CASTEL SAN VINCENZO (Antonella Giroldini)

Affacciato sull’omonimo lago artificiale e sul profilo frastagliato delle Minarde, il centro nacque prima del Mille intorno a un castello della badia benedettina di S. Vincenzo al Volturno. Tra le mete più ricercate del Molise, Castel San Vincenzo offre ai visitatori un paesaggio incontaminato, affascinanti itinerari per gli escursionisti e gli amanti della natura.

Il comprensorio delle Mainarde, entrato a far parte del parco nel 1990, si estende per circa 4000 ettari; il paesaggio si presenta con una spettacolare successione di cime degradanti. Sulla montagna sono evidenti i segni del glacialismo. Le pendici sono ammantate da vaste foreste di faggio e cerro.

 

CERRO AL VOLTURNO (Antonella Giroldini)

Situato in un luogo in cui la valle del Volturno si restringe repentinamente il paese è addossato a un imponente rupe calcarea, punto di controllo fin dall’antichità.

Nella parte più alta della rupe contraffortata da opere di cemento sorge il massiccio di castello Pandone. Costruito nel ‘400 su una precedente fortificazione longobarda, conserva l’aspetto possente e austero che gli conferirono i Pandone,  accentuato dalle tre torri bastionate che si innalzano agli angoli settentrionale, occidentale e meridionale. Avvolto intorno al castello è il borgo più antico, denominato a sua volta ” Castello”, in cui si trovava la chiesa di S. Maria Assunta, che conserva una pala cinquecentesca con la rappresentazione della Traslazione della S. Casa.

TRIVENTO (Antonella Giroldini)

Posto in parte sulle creste di un colle che domina la valle del Trigno, in parte su un piano l’abitato conserva numerose testimonianze della sua lunga storia. Nel centro storico sorge la cattedrale. La facciata, rifatta in stile rinascimentale agli inizi del Novecento, è affiancata da una torre campanaria secentesca.

LA RISERVA NATURALE DI TEVERE FARFA (Antonella Giroldini)

 

E’ una piccola area, istituita nel 1979, a tutela di una delle anse che il Tevere forma lungo il confine tra le province di Rieti, Viterbo e Roma. Sita in corrispondenza della foce del fiume Farfa, si stende per circa 700 ettari nei territori di Nazzano, Torrita Tiberina e Fiano Romano, che si estendono ai piedi del paese di Nazzano, dominato da un imponente castello. Tipica area umida fluviale, vi nidificano numerose specie avicole stanziali ed è il punto di sosta per gli uccelli di passo. All’interno dell’area si può usufruire della serie di servizi offerti ai visitatori: escursioni a piedi, in bicicletta o canoa, soggiorni naturalistici e visite guidate.

CASTELLO DI SANTA SEVERA (Antonella Giroldini)

E’ una frequentata stazione balneare lungo la costa  bassa e sabbiosa che da Civitavecchia si allunga fino a Fregene e che ha conosciuto dalla fine degli anni cinquanta del secolo scorso un alto sviluppo turistico.  Sul mare si erge un imponente Castello , originario del Mille, dei cui rifacimenti successivi resta traccia nel triplice giro di mura ( le più interne, trecentesche , sono turrite e merlate; mediane datano’500, le esterne ‘700).

 

Il fortilizio, che racchiude un minuscolo villaggio, ha pianta quadrilatera, con due robuste torri cilindriche e altrettante quadrate; il maschio cilindrico è collegato alla struttura maggiore della passerella.

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All’interno del Castello è allestito il Museo Civico che illustra le tematiche legate all’archeologia subacquea

“Lucus Feroniae” (Antonella Giroldini)

L’area archeologica, compresa nel territorio del comune di Capena, racchiude i resti di città, di fondazione capenate e successivamente colonia romana all’epoca di Cesare o Augusto, la cui fama è legata al santuario della dea Feronia, documentato dal VI secolo a. C e saccheggiato nel 211 a. C. da Annibale. Riscoperta nel 1952, è tuttora oggetto di indagini , che dal 1962 hanno riportato alla luce il Foro, un impianto termale di età imperiale e un piccolo anfiteatro coevo. Poco fuori dall’abitato è stato scoperta la Villa dei Volusii, il cui primo impianto risale alla tarda età repubblicana; vi si riconoscono un peristilio, un atrio e altri ambienti dai pavimenti musivi a tessere bianche e nere.

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COLLE DELL’ORSO (Antonella Giroldini)

Nel panorama montano molisano la c.d montagna di Frosolone occupa un capitolo a parte. Le vette maggiori sono i monti Pesco la Messa, Marchetta, Colle dell’Orso, Montagnola. Non ci si lasci ingannare dalla limitatezza della formazione montuosa, ne della eseguita delle quote , perché quello che si presenta allo sguardo risalendo la strada che porta a Sessano del Molise quanto di più somigliante a un massiccio. Si alternano su questo affascinante altopiano, nuclei di conifere, faggete, ampi pascoli, piccoli laghetti, sormontati da alte rocce carbonatiche dalle forme bizzarre. La rete dei sentieri si presta a essere percorsa a piedi , a cavallo, in mountain – bike. Il complesso roccioso della Morgia Quadra è un paradiso per i free – climber. Le pendici costituiscono eccellenti rampe per gli appassionati del parapendio e del deltaplano. E il paesaggio semplicemente sorprendente.

FROSOLONE (Antonella Giroldini)

Il primo nucleo fortificato, d cui restano in località Civitelle consistenti lembi di mura megalitiche, fu eretto, in epoca preromana, poco distante dall’attuale abitato.  Tra le architetture degne di nota, si segnala Palazzo Baronale, con il loggiato rinascimentale. Nel cuore del centro storico è la Parrocchiale di S. Maria Assunta con facciata barocca ornata da una statua dell’Assunta circondata da angioletti.

Frosolone fin dai tempi più antichi raggiunse la fama per la lavorazione artigianale e artistica dell’acciaio; la pratica della forgiatura ancora si tramanda e viene mantenuta da alcune piccole botteghe.

PIETRACUPA (Antonella Giroldini)

Si distingue da lontano questo borgo, raccolto intorno alla “morgia” che lo domina e da cui parte la massiccia torre campanaria dell’antica parrocchiale di S. Antonio. Sotto questa è una cripta scavata nella roccia, che conserva un crocefisso cinquecentesco e un altare realizzato con una macina da mulino

PIETRABBONDANTE (Antonella Giroldini)

Non è alla grande quantità di pietre e sassi disseminata nel territorio, ne alle tre morge, gli spuntoni calcarei che contornano il paese, che allude il nome di Pietrabbondante. Il nome evoca invece le pietre degli antichi monumenti italici che sorgono a poca distanza dall’abitato, che costituiscono la più importante testimonianza della civiltà dei sanniti pentri. La nascita dell’odierno abitato situato in prossimità della vetta del monte Caraceno della grande via armentizia del tratturo Celano – Foggia, risale all’epoca longobarda, quando Pietrabbondante fu capoluogo di una delle trentaquattro contee del ducato di Benevento. Il centro storico ha una struttura medioevale e caratteristica risulta la presenza , nei muri degli edifici civili, di elementi lapidei provenienti dal vicino sito archeologico .043 044