A 1 km dal centro di Bomarzo, in un ampio parco dai confini irregolari divenuto privato e risistemato a partire dagli anni ’50, il letterato e condottiero Vicino Orsini fece realizzare, tra il 1552 e il 1580, all’architetto Pirro Ligorio un originale insieme di giardini, di edifici e di sculture che ancora oggi è una sfida all’interpretazione del visitatore; il complesso si riferisce nelle frequenti realizzazioni artistiche “stupefacenti” protobarocche. Passeggiando per il parco si incontrano: un tempietto dorico ottagonale dedicato a Giulia Farnese, con un portale ornato da un timpano vuoto; un gigantesco vaso, un mascherone dall’enorme bocca spalancata e con grandi occhi e naso rincagnato; un elefante in battaglia, probabile riferimento all’arte orientale come drago in lotta con veltri. Notevoli anche la casetta inclinata, la tartaruga colossale sormontata da obelisco, la statua di una donna opulenta con testa sormontata da un vaso, il gigante che squadra una donna, una statua di Nettuno appoggiata a un muro ciclopico, una rozza balena, una sfinge, un arpia, degli orsi e dei cerberi infernali, una serpe bifida e un mascherone infernale sovrastato da un globo ornato da motivi araldici degli Orsini da Castello.