Categoria: ESPERIENZE OLISTICHE E DI BENESSERE
SI PUò VIAGGIARE ANCHE CON LA FANTASIA, IL CUORE , I SENSI E LE EMOZIONI
WEEK END OTTOBRE A TORINO (Antonella Giroldini)
La chiave di nascita rappresenta la nostra modalità di posizionarci nella realtà concreta, è la nostra “impronta di vita”, uno strumento quantico molto potente, permette di incontrare se stessi e di comprendere meglio come fare per vivere nella serenità.
Grazie a Stefania Zani e al Dr. Roberto Manfredi la bionalogia viene portata a Roma ed piano piano in varie parti di Italia.
Ci ospita nel suo atelier Filippo Manassero ” Mana Art”
Istantanee di uno splendido week end

















WEEK END IN TRAVEL COACHING (Antonella Giroldini)
Weekend di formazione: L’Algarve in Travel Coaching
GIOCANDO AGLI ESPLORATORI
si parte alla scoperta dell’ignoto… della nostra risorsa nascosta!!! Fine settembre, siamo pronte a sperimentarci nuovamente: Meta Portogallo! La Travel coach che si mette in gioco è Maria.
Ci porta in uno dei Suoi luoghi del cuore, “siamo in Algarve, sud del Portogallo, e ciò che riassume e descrive questa meravigliosa regione, grazie ai suoi 150 km di spiagge che affacciano sull’Oceano Atlantico è la Luce.
Luce, perché la natura in quella zona, la più meridionale del Portogallo continentale, è stata veramente generosa; clima mite ed assolato tutto l’anno ed un giusto compromesso fra cultura e natura …… “ Maria conosce bene il Portogallo ed il suo amore per questo territorio, si percepisce in ogni racconto, ogni parola e in tutto ciò che ha preparato e costruito per questi nostri giorni insieme.
Osservando Maria e vivendo “il gioco” che ha preparato per noi, riesco davvero a sentire nel Suo accompagnamento, quello che ci suggerisce spesso Ilaria, ovvero di scegliere un luogo dove ci sentiamo a nostro agio, un luogo che sentiamo un pò casa.
Scegliere il nostro luogo del cuore per accompagnare i nostri clienti, rende tutto facile, semplice il viaggio e l’incontro con il territorio sono estremamente fluidi. Lo vedo negli occhi di Maria: si diverte, gioca, e trasmette anche a noi l’amore per la terra che ci ospita, per il popolo che la abita e per il nostro gruppo!
Il nostro viaggio si accende intorno alla tavola della colazione, mentre addentiamo un toast con burro, formaggio e prosciutto, accompagnato con un succo di arancia fresco.
Il libro da cui ho preso ispirazione: “Racconti di viaggio : L’Algarve” – viaggiascopricambia– http://www.Tototravel.it
Un libro semplice, da cui poter trarre ispirazione per un viaggio in queste terre di confine. Una guida originale scritta onderoad per viaggiatori che vogliono viaggiare, cambiare e scoprire..

Quale sarà l’esploratore a me designato?
Maria ci propone di giocare agli esploratori. Siamo entusiaste! Estraiamo un bigliettino, ognuno dei quali racchiude lo spirito di un esploratore, la sua caratteristica … e il personaggio che riceviamo in sorte, ci accompagnerà nella esplorazione del territorio, dal quale riceveremo messaggi per ricontattare la nostra risorsa nascosta, dimenticata, trascurata!
Quale Risorsa vorresti ti fosse donata per il tuo prossimo viaggio?
Ed eccolo il mio compagno di viaggio, Magellano e il Suo istinto…, con questo compagno di viaggio immaginario al mio fianco, colgo l’invito di Maria e mi dedico alla esplorazione del territorio. Partiamo alla volta di Sagres e dalla Sua costa.
“La costa selvaggia di Sagres che affaccia sull’oceano Atlantico vi sorprenderà. Meta amata e battuta dai surfisti di tutto il mondo, questi luoghi vi faranno innamorare del mare burrascoso e delle distese di sabbia incontaminate ed immerse bel verde “ L’Algarve è una regione dalle “delizie nascoste”, dai paesini con ciottoli bianchi che affacciano sull’oceano, a ristorantini caratterizzati da semplicità e da ottima cucina…”

Il viaggio si fa in modalità “slow” tutto è vissuto con uno spirito diverso, meno frenetico, più “umano” …mentalità calma e un po’ zingara
“in realtà quando ci si chiede cosa sapere prima di partire per l’Algarve la risposta è sempre la stessa: preparatevi al sole, al caldo e alla tranquillità. La caratteristica infatti che colpisce è esattamente quella, sembra una realtà sospesa e spesso ci si trova catapultati negli anni settanta. Diciamo questo non perché vi troverete una realtà obsoleta, ma semplicemente perché proprio la semplicità dei gesti degli abitanti del luogo (dal vestire, al modo di parlare e di porsi) e a tutto quello che vi girerà intorno vi porterà a pensare esattamente questo. ….. li la vita scorre lenta come in una bolla fatta appunto di pace e tranquillità … i portoghesi fanno tutto con estrema calma e nulla può distoglierli dal tenere questo ritmo in ogni azione della loro vita quotidiana …si aspetta


La loro pacata cordialità .. non sono invadenti o esageratamente casinari…, ma a loro modo sanno sempre
riservare una parola carina o semplicemente un cenno garbato. Insomma dopo pochi giorni in Algarve state certi che perderete questa frenesia che purtroppo nella nostra amata Italia vige sovrana. Quello che ci sentiamo di consigliarvi è appunto, adattarvi ai loro ritmi, sentirvi veramente in vacanza, lontano da stress e preoccupazioni perché siete davvero nel luogo perfetto per farlo”. Sfruttando le caratteristiche di questo luogo fatto di lentezza e di semplicità, Maria ci regala un esercizio di riconnessine con i 5 sensi, con il nostro corpo, riconnetterci all’esperienza del qui e ora, davanti ad uno
splendido tramonto con alle spalle un faro.
Attivando l’immaginazione, queste piccole esperienze, cosa ti hanno evocato? C’è un sapore magari di un luogo lontano che ti è tornato alla mente e che vuoi ricontattare?
In attesa di sperimentare uno dei viaggi di Maria, ti invito ad esplorare un luogo a te noto, con gli occhi di un esploratore, alla scoperta del Nuovo Mondo.
Cosa ti colpisce, che messaggio su di te il territorio ti restituisce?
Alla fine dell’esperienza, ti invito a prenderti mezz’ora per sperimentare un luogo a te conosciuto co in 5 sensi.
- Cosa vedi intorno a te? Scegli “un’istantanea” che ti colpisce. Cosa dice di te?
- Ascolta ad occhi chiusi i suoni in sottofondo, quale è quello che più degli altri si fa strada dentro di te. Che profumo ti arriva mentre esplori quel luogo?
- Cosa ti viene voglia di toccare? che sensazioni ti dà?




CASA VACANZE ” … Vicino Vicino … ” Bomarzo (Antonella Giroldini)
É una casa di 120 mq arredata con quadri moderni. Una stanza con la porta il resto open space con una grande vetrata che da sul giardino di 6.000 mq dove c’è un gazebo x ripararsi dal sole tavolino con sedie un barbecue una quercia secolare e tanti ulivi. Un parcheggio riparato da un bellissimo glicine. Si può visitare la famosa Piramide le tombe di S Cecilia il Parco dei Mostri fatto erigere dal principe Vicino Orsini che viveva nel centro storico ecco per ché si chiama “vicino Vicino”.o.
Ci siamo state a Maggio per un workshop !!! abbiamo giocato con gli ambienti surreali. E’ come soggiornare in un atelier di un artista surrealista.
Lo spazio esterno ci consente di goderci la natura sia per rilassarci sia per studiare in natura





























































Bomarzo in travel coach (Antonella Giroldini)
Weekend di formazione: Il mio viaggio Iniziatico a Bomarzo
SECONDO WEEKEND FORMATIVO “LA TUSCIA E I SUOI SIMBOLI INIZIATICI“
Siamo a metà del secondo anno del Master in Travel Coach ed Ilaria ci propone di iniziare a sperimentarci!
Possiamo organizzare il nostro primo week end da Travel Coach, scegliendo i luoghi che più ci richiamano e
condurremo le nostre compagne di corso in un viaggio in Travel Coach completamente ideato, creato e guidato da noi.
L’opportunità è davvero ghiotta ed è una sfida per me, mi emoziona, mi stimola e soprattutto “facendo” ho la possibilità di scoprire chi sono, cosa mi dà gioia e cosa fa vibrare la mia anima. Gli strumenti che Ilaria ci ha trasmesso in questi anni sono stati molti e potenti, un viatico di cambiamento e di scoperta che grazie alla possibilità di “sperimentarci” ora ci offre la possibilità di mettere una cornice e di dare un senso a quanto appreso teoricamente.
“Mettere a terra” il mio primo week end mi ha consentito di dare “valore” alle mie intuizioni e mi ha permesso di svelare passo dopo passo (anche a me stessa) il mio stile di travel coaching. Ed eccolo il mio week end! Quale luogo, quale territorio mi chiama? Come fare una scelta?
Ascolto il mio “intuito” e seguo ciò che mi mette a mio agio. Partendo da qui, la scelta è chiara: un territorio di prossimità che mi/ci riconnetta alla natura e alle mie/nostre radici. La mia bussola interna individua le tappe : Bomarzo e Sant’Angelo di Roccalvecce. – Salvatore Fosci
I libri da cui ho preso ispirazione: “I misteri della piramide di Bomarzo. Indagine sulle origini dell’enigmatico monolite nascosto nei boschi viterbesi” – testi di Francesca Ceci, Salvatore Fosci e Luciano Proietti – Intermedia Edizioni.
“ Vulcano Nascosto – una interpretazione alternativa del Bosco Sacro di Bomarzo”. A cura di Sigfrido E.F.Hobel . Stamperia del Valentino

Scelgo un “bardo” per farmi guidare alla scoperta di questi luoghi: Salvatore Fosci.
Un poeta contemporaneo che esalta le tradizioni del suo popolo. Così lo presenta Sigfrido E.F.Hobel nella prefazione al testo – “ Vulcano Nascosto – una interpretazione alternativa del Bosco Sacro di Bomarzo”. A cura di Sigfrido E.F.Hobel . Stamperia del Valentino – “Salvatore Fosci è un personaggio davvero singolare, dotato di uno straordinario spirito di osservazione, di un’ottima memoria e di un notevole intuito, profondamente integrato nella sua realtà territoriale, nei cui confronti nutre un estremo rispetto e un grande amore. A lui spetta il merito di averla ripulita, resa perfettamente visibile e fatta conoscere la ormai famosa “Piramide di Bomarzo “e di avere compiuto innumerevoli esplorazioni nei boschi e nelle campagne bomarzesi, scoprendo e documentando non poche tracce di antiche presenze…
L’ho incontrato una prima volta, alcuni anni fa, proprio sulla Piramide, e sono rimasto colpito dalla sua conoscenza del territorio e dall’acume delle sue considerazioni”. Ecco il primo ingrediente del mio week end: la guida, la porta, il narratore, colui che è profondamente connesso e legato al luogo e alle tradizioni, capace di farci entrare in connessione con l’anima ed il cuore del territorio che conosce profondamente.

Ecco il primo ingrediente del mio week end: la guida, la porta, il narratore, colui che è profondamente connesso e legato al luogo e alle tradizioni, capace di farci entrare in connessione con l’anima ed il cuore del territorio che conosce profondamente.
Il Parco dei Mostri di Bomarzo non è un semplice giardino arricchito da sculture in basalto che rappresentano mostri mitologici, animali e divinità, ma un vero e proprio viaggio introspettivo. Come ci racconta Salvatore Fosci: “Bon Marzo e il sereno paesaggio di campagna, riflettono perfettamente il desiderio di Vicino Orsini di portar pace e non guerra nelle sue terre. Questa condizione di pace è espressa dalla idilliaca scena pastorale”.
Destare meraviglia, stupore e far divertire era lo scopo voluto da Pier Francesco Orsini, e lo ottenne in modo geniale sovvertendo le regole delle proporzioni perfette dell’arte del rinascimento. Mettendo insieme proporzioni ingigantite e proporzioni rimpicciolite.
Vinicio Orsini ci racconta di aver progettato il Suo Boschetto proprio con questo intento e lo ha popolato con figure spesso gigantesche: animali, esseri mitologici, statue parlanti, mascheroni, per lo più scolpiti direttamente nella roccia vulcanica sporgenti dal terreno. A queste ha aggiunto architetture, che non sono meno sorprendenti delle sculture: come la Casa Pendente che ha l’intento di far perdere l’equilibrio, oppure il Teatro, che secondo qualcuno sarebbe il punto chiave di un percorso alchemico del giardino. Poco si sa del Bosco. La sua progettazione è stata attribuita agli artisti più attivi dell’epoca, tra i quali il Vignola e Pirro Ligorio, ma tali ipotesi non sono confermate da alcuna documentazione. Nonostante i numerosi studi che hanno tentato di sciogliere l’enigma di questo boschetto, collocato in un’area intermedia tra arte,
magia e letteratura, Bomarzo è destinato a rimanere un luogo intriso di fascino e mistero che genera racconti e che sollecita l’immaginario di ciascun visitatore.


Se ti senti incuriosito e chiamato da questo luogo, se hai voglia di incontrarlo, ti invito ad attraversarlo con questa esortazione: accettiamo e liberiamo i nostri mostri. Siamo unici e solo in un modo possiamo essere noi stessi: incontrando e dialogando con i nostri mostri. Chissà che da questo dialogo non si svelino e ci vogliano incontrare anche le nostre meraviglie.
Seguendo l’esortazione di Orsini: “Soltanto chi procederà a guardare con stupore, lasciando entrare dentro di sé i messaggi che può osservare, avrà la possibilità di vedere veramente le sette meraviglie del mondo, con il silenzio e l’attenzione, altrimenti non sarà in grado di vedere nemmeno le costruzioni più gigantesche”
Comincia il tuo viaggio iniziatico con gli strumenti del Travel Coaching
Ti invito a spalancare gli occhi della meraviglia ed addentrarti in questa Selva, abbandonando il pensiero razionale ed esplorando l’ambiente con i 5 sensi. Quali suggestioni, immagini, pensieri, ricordi, parole ti sono affiorati nell’incontro con queste Statue?
Redigi il tuo Diario di Viaggio le foto delle principali tappe di questo itinerario onirico potrebbero essere le tappe del tuo viaggio interiore. Per ciascuna immagine puoi annotare tutto ciò che sollecita la tua fantasia: un’immagine, un simbolo un odore, un suono …….
Se potessi divertirti a creare il tuo boschetto partendo da dove sei ora, dai tuoi saperi,
Come lo realizzeresti?
Di quali creature, simboli, pensieri, frasi o ispirazioni si comporrebbe?
Dove lo realizzeresti?
Di che materiale sarebbero i suoi abitanti?
Quale elemento che ti diverte, ti meraviglia e ti stupisce vuoi inserire?


Vinicio mette in scena a Bomarzo in chiave simbolica i principali eventi della propria vita, quasi a riviverli, esorcizzarli e trasformare le emozioni più profonde ed umane grazie ad una sorta di purificazione che avviene attraverso l’amore. Sembra quasi volerci dire che le cose che possono sembrare brutte, oscene e inavvicinabili sono un po’ come le nostre paure che, se affrontate, ci dicono che nell’oscuro labirinto della vita ci sarà sempre una via d’uscita. Una sorta di conoscenza e salvezza articolato in tre livelli: attraverso il mondo, la terra e l’occhio, tale cammino culmina infine con il riconoscimento del divino in noi stessi.
Quali regole copioni, schemi puoi sovvertite cambiando prospettiva?
Cosa si rimpicciolisce e va sullo sfondo, cosa emerge della tua natura unica e meravigliosa?
Se desideri sperimentare questo viaggio simbolico ed iniziatico nel territorio della Tuscia incontrando i tuoi mostri e le tue meraviglie a Bomarzo; Lilaland sta creando un weekend aperto a tutti quelli così coraggiosi da voler scoprire ciò che li rende unici attraverso le imperfezioni.
GENOVA una città che può sorprenderti ad ogni passo (Antonella Giroldini)
PRIMO WEEKEND FORMATIVO “GENOVA… ALLA SCOPERTA DI UNA CITTA’ PIU’ STRANA CHE BELLA “?
Il nostro secondo anno di formazione del Master in Travel Coaching è iniziato con una meta inconsueta ed
inaspettata: Genova. Genova per me negli anni è sempre stata solo una sosta veloce, un punto di partenza per partire alla visita di altri parti di Liguria. Mi incuriosisce la scelta di Ilaria: dare il là al nostro secondo anno di formazione proprio da qui! Vivo questa scelta come un’opportunità, una meta da scoprire che molto probabilmente non avrei mai scelto di visitare se non fosse stata inserita tra le mete dei nostri sei magici week end formativi.
Non appena Ilaria ci ha detto che sarebbe stata la nostra meta mi si sono allertate le “antenne” alla ricerca
di un libro che mi facesse “annusare “dalle sue pagine lo spirito e l’energia della città in attesa di visitarla.
Ho scelto un volume impegnativo – Aldo Padovano – Il Giro di Genova in 501 luoghi – la città come non l’avete mai vista.
L’autore è uno storico, scrittore, regista straordinario e originario di Genova e quindi grande conoscitore dei caruggi. È un libro ricco di suggestioni e di curiosità ma soprattutto è un libro che fa esclamare “Ma Dai!!!”, o almeno a io l’ho pensato più volte mentre “bighellonavo” tra le sue pagine durante il mio viaggio in treno Roma/Genova ….

E come sarebbe per te provare a leggere una guida o visitare un luogo in modalità “Ma Dai?”.
Genova e questo libro mi hanno regalato un nuovo modo di approcciarmi al luogo: il perdersi, il gironzolare e il vagabondare per le strade della città lasciandosi sorprendere e assaporandone l’essenza senza
programmi e senza aspettative …. Allo stesso modo è stato divertente sfogliare le pagine del libro e fermarsi a leggere in maniera approfondita la storia del titolo evocativo.
Come sarebbe per te provare a leggere una guida o visitare un luogo in modalità “Ma Dai?”. Una modalità che in cui ti permetti di esplorare il mondo con quel misto di mancanza di aspettativa e di apertura alle infinite possibilità che ci posso venire incontro mentre svoltiamo l’angolo di un palazzo o sorprendendoci da una intuizione o da una suggestione che può arrivare sfogliando le pagina di un libro.
Cosa accadrebbe se ci lasciassimo catturare da una frase e/o dal titolo di un capitolo, e cogliere nella narrazione qualcosa che parla anche di te, che ti incuriosisce e ti invita ad un incontro con il luogo?
“Questa insolita e “colta” lettura invita a una scoperta e una riscoperta di Genova anche per chi Genova la conosce a chi ogni giorno cammina per le sue strade e che ora potrà farlo magari nei fine settimana con questa guida in mano. La città antica, il porto, il centro, le alture, la Val Bisagno, il Levante, il Ponente, la Valpolcevera; Aldo Padovano, accompagna il lettore sulla Promenade, la domenica pomeriggio o al tramonto. Verso le case in stile liberty, e poi di colpo tra caruggi e piazzette poco più grandi di un foulard. Catturati e resi per sempre poesia nelle canzoni di Fabrizio De André. Vico dei caprettari e la sua barberia San Siro, la prima cattedrale San Carlo e la madonna della fortuna La stazione Genova Principe e il monumento a Colombo I magazzini del cotone La Sala Sivori: dalla musica al cinema L’ex ristorante San Pietro alla foce Il parco urbano delle mura Boccadasse tra barche, gatti e cantautori…. “
Così ho provato ad approcciarmi a questo libro e leggendolo ho scoperto una strana abitudine dei Genovesi: ricorrere “al trasloco degli arredi urbani”.
Si incontra questo curioso fenomeno nel racconto della “sirena” di piazza Soziglia: “ La fontana doveva essere completata nella parte terminale da una sirena scolpita in marmo da Gian Giacomo Paracca di Valsolda., Piazza Soziglia all’epoca più che dal popolo era frequentata dai nobili ai quali all’epoca più che dal popolo era frequentata dai nobili ai quali non garbava che nel luogo del loro passaggio si levassero continuamente spruzzi e men che meno sopportavano l’andirivieni del popolino intento ad attingere l’acqua. Per cercare di ovviare a tale inconveniente il 16 luglio fu pubblicato un proclama secondo cui era vietato servirsi dell’acqua della fontana “per lavar panni, bagnar vasi o caratelli, verdure, abbeverarvi animali, ecc”. Nel 1589 – poiché l’acqua continuava ad allargare la piazza disturbando anche l’attività delle botteghe circostanti – fu deliberato di vendere la Sirena e trasferire il “barchile” nell’attigua piazza Lavagna, allora dalle dimensioni molto più ristrette dell’attuale.
La statua della sirena era sparita da tempo nessuno se ne preoccupava. Viene data dunque facoltà al Lomellini
di rintracciarla o di farne fare un’altra. La sirena non fu più ritrovata, e così si dovette sostituirla con una nuova statua”.
Ma come fa notare Aldo Padovano i traslochi di arredi urbani in questa città vanno ben oltre le fontane …: “non vorrei ripetermi, ma devo registrare in città un ennesimo “trasloco” da un luogo all’altro di uno degli elementi di quello che oggi viene definito nel gergo “architettese”, “arredo urbano”. … Spesso, nel descrivere i luoghi di questa città abbiamo sottolineato il fatto che le fontane, i portali e financo le porte delle cinte murarie sono state costrette a traslocare in altre zone per nuove esigenze urbanistiche.
Ma che una che una chiesa sia stata ricostruita se non con le stesse pietre, ma assolutamente identica a qualche chilometro dal sito originario, è veramente insolito. È capitato alla Nostra Signora del Rimedio, oggi in
piazza Alimonda”.
Leggendo che in questa città, tutto è in movimento, che tutto può essere mutato, trasformato e che tornando nella stessa piazza potresti non trovare lo stesso paesaggio urbano….
Che suggestioni ti arrivano?
Ti senti spaesato dal mutamento, dalla perdita di punti di riferimento o sei divertito e incuriosito?
Che ne dici, ti va di disegnare una mappa seguendo gli spostamenti dei pezzi di arredi urbani?
Se andassi in giro per la città, unendo i puntini dei monumenti e delle piazze alla ricerca degli “arredi erranti “, si mostrerebbe un disegno?
E se sì, quale? Cosa dice di te questa mappa simbolica.

Questo percorso insolito, un giro attraverso 501 luoghi, è rivolto anche a chi Genova la vive e la conosce.
Visitandola in modalità “Ma Dai” si può anche incontrare “Genova e la sua “grande bellezza”: i colori, le luci, le suggestioni e la storia, i suoi vicoli così vivi e pulsanti. Genova e le sue anime: una città di mare, di cultura, arte e innovazione, unica e autentica. Il turismo nella città ligure aumenta di anno in anno, e i luoghi da scoprire sono molti e spesso poco conosciuti”.
Il nostro weekend formativo in Travel Coaching ci ha portato a incontrare le diverse anime di questo luogo….

L’anima orgogliosa e battagliera di questo popolo che così parla al visitatore in prima persona – lo ammoniva circa le sue intenzioni. Questa iscrizione si trova su una lapide attergata a una delle due torri di Porta Soprana: “Nel nome di Dio Onnipotente, Padre Figlio e Spirito Santo. Amen/Sono difesa da uomini, circondata da mirabili mura/e con il mio valore scaccio lontano i dardi nemici. / se porti pace, puoi toccare pure queste porte, /se mi muovi guerra, triste e battuto ti ritirerai. /il Meridione e il Ponente, il Settentrione e l’Oriente sanno/su quali enormi moti di guerra io Genova ho sostenuta vittoriosa.”;
lo spirito pittoresco e bohemien di Bocadasse: “questo antico borgo di pescatori, questa profonda e naturale insenatura è posta al termine orientale di corso Italia, la lunga e tortuosa passeggiata carreggiabile che si snoda dalla foce del torrente Bisagno ai confini del quartiere di Sturla. … Bocadasse conserva ancora quasi completamente intatte le sue caratteristiche originarie: le pittoresche abitazioni, il porticciolo, la spiaggetta, le barche e financo gli abitanti, una comunità variegata ma piuttosto compatta, che si tramanda di generazione in generazione le proprie abitudini: il sole, i gatti, la pesca, l’ozio.


l’ingegno innovativo dell’’ascensore di Montegalletto: “Nel 1929, per collegare rapidamente la stazione ferroviaria di Principe con il quartiere che si era sviluppato attorno alla parte superiore di Montegalletto, si decise di realizzare un ascensore pubblico che, superando un dislivello di 70 metri, permettesse in pochi minuti di arrivare a destinazione. Era necessario percorrere un tunnel sotterraneo di circa 300 metri per raggiungere le ……è il risultato dell’originale combinazione di una funicolare con un ascensore.
Le due cabine hanno una partenza simultanea: quando la prima, iniziando la sua corsa dall’ingresso di Principe, percorre la galleria orizzontalmente, la seconda comincia la discesa da corso Dogali; le cabine si incontrano alla base della cavità: quella che arriva dall’alto diventa di fatto una funicolare e continua il suo percorso in piano verso
l’uscita. Quella in salita, posizionata sul piano dell’ascensore., è sollevata verso la stazione a monte
lo sguardo benevolo di una divinità protettrice, simbolo della città, la lanterna: “Guardavo, nella notte, ad occidente, il grande lume palpitante della Torre di Capo di Faro; il lume che ha, pur nella regolarità isocroma del suo lampeggiamento, qualcosa di così misteriosamente umano. Un lampo bianco, poi un buio breve;
come un occhio che vi si abbassino sopra le ciglia… così descriveva nel 1953 il faro della Lanterna di Genova lo scrittore e giornalista genovese Giovanni Ansaldo. Questa torre alta 76 metri (raggiunge i 7, compreso lo scoglio su cui poggia) è dal 1128, l’anno della sua costruzione, il simbolo della città. Il poeta dialettale del secolo scorso Edoardo Firpo paragonava la luce della Lanterna a un altro corpo celeste
”Quando là sulla marina/batte la luna piena/e tutto brilla il mare/e verso Capo Mele/bianche si vedono le vele/ come se ci fosse il sole, /quella lanterna rigida/ inutile vi pare/. Ma non è così quando, / buio come in bocca al lupo, /urlano i marosi e le raffiche…/ Ecco che allora diventa/Accesa più che il sole, /una divinità…”


il Museo delle culture, ideato e costruito dal capitano Enrico Albertis che viaggiando per mare e per terra tra Otto e Novecento, il capitano ha racchiuso il mondo nella sua dimora” il suo castello testimonia il fascino che i mondi lontani da lui visitati hanno esercitato sul suo spirito, impregnato di “genovesità” e amore per il mare e altrettanta curiosità verso l’ignoto e l’intentato”. Così esortava Il Capitano Enrico Alberto D’Albertis : “Oh giovani italiani, che avete salute, tempo e denaro, viaggiate, viaggiate, viaggiate senza aspettare l’età della prudenza forzata, dagli acciacchi e dal rimpianto”.
Visitare Genova con questa modalità, ci invita a sorprenderci ed a scoprire Una città incantevole al primo sguardo e che sorprende ad ogni visita. Un viaggio nei luoghi più magici e rappresentativi che ci potrebbe permettere di scoprire le nostre voci interne !!
Vasche di El ( Antonella Giroldini)
El Spa è la day spa nel cuore di Roma: hammam tradizionale, massaggi, sentieri di coppia, rituali delle più antiche tradizioni per donarti il benessere nel modo più lieve e naturale, coccolato da professionisti. Un ambiente raffinato e suggestivo in cui sei protagonista del tuo tempo.
Noi ci siamo regalati un percorso di due ore e mezza
Percorso Benessere di coppia dell’acqua
Il percorso inizia con l’antico rituale arabo dell’hammam. Abbiamo stazionano inizialmente nel calidarium, una stanza di vapore caldo a 40°. Dopo circa 20 minuti viene effettuato con un guanto ruvido un profondo scrub della pelle: in questo modo vengono eliminate le cellule morte, con un effetto rigenerante sulla pelle che diventa luminosissima. Il rituale prosegue con il tradizionale savonage con il prezioso savon noir Cinq Mondes ed il lavaggio, effettuato mediante abbondanti ed energiche abluzioni. La sensazione è quella di essere lavati e coccolati come dei neonati.
Segue il bagno nelle suggestive nelle vasche di El: in un’atmosfera densa di vapore, ci si immerge in acque dalle proprietà rigeneranti. Il passaggio dal calidarium (vasca calda) al frigidarium (vasca fredda), secondo l’antica tradizione delle terme romane, ha un effetto stimolante per la circolazione.
Una volta scelto l’olio essenziale dalla fragranza più gradita, si prosegue con un massaggio rigenerante di 30 min., per ristabilire il naturale equilibrio corpo-mente.
Infine, rigenerati e purificati, nella sala relax potrete assaporare tè verde alla menta o tisane.
Amati! Sei la persona con cui vivrai tutta la vita!




SECONDO ANNO TRAVEL COACH …. PARTE PRIMA …GENOVA (Antonella Giroldini)
La Sirena del lago di Lispida (Antonella Giroldini)
La presenza di acqua calda in questo lago ha da sempre stimolato la fantasia degli abitanti, dando origine a varie credenze e leggende.
La più nota ha come protagonista Manfredo, giovane conte di Monticelli, il quale soffriva di una malattia alle gambe che non gli dava pace. Dopo aver sperimentato senza successo numerose cure, il dolore che lo affliggeva divenne sempre più acuto, impedendogli di dormire. La notte di San Giovanni, non potendo trovare pace, si recò fin sulle sponde del lago di Lispida, a meditare sulle sue sfortune. Il giovane sfortunato aveva deciso di gettarsi nel Lago di Lispida.
Ma prima che potesse realizzare il suo proposito, sentì un canto melodioso e dalle scure acque del lago emerse una bellissima fanciulla mezza donna e mezzo pesce, la quale commossa dal dolore del giovane decise di aiutarlo. La sirena si immerse e dal fondale portò in superficie del fango bollente con il quale coprì le membra malate di Manfredo.
La Sirena poi si mise a cantare, e assieme alle membra il giovane sentì anche il cuore andargli in fiamme. Il conte, guarito, giurò il suo amore eterno alla sirena, da essa ricambiato. I due si videro per alcune notti, ma la Sirena fu scoperta dal re dei fauni, che in segno di castigo per aver tradito le sue genti la condannò a essere donna.
La leggenda vuole che la Sirena non si fece più vedere. Ancora oggi lo spirito del conte di Monticelli si aggira di notte nei pressi del lago invocando la sua amata, ma secondo la leggenda solo durante la notte di San Giovanni Battista i due innamorati si riescono a rincontrare e chi si trova nei paraggi può udire il canto melodioso della sirena provenire dal fondo delle acque.
Da allora, poi, i fanghi degli Euganei iniziarono a ridare a molti la salute. E nella notte di San Giovanni sono in molti a giurare che dal fondo del lago si senta ancora il canto felice della sirena.
Leggenda tratta dal libro “Guida alle Terme e al Benessere in Italia “di Soldavini e Giuseppe Piccolo, ed. Magenes
Il lago di Lispida si trova tra Monselice e Battaglia Terme e si estende ai piedi del versante orientale del piccolo monte da cui prende il nome. Il Lago si può raggiungere tramite una breve passeggiata lungo il sentiero che costeggia i vigneti della tenuta di Villa Italia.

Quanto sei disposto a partire portando nel tuo zaino, il tuo miglior sorriso?
Mi colpisce di questa leggenda il processo di guarigione che l’incontro con qualcuno di sconosciuto ed inatteso può generare in noi. E come spesso avviene in viaggio, se siamo disposti ad andare incontro all’ignoto con un sorriso ed il
cuore aperto, magari potremo scoprire che le parole di uno sconosciuto, il suo sorriso o una condivisione, possono essere la chiave per innescare in noi un nuovo modo di guardare il nostro quotidiano, o scoprire una risorsa dentro di noi che possiamo portarci anche nel nostro quotidiano.
Come Viaggia il Capricorno (Antonella Giroldini)
Capricorno (22 /12– 20/01)
…. Viaggiare tra la natura wild alla ricerca delle proprie radici

Citazione: “There is a happy land where only children live they don’t have the time to learn the ways of you sir. Mr. Grownup (c’è una terra felice dove vivono solo bambini loro non hanno il tempo di imparare i tuoi modi. Signor Adulto)”. – There is a happy land. David Bowie
Capricorno: “è il genitore ed il fanciullo. Dentro di sé albergano sia l’uno che l’altro. Quello che il Capricorno fa non è altro che esprimere sé stesso attraverso il proprio lavoro. Che spesso è duro e ricco di sacrifici, ma quando porta alla vetta, il panorama ripaga ogni sforzo. Ha la testa, la volontà, l’intelligenza e il carisma che lo portano esattamente dove vuole arrivare”.
Come viaggiatore è uno spirito avventuroso, amante delle attività outdoor, della natura wild. Trekking, scalate fino alle alla vetta delle montagne più alte, immersioni. Se siete tipi adrenalinici e molto attivi, scegliete come compagno di viaggio un Capricorno e non resterete delusi. Per la sua serietà l’ho pensato come guida di un gruppo di amici in bici! Mappa da seguire, tabella di marcia definita da lui da rispettare.
Lo possiamo trovare tra i paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato alle Residenze Sabaude patrimonio dell’Unesco, salendo fino ai Sacri Monti di Piemonte e Lombardia per poi perlustrare i Siti Palafitticoli preistorici dell’arco alpino. Amano scoprire luoghi che affondano le radici nella storia e questi sono tutti e quattro beni Patrimonio dell’Unesco, che volete di più?
SCOPRENDO SENTIERI E PERDENDOSI TRA LE VIGNE. IN COPPIA OPPURE IN UN GRUPPO DI AMICI.
Il 2022 sarà un anno scoppiettante per i nati sotto il segno del Capricorno. Un anno di nuove conoscenze, piacevoli scoperte, avventurosi inizi. Per questo il suggerimento è, limitazioni da Covid permettendo, di fare le valigie e andare alla scoperta di una meta fresca e vivace, un luogo ideale, insomma, per sentirsi parte di un mondo.



