La fusione di culture si legge nei visi dei suoi abitanti africani, indiani, arabi, europei e ogni possibile combinazione intermedia.
L’anima di Stone Town è di essere cosmopolita, la capacità di assopire e mescolare influenze esterne. Secondo la definizione dell’Unesco che l’ha inserita nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel dicembre 2000, la città è un’eccezionale espressione materiale di fusione e armonizzazione culturale.
Di forma grosso modo triangolare, il centro storico è delimitato dai due lati dall’Oceano Indiano e a est da creek road. Le centinaia di stradine, la maggior parte delle quali non supera i 2-3 metri di larghezza, raramente seguono una linea retta per un tratto superiore alla larghezza di un edificio, quindi il modo migliore per andare alla scoperta della città è a piedi. Durante il giorno non ci sono problemi di sicurezza mentre è meglio prestare attenzione nelle ore notturne.
I principali monumenti sono i bagni in puro stile persiano, la cattedrale di San Giuseppe costruita a cavallo tra ottocento e novecento, la cattedrale anglicana Church of Christ, che sorge ove ebbe luogo l’ultimo mercato degli schiavi dell’Africa, di cui ancora si possono visitare le celle.
Le principali aree commerciali, un’ accozzaglia di negozi e bancarelle a mò di bazar o suk arabo si trovano lungo o a ridosso di Horumzi e Gizenga Street e Change Bazaar.
E’ proprio il labirinto di stradine e viottoli che costituisce la principale attrazione della città, un dedalo di dimore stinte, moschee e vicoli tortuosi , che imprevedibilomente sfociano in piazzette semirovinate, venditori ambulanti , di notte gremite di gente che si da appuntamento per gustare un caffè al bar.
Stone Town è un autentica miniera d’oro per i cercatori di souvenirs, con centinaia di negozietti in cui è possibile acquistare una straordinaria quantità di oggetti di artigianato , sia arabi che indiani e prodotti locali. Tra i prodotti locali vanno ricordati gli articoli fi gioielleria, argenteria, e i pesantu bauli costellati di borchie in ottone.
Alla prossima avventura Africana !!!!
Antonella Giroldini









