I “Miradouros” delle Azzorre (di Antonella Giroldini)

I “MIRADOUROS” DELLE AZZORRE

Tra i ricordi più nitidi del viaggio alle Azzorre ci sono gli splendidi paesaggi che ci si aprono davanti agli occhi a ogni curva.

Il gioco più divertente è percorrere le strade delle isole e fermarsi a ogni miradouro per fotografare il panorama. Si trovano piazzuole, balconi, aree pic – nic che ci fanno scoprire le isole in tutta la loro bellezza e ci regalano istantanee  di paesaggi scenografici .

image001Tra i paesaggi più belli ci sono quelli di Pico e a Faial il Miradouro da Nossa Senora da Concecao che unisce lo spettacolo delle baie naturali all’ambiente antropizzato, mentre quello Do Copelinhos resta il più drammatico.

image002A Pico al miradouro Terra Alta lo sguardo corre dall’alto sulla costa abbracciando anche l’isola di Sao Jeorge. image003A Terceira il miradouro di Praia abbraccia dall’alto tutto il porto di Raminho, nei giorni belli si vede tutto l’arcipelago centrale.

Sao Miguel offre una così grande varietà di luoghi che scegliere è difficile. Il miradouro delle due lagune, la Verde e l’Azzurra , è il più particolare, ma anche quello sopra la Lagoa del Caldeirao Grande o quello sopra Mosteiros….

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Cucinare con il “vulcanesimo” (di Antonella Giroldini)

Cucinare con il “vulcanesimo”

Gironzolando per le Azzorre ci rendiamo conto che il vulcanesimo fa parte della storia e del Dna di queste isole. Esistono ancora circa una dozzina di vulcani attivi nelle isole di Sao Miguel, Terceira, Graciosa, Sao Jeorge, Pico e Faial , che manifestano fenomeni di attività secondaria, come fumarole e acque termali. Per questo nelle isole si trovano crateri spenti ricoperti di manti erbosi, grotte, caverne, sorgenti termali, laghi formatisi nelle bocche dei crateri, oppure spettacolari lagune nel mare.

Nell’isola di Sao Miguel sfruttando le fumarole assistiamo alla cottura e preparazione del Cozido à portuguesa – Stufato di manzo, pollo e salsiccia con riso e verdure in brodo. Uno spettacolo di piatto e soprattutto molto divertente il modo in cui assistiamo e “ partecipiamo alla preparazione!!!

Arriviamo nel posto convenuto e notiamo subito che il terreno è disseminato da piccole montagnole di terra. Ci spiegano che dobbiamo scegliere un buco del terreno ancora libero e inserirci la nostra pentola del Cozido. A questo punto ricopriamo la pentola con un mucchietto di terra e andiamo a fare il giro dell’isola. Mentre noi gironzoliamo per lungo e largo per l’isola il nostro pranzo si cuocerà grazie al calore del terreno.

image001Tornati alla base siamo curiosi: il nostro piatto sarà pronto?

Ci sembra quasi di participare ad una sorta di rito ancestrale.

Bisogna liberare la pentola dal terreno che la ricopre ed estrarre la pentolaccia collente dal terreno.

…..Mentre la nostra guida si mette in posa con fare vezzoso e anche noi non ci risparmiamo le classiche foto ricordo!

image003…le persone serie liberano il nostro pranzo dalla “prigionia vulcanica” ….. e dopo aver spalato a colpi di vanga tutta la terra che ricopre il nostro gustoso piatto … due nostri compagni di viaggio agguantano il nostro gustusissimo pranzo!

image005E dopo averlo gustato….non posso che condividere con tutti la fantastica RICETTA :

  • 400 g. di zampini di maiale
  • 400 g. di testina di vitello
  • 400 g. di ossette di vitello (taglio corrispondente alle costine)
  • 400 g. di coda di manzo
  • 400 g. di punta di petto di manzo
  • 200 g. di lardo magro o di pancetta non affumicata
  • 200 g. di salsiccia piccante
  • 200 g. di salsiccia con sangue di maiale o sanguinaccio
  • 400 g. di fagioli secchi
  • 500 g. di cavolo verza
  • 400 g. di fagiolini
  • 400 g. di patate, preferibilmente patatine novelle
  • 300 g. di cavoletti di Brussels
  • 200 g. di carote
  • 2 gambe di sedano
  • 2 foglie di alloro
  • sale e pepe q.b.
  • 500 g. di riso

In questa ricetta non vi diamo le porzioni, e i pesi devono essere considerate come indicativi, ma come il nostro bollito va fatto per un gran numero di commensali.

Preparazione

  1. Mettete in ammollo i fagioli 24 ore prima, usando acqua piovana oppure acqua filtrata dalle brocche a carbone, tipo Brita. Cuoceteli in abbondate acqua.
  2. Cuocete i vari tipi di carne in un gran pentolone di acqua leggermente salata, e aromatizzata con sedano, carote e alloro. Togliete i vari pezzi mano a mano che saranno cotti. Conservate il brodo.
  3. Cuocete le verdure, dopo averle pulite, lavate e tagliate a pezzi, nel brodo.
  4. Lessate il riso a parte in abbondante acqua salata.
  5. Servite le carni, tagliate a pezzi, e le verdure distribuite su uno o più vassoi, dopo averle riscaldate a bagnomaria. Portate in tavola il riso e i fagioli in ciotole separate oppure assieme al resto. Bagnate con poco brodo caldo i vari ingredienti. I commensali poi potranno condire ulteriormente le varie componenti del bollito con sale e pepe, e se paice anche con olio e aceto.

Gli ingredienti per il bollito misto portoghese possono essere variati, aggiungendo per esempio codini e orecchie di maiale, altri tipi di insaccati, mezza gallina, altri tipi di cavoli, carote, o eliminandone qualcuno di quelli elencati prima.

Le Strade di Lisbona (di Antonella Giroldini)

Le Strade di Lisbona

Il mio primo incontro con Lisbona risale ormai a svariati anni fa. Era il 1998 quando, con il mio primo stipendio da “adulta”, mi regalai qualche giorno alla scoperta di questa città; scelta per caso ed amata da subito, tanto da spingermi a tornare una seconda volta a dieci anni di distanza per il capodanno 2008 ed a salutarla di nuovo per qualche ora nell’estate 2013 mentre viaggiavo con destinazione : Azzorre.

Lisbona mi ha affascinato perché offre innumerevoli motivi d’interesse, ma ha la metà della confusione delle capitali europee. Al di là delle cattedrali gotiche e degli imponenti monasteri , la sua vera attrattiva è andare alla sua scoperta vagando senza meta tra stretti vicoli e incantevoli stradine.

image001image003Nelle strette stradine del Bairro Alto s’incontrano dozzine di bar e ristoranti, l’aria vibra di musica jaz, raggae ed elettronica.

Vivere Lisbona significa abbandonarsi alle esperienze più diverse, come godersi una pasta e una bica “espresso” in una piccola piazza ombreggiata, guardare le vetrine nell’elegante Chiado, mescolarsi ai lisboetes in una festa di quartiere o ammirare il tramonto dal Castello Moresco.

image005Lisbona è una città bellissima! Passeggiando per i sette colli ci impattiamo in scorci della città di struggente bellezza!

image007image009Ed anche un viaggio in metro può diventare l’occasione per scoprire delle inaspettate opere d’arte grazie a delle colorate azulejos

image011… e quando la saluta per la terza volta …le dico solo un arrivederci: tornerò in questa poetica e nostalgica città.

Antonella Giroldini

Cafè Sport Peter (di Antonella Giroldini)

CAFE’ SPORT PETER

Per chi visita Faial è d’obbligo una visita al Cafè Sport Peter. Questo bar ha iniziato la sua attività in una stradina dietro il porto e vendeva articoli di artigianato locale. Con l’aumentare dei viaggiatori si è trasferito sul porto ed ha iniziato anche a vendere bibite. Negli anni trenta Henrique, un personaggio unico che accoglie i comandanti delle navi e provvede a qualsiasi loro necessità. Come ringraziamento riceve spesso in regalo bandiere, foto, dediche di amicizia e ringraziamenti, che appende alle pareti e al soffitto del locale.

image001Da qui sono passati i più grandi uomini di mare: Tabarly, Lamazou, Cichester, Cousteau, il principe Alberto di Monaco, il grande aviatore di Lindbergh e molti altri ancora, e tutti hanno lasciato una testimonianza di amicizia per Peter (è il soprannome che gli inglesi hanno dato a Josè durante la seconda guerra mondiale).

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Per tutti Peter ha avuto sempre uno sguardo cordiale e un consiglio sicuro. Dalle 8 del mattino alle 2 di notte il locale è sempre stato un punto di ritrovo, non solo per socializzare, ma anche per risolvere inconvenienti tecnici. La tradizione si è mantenuta sino ad oggi: entrando nel locale ci si sente sommersi da tutti questi ricordi. Ancora adessoil caffè funziona da fermo – posta dei naviganti. Chi passa lascia un messaggio per un amico che sa che dovrà passare o cerca il messaggio di una persona cara che sapeva che lui sarebbe arrivato lì. O più semplicemente è possibile trovare un imbarco per Cabo Verde o per un lento ritorno nel Mediterraneo.

Anche Antonio Tabucchi è venuto da Peter a raccogliere le storie che poi sono finite in Donna di Porto Pim, poliedrico racconto sulla magia di Faial e delle Azzorre.

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