Escursione alla Camosciara di Antonella Giroldini

La Camosciara è la parte più famosa e conosciuta del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.image001

Il selvaggio anfiteatro rupestre del gruppo montuoso della Camosciara, dominato dal monte Sterpidalto e dal Balzo della Chiesa, è uno dei luoghi più noti e più importanti del Parco. Le impervie vette dell’anfiteatro, mai violate nel tempo, hanno permesso la sopravvivenza del Camoscio d’Abruzzo e dell’Orso Marsicano, oggi simbolo dell’Ente Parco. La strada che si stacca dalla statale per raggiungere la Camosciara è chiusa alle auto. Il suo fulcro è lo spettacolare anfiteatro naturale che, con le sue guglie e creste frastagliate di dolomia bianca e grigia, è molto simile nella struttura e nell’aspetto alle montagne dolomitiche alpine; l’area si estende verso valle fino al fiume Sangro e racchiude nel proprio contesto la zona di Riserva Integrale ove l’integrità del territorio merita la conservazione assoluta. Oggi è possibile godere del grandioso scenario percorrendo un comodo itinerario, a diretto contatto con la natura, fino alle Cascate delle Ninfe e delle Tre Cannelle, e usufruire dei molteplici servizi presenti nell’area: mountain bike, passeggiate a cavallo, trenino turistico, area pic-nic con punti fuoco, escursioni guidate.

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Antonella Giroldini

JEEP SAFARI A ZANZIBAR (Antonella Giroldini)

image001Attraverso piste di terra rossa splendidamente in contrasto con il verde lussureggiante delle piante da frutta tropicale (mango, papaia, msheli-msheli, jackfruit, mandorlo indiano, chiodo di garofano) tra aranceti e palmeti, ci lanciamo alla scoperta di remoti villaggi di capanne, conosciuti per la lavorazione del cocco e dei suoi derivati e l’intaglio del legno…….

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Facciamo anche sosta al famoso mercato del pesce di Mkokotoni.

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Un posto piuttosto tranquillo per buona parte del giorno che si anima con l’alta marea e nel tardo pomeriggio, quando i pescatori rientrano a bordo delle loro piroghe ngalawa.

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Proseguiamo, quindi, in direzione di Nungwi e arriviamo al villaggio di pescatori che deve la sua fama ai costruttori di Dhow.

…A 100 metri dopo un gigantesco baobab, alcuni artigiani costruiscono dwon di legno secondo i metodi tradizionali (gli abitanti delle regioni dell’Africa Orientale sono esperti nell’arte della navigazione da almeno due millenni.

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Da qui raggiungiamo NUNGWI , la spiaggia più bella di tutta l’isola.

Gran parte della Costa del Nord – Est ,infatti,  mantiene tuttora una atmosfera di splendido isolamento.

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Arrivando da ovest, la vegetazione si fa più stentata, le palme da cocco, i baobab e i boschetti  di rovi prendono il posto delle lussureggianti di spezie dell’interno, prima di cedere il passo ad un’ampia lingua di sabbia bianca aperta sull’immensità turchese dell’Oceano Indiano, con sullo sfondo una fila di palme ondeggianti.

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E non possiamo che concordare con chi, secoli fa , ha scritto di questo posto : “Questo è il posto più bello che io abbia mai visto in tutta l’Africa , un luogo d’illusione dove nulla è come appare. Mi ha incantato”.   David Livingstone 1866.

Antonella Giroldini

 

 

Escursioni in barca attorno a Favignana

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Andare in barca attorno a Favignana è uno stupendo viaggio immersi nei colori intensi del fantastico mare delle Egadi.

Si parte alle ore 11,00 e si effettua una piccola panoramica del porto passando vicino alla Camparia e allo stabilimento Florio, appena usciti dal porto si inizia a costeggiare l’isola dirigendosi verso il Versante est. Subito sotto il lungomare si possono vedere i segni lasciati lungo la costa dalgi antichi cavatori di calcarenite (particolare roccia arenaria usata nell’edilizia). Si passa da cala San Nicola e Scalo Cavallo per arrivare nella bellissima Cala Rossa dove si effettua una prima sosta per immergersi nell’azzurro cristallino di queste acque.

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Dopo il bagno si prosegue verso cala bue Marino, punta marsala cala azzurra dove ci si ferma per il bagno ed un aperitivo.

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Si prosegue verso sud in direzione lido Burrone, cala monaci; continuando a costeggiare si arriva davanti una sottile lingua di terra chiamata Punta Lunga che offre riparo ed un’affascinante borghetto di pescatori, ci si ferma nel porticciolo per qualche foto e si prosegue verso il Versante Ovest.

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L’arenaria qui lascia il posto alla roccia calcarea e il paesaggio costiero cambia completamente aspetto.

Si arriva a cala Pirreca, che è situata a ridosso di due piccoli isolotti Previto e Galera, si effettua un’altra sosta durante la quale si mangia il famoso “pane cunzato” (tipico pane al sesamo di grano duro condito con prodotti tipici locali) Si prosegue dunque verso Cala Rotonda dove ci si ferma per fare snorkeling, qui è frequente imbattersi in grossi banchi di pesci (principalmente occhiate) che si avvicinano alle barche incuriositi ed alla ricerca di cibo.

Dopo si prosegue il tour passando punta sottile, punta ferro, fino a cala Pozzo. Si doppia punta faraglione, si passa vicino alla grotta degli Innamorati e ci si dirige verso il porto per il rientro previsto per le 17,00 circa.

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E lasciamo Favignana con l’idea di tornare presto e qualche nostro suggerimenti sulle spiagge da frequentare assolutamente in una vacanza in questo mare!

Le spiagge di Favignana sono dei veri e propri gioielli del Mediterraneo: dalle lunghe distese di sabbia alle piccole calette nascoste tra gli scogli. Ecco una classifica delle più belle spiagge di Favignana.

  • Spiaggia Praia: vicina al centro di Favignana, è una spiaggia di sabbia dorata, con un fondale trasparente che digrada dolcemente verso il largo, rendendola adatta anche ai bambini. Qui trovate ogni tipo di servizio: dagli ombrelloni e i lettini a bar e ristoranti.
  • Spiaggia di Punta Sottile: questa spiaggia di ciottoli è dominata dal faro di Punta Sottile, che le conferisce un aspetto davvero pittoresco. Un ottimo punto di partenza per esplorare l’isola.
  • Spiaggia Punta Longa: affacciata sulla costa meridionale dell’isola e inserita in un paesaggio selvaggio, questa spiaggia è perfetta per tutti gli amanti della natura che vogliono rilassarsi in pace e lontano dalla massa. I fondali sono ricchi di scogli e il mare è particolarmente trasparente, per questo la spiaggia è molto frequentata dagli appassionati di immersione e diving.
  • Cala Bue Marino: raggiungibile attraverso una delle discese al mare più suggestive dell’isola, questa spiaggia offre tutto ciò che potete desiderare: dal mare pulito e trasparente alle grotte e i sentieri dove fare escursioni a piedi.
  • Cala Rotonda: una splendida spiaggia caratterizzata da sabbia e scogli, da cui tuffarsi nelle acque colorate di tutte le sfumature del blu e del turchese. Si tratta inoltre di una delle spiagge più protette dai venti, nonché da una delle più adatte per lo snorkeling, con numerosi pesci colorati e una vivace flora marina.
  • Spiaggia Calamoni: composta da calette rocciose e da spiaggette sabbiose, si trova nei pressi di un piccolo villaggio di pescatori molto pittoresco. Un modo davvero romantico e suggestivo per vivere l’atmosfera siciliana.
  • Cala del Pozzo:  immersa nel  meraviglioso spettacolo naturale delle isole Egadi, Cala del Pozzo offre un panorama mozzafiato, con mare turchese, sabbia bianchissima e scogli dalle mille forme. Per chi cerca un posto tranquillo, questa è la spiaggia perfetta.
  • Cala Azzurra: a sud di Favignana, la spiaggia è inserita in una zona particolarmente riparata dai venti. Si compone di due calette di sabbia fine e bianca, con fondali bassi anche a una certa distanza dalla riva e un mare azzurro che vi invoglierà a fare lunghi bagni.
  • Spiaggia Lido Burrone: è la spiaggia più grande di Favignana, nonché una delle più spettacolari. Con la sua sabbia candida e il mare cristallino, la costa di Lido Burrone ricorda una spiaggia tropicale, in cui rilassarsi, nuotare e fare delle lunghe passeggiate.
  • Cala Rossa: si tratta di una delle più belle spiagge della Sicilia. Prende il nome dal sangue che colorò le sue acque durante le guerre puniche, ma tranquilli: oggi il mare è trasparentissimo e turchese. La spiaggia ricorda un anfiteatro roccioso, che digrada verso la riva. Sicuramente la più bella e rinomata tra le spiagge di Favignana.

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Zanzibar ….Freddie Mercury (Antonella Giroldini)

Farok Bulsara, meglio noto con il nome di Freddie Mercury, estroso cantante e leader del gruppo glam- rock dei Queen, nacque a Stone Town il 5 settembre 1946, da un’abbiente famiglia parsi, seguace della dottrina di Zoroastro, proveniente dall’India. A 9 anni fu mandato a studiare i n India e non tornò mai più a Zanzibar. Terminati gli studi di grafica a Londra, nel 1970 fondò i Queen e si calò nel suo personaggio . Ironia della sorte , considerando che la sua famiglia fuggì da Zanzibar in seguito alla sanguinosa Rivoluzione del 1964, la celebre canzone dei Queen ” Bohemian Rhapsody”, che contiene la frase”nel nome di Dio , lo lascerai fuggire?”, fu adottata proprio dai secessionistidell’isola, che chiedevano l’indipendenza della Tanziana continentale.

Ci sono diverse case nella zona Shangani in cui si dice che Freddie abbia abitato, ma la più credibile è l’edificio che oggi ospita il Camlur’s Restaurant. Se siete proprio interessati a mettervi sulle tracce delle radici del cantante, il Mercury’s Restaurant di Minzingani Road è il posto migliore per fare domande.

Frieddie Mercury morì il 24 novembre 1991, il giorno dopo aver rivelato pubblicamente la sua battaglia contro l’AIDS.

Arezzo (di Antonella Giroldini)

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L’armonia che impronta il tessuto urbano di Arezzo è tale che passeggiare da una all’altra delle somme opere d’arte che la città contiene, riveste un fascino pari a quello di fare visita a quegli stessi capolavori.

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Un fascino che è la naturale conseguenza della capacità, mantenutasi nei secoli di crescere con equilibrio, vivendo senza travaglio le differenti fasi di sviluppo (ben 8 cinte murarie furono realizzate a difesa della città).

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Straordinaria la stagione delle arti del quattrocento dovuta agli architetti fiorentini e del genio di Piero. E poi il Vasari, e il lento rinchiudersi della città in una dimensione agricola, e infine lo sviluppo manifatturiero e industriale accompagnato da una saggia espansione dell’abitato che non ha intaccato il sapore del centro storico.

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l’itinerario prende il via da piazza S. Francesco, con l’omonima basilica che custodisce i celebri affreschi di Piero. Si prosegue quindi per corso Italia, fiancheggiata da notevoli palazzi, per raggiungere la Pieve e la straordinaria Piazza Grande. Dopo aver attraversato il passaggio del Prato e visitato la fortezza medicea, l’itinerario tocca il gotico Duomo, il Palazzo comunale e, per via Sassoverde, raggiunge S. Domenico. In via XX Settembre è la casa fi Giorgio Vasari e da lì si visitano a breve distanza S. Maria in Gradi e il Museo d’Arte medievale. Si segue poi via Garibaldi con una deviazione alla Chiesa di Badia, per raggiungere l’anfiteatro romano ed il museo archeologico. La visita alla Chiesa tardo – gotica di S. Maria delle Grazie conclude l’itinerario: si raggiunge con una breve camminata a sud, per viale Mecenate.

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La prima domenica di ogni mese in Piazza Grande la gran folla di venditori e acquirenti è la testimonianza più appariscente di una vocazione che l’aretino è andato scoprendo e consolidando negli ultimi decenni…..

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SUPERCAR GATTIGER ……

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In una calda serata di Agosto, gironzolando in macchina con un amico finisco per fare un tuffo nel passato.

Chiacchieriamo con in sottofondo le vecchie sigle dei cartoni amati. E quando arriviamo a quella sigla per me sconosciuta …lo vedo illuminarsi ; mi dice che è  “Supercar Gattiger”, non ho idea di cosa sia questo cartone animato, ma lui mi spiega con gli occhi che gli brillano che si tratta del suo cartone preferito e che da piccolo quel robot lo faceva felice!

Così mi incuriosisco e vado vedere di cosa si tratta …

Scopro che fa parte delle anime di acciaio, in 26 episodi ed è prodotto dalla Wako Productions nel 1977. E’ basato sulla storia di un manga di Hideharu Imamichi.

Giunge in Italia negli anni ’80 con la sigla cantata dai Superobot (sullo sfondo si vede solo un fotogramma e l’alternarsi dei vari riconoscimenti). Una nuova sigla, che riprende le animazioni di quella originale giapponese, fu proposta negli anni ’90 per la trasmissione su Italia 7, assieme ad un brano diverso (“Gattiger” cantato da Giampi Daldello).

Su Wikipedia scopro la trama: “Il professor Kabuki presenta al mondo la sua nuova invenzione: il Gattiger, veicolo ad energia solare che si crea con l’unione di cinque auto. Durante la conferenza, il professor Kabuki nomina il team di piloti a cui è affidata la guida del prototipo e rivela al mondo il pericolo celato dietro l’organizzazione criminale dei “Demoni Neri”. Dopo l’annuncio, il professor Kabuki viene assassinato, e con la sua scomparsa il figlio Joe scopre che la madre, che si credeva morta, è in realtà viva e per trovarla dovrà affrontare la malefica scuderia. Da qui iniziano le sfide automobilistiche del cartone, sullo stile di Falco il superbolide: gare dalle condizioni più avverse e nei posti più ostili del Pianeta. I nostri eroi gareggiano per sconfiggere i Demoni Neri ed impedire a loro di conquistare il mondo tramite il monopolio dell’energia solare”.

Avveniristiche corse automobilistiche, sullo stile di Falco il superbolide. Gare affrontate nelle condizioni più avverse, e, nei posti più ostili del pianeta. Qui, però, le cinque auto dei protagonisti, Jo Kabuki e i suoi amici, si possono unire nella potentissima Gattiger. Al solito, i nostri eroi, gareggiano per sconfiggere la malvagia scuderia Black Demon, sotto le cui spoglie si cela una tremenda organizzazione criminale.

Credits

Titolo originale: Cho supercar Gattiger (Gattiger, la potente super auto) Titolo italiano: Supercar Gattiger / Gattiger Episodi: 25 Regia: Motosuke Takahashi Sceneggiatura: Sukehiro Tomita Soggetto originale: Hitoshi Chiaki Mecha design: Mitsuki Nakamura Produzione: Wako Productions

Edizione italiana

Trasmesso in Italia su Italia 1 dal 1981 e Italia 7 dal 1998 con il titolo Gattiger Episodi trasmessi: 25 Doppiaggio: Tony Fusaro & Co. Sigle: “Supercar Gattiger” cantata dai Superobots, “Gattiger” cantata da Giampi Daldello.

Cast

Anna Marchesini: Kajumi, Queen Demon Cristina Boraschi: Sakio Fabrizio Temperini: Ken Marco Joannucci: Erik Marco Mori: Hiroki Massimo Lopez: Joe Kabuki Mauro Bosco: Black Demon, Dott. Waitazuki

 Durante la prima trasmissione dell’anime in Giappone, l’episodio 14 non è stato trasmesso e non fa parte neppure dell’edizione italiana. In italia alcuni episodi sono stati trasmessi senza rispettare l’ordine originale.

Elenco degli episodi

1. La grande corsa 1parte 2. La grande corsa 2parte 3. Gattiger è in pericolo! 4. La macchina Condor 5. piccolo uomo coraggioso 6. La valle della morte 7. La gara di mezzanotte 8. Il pilota misterioso 9. La corsa di Trans-Rocky Mountains 10. L’amico di Joe 11. L’insuperabile Joe 12. Uccidete Joe! 13. Uno spettacolo terrificante 14. Il segreto della madre 15. Viaggio perduto 16. Una dolorosa scoperta 17. Amici per la pelle 18. Aspettando l’aurora 19. La Terra è in pericolo! 20. Trappola diabolica 21. Super Gran Premio 22. Inseguendo un sogno nel cielo 23. Volate, ali d’amore! 24. Fuga dalla giungla della morte 25. Gareggiando nel sole
La sigla
Cantata da: I Superobots Autore: G. Martino, A. Centofanti

Supercar Gattiger, supercar Gattiger…

Cinque amici nella pista laggiù, sono uniti, sono forti e vedrai

Supercar Gattiger, supercar Gattiger…

Cinque bolidi in partenza son già, per te Jo grande vittoria sarà!

Supercar Gattiger, supercar Gattiger…

Corri, corri Jo, Kajumi è lì, Bakyo, Hiroki e Ken, unitevi!

Supercar Gattiger, supercar Gattiger…

Ma Jo nel cuore un segreto ha, quell’esplosione ricorderà finche vivrà, e ad ogni meta a cui giungerà forse saprà la verità

Supercar Gattiger, supercar Gattiger…

Blumon il capo il tuo avversario sarà, ad ogni curva un pericolo c’è

Supercar Gattiger, supercar Gattiger…

Della lotta Jo paura non hai, sulla pista invincibile sei

Supercar Gattiger, supercar Gattiger…

Corri corri Jo, Kajumi è lì, Bakyo, Hiroki e Ken, unitevi!

Supercar Gattiger, supercar Gattiger, supercar Gattiger, supercar Gattiger, supercar Gattiger, supercar…

 Curiosità

  • Il nome “Gattiger” (erroneamente pronunciato “gàttigher” nella vecchia sigla degli anni Ottanta) nasce dall’unione della parola giapponese gattai (unione) con la parola inglese tiger (tigre). La pronuncia corretta sarebbe pertanto “gattàigher”.
  • Gli episodi dal 19 al 22 sono un montaggio di scene prese dai precedenti episodi.
  • Il nome Gattiger era già stato usato due anni prima per il robot protagonista di Uchū enban daisensō (宇宙円盤大戦争? lett. La grande battaglia dei dischi spaziali), il mediometraggio che darà origine alla serie di UFO Robot Goldrake.

 ……..Quella curiosità che mi nasce spontanea diventa l’inizio della condivisione di una passione, l’inizio della sua meravigliosa collezione e la mia gioia nel vedere quegli occhi illuminarsi come un bimbo all’arrivo di un piccolo e grande pezzo!

Stone Town… viaggio in Africa (di Antonella Giroldini)

E’ il cuore culturale e storico dell’Africa, è il luogo in cui l’Africa incontra l’oriente. Stone Town è probabilmente la città più affascinante e ricca di atmosfera a sud del Sahara. Per molti aspetti ricorda le medine arabo e nord africano, con il loro labirinto di viuzze tortuose, bazar e mercati animati, ex palazzi e grandiose residenze arabe che impregnano la città di una sensazione magica e ultraterrena.

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Nonostante l’abbandono seguito all’indipendenza, la configurazione e il tessuto originale della città sono rimasti in pratica intatti e questo è questo è l’esempio più completo degli insediamenti Swahili che castellano le isole e la costa dell’Africa Orientale.
Gran parte delle città fu costruita nell’Ottocento al culmine dell’attività dei dhow. Si possono ancora vedere le misere celle sottostanti l’ultimo mercato degli schiavi così come due palazzi, ma fortezza omanita del primo settecento, stile persiano.

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La fusione di culture si legge nei visi dei suoi abitanti africani, indiani, arabi, europei e ogni possibile combinazione intermedia.
L’anima di Stone Town è di essere cosmopolita, la capacità di assopire e mescolare influenze esterne. Secondo la definizione dell’Unesco che l’ha inserita nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel dicembre 2000, la città è un’eccezionale espressione materiale di fusione e armonizzazione culturale.
Di forma grosso modo triangolare, il centro storico è delimitato dai due lati dall’Oceano Indiano e a est da creek road. Le centinaia di stradine, la maggior parte delle quali non supera i 2-3 metri di larghezza, raramente seguono una linea retta per un tratto superiore alla larghezza di un edificio, quindi il modo migliore per andare alla scoperta della città è a piedi. Durante il giorno non ci sono problemi di sicurezza mentre è meglio prestare attenzione nelle ore notturne.
I principali monumenti sono i bagni in puro stile persiano, la cattedrale di San Giuseppe costruita a cavallo tra ottocento e novecento, la cattedrale anglicana Church of Christ, che sorge ove ebbe luogo l’ultimo mercato degli schiavi dell’Africa, di cui ancora si possono visitare le celle.

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Le principali aree commerciali, un’ accozzaglia di negozi e bancarelle a mò di bazar o suk arabo si trovano lungo o a ridosso di Horumzi e Gizenga Street e Change Bazaar.

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E’ proprio il labirinto di stradine e viottoli che costituisce la principale attrazione della città, un dedalo di dimore stinte, moschee e vicoli tortuosi , che imprevedibilomente sfociano in piazzette semirovinate, venditori ambulanti , di notte gremite di gente che si da appuntamento per gustare un caffè al bar.

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Stone Town è un autentica miniera d’oro per i cercatori di souvenirs, con centinaia di negozietti in cui è possibile acquistare una straordinaria quantità di oggetti di artigianato , sia arabi che indiani e prodotti locali. Tra i prodotti locali vanno ricordati gli articoli fi gioielleria, argenteria, e i pesantu bauli costellati di borchie in ottone.

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Alla prossima avventura Africana !!!!

Antonella Giroldini