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FONTE DEL BENESSERE RESORT (Antonella Giroldini)
…Ragazzi ho una grande notizi: non solo il Molise esiste …ma ci sono anche le terme!
L’unica località termale vera e propria del Molise è Sepino, in provincia di Campobasso. Le Terme di Sepino sono aperte da aprile ad ottobre e sfruttano la sorgente delle Tre Fontane, da cui sgorga un’acqua oligominerale purissima.
La bella località è inserita nel verde di boschi incontaminati ed è un famoso centro di villeggiatura. L’origine dell’antico villaggio sembra essere di origine sannitica, ma il popolo romano lo conquistò e ne fece un gioiello di borgo, circondato da alte mura di cui oggi restano le famose porte, prima fra tutte e meglio conservata la Porta Bojano.
A nord della città troviamo anche un bellissimo anfiteatro molto ben conservato, mentre appena fuori città è visitabile la necropoli, con il Mausoleo dei Numisi e quello dei Marsi.
Sparsi per tutta la Regione troviamo un numero considerevole di centri benessere e beauty center, la maggior parte dotati di piscine termali scoperte e coperte, saune, centri estetici e attrezzatissimi per la pratica di molti sport, dal trekking alla mountain bike all’alpinismo.
I più interessanti centri benessere sono quelli in località Pietracupa, famoso per il relax che sa donare ai suoi ospiti (tant’è vero che è una nota località per i ritiri spirituali) ed in località Campomarino, dove troviamo un centro benessere totalmente immerso nel verde.
In provincia di Campobasso possiamo consigliare altre località degne di nota e dotate di attrezzatissimi centri benessere: Busso, Campochiaro, Baranello, Bonefro, senza contare la stessa città di Campobasso, sempre di oscure origini sannitiche (i resti trovati fuori città sembrano confermare la leggenda).
Per quanto riguarda la provincia di Isernia possiamo invece consigliare alcune località dove sono presenti alcuni centri benessere degni di nota: Acquaviva d’Isernia, Belmonte del Sannio, Agnone, Bagnoli del Trigno, Capracotta e la stessa Isernia, bellissima città nel bacino del Volturno, sorta su uno sperone di roccia, con pareti a strapiombo e panorami mozzafiato.
Tra i Centri Benessere migliori sicuramente c’è da citare il Centro Messeguè – Fonte del Benessere Resort, situato alle pendici del Monte Patalecchia, questo moderno hotel con spa si trova a 15 minuti a piedi dal Santuario di Maria Santissima Addolorata e a 13 km dalla Fontana Fraterna.
E’ possibile accedere al centro anche per un day spa. Noi abbiamo scelto di accedere tra i vari possibili il day classic che prevede l’ingresso per l’intera giornata alla piscina interna ed esterna (tra loro comunicanti) con acqua riscaldata con temperature che variano dai 28° ai 32°, idropercorso Kneipp e flebologico, cascate con idromassaggio, sauna finlandese, bagno turco, docce emozionali, area fitness, area relax con degustazione di tisane e frutta fresca, solarium con ombrelloni e lettini. Accesso alla nuova area benessere con biosauna aromatica e sala relax panoramica con lettini matrimoniali cromoterapici.
Un vera festa per chi come me ama terme e centri benessere.
Il Centro da in dotazione: accappatoio, telo e cuffia monouso.
Light lunch: entrée, piatto freddo a scelta o primo piatto caldo del giorno, contorno, frutta o dolce, bevande escluse.
Prezzo a persona € 50,00 ingresso infrasettimanale (dal lunedì al venerdì)
Prezzo a persona € 60,00 ingresso weekend (sabato o domenica)
Orario di apertura del Centro Mességué: 09:00 -19:30
Prenotazione obbligatoria al n.0865.936258
L’accesso alla Spa non è consentito ai minori di anni 14 – Non è consentito introdurre alimenti dall’esterno.
ABBAZIA DI SAN VINCENZO AL VOLTURNO (Antonella Giroldini)
Su un pianoro a metà strada tra Rocchetta Nuova e Castel San Vincenzo, a poche centinaia di metri dal quieto laghetto che indica le sorgenti del Volturno si trovano i notevoli resti dell’Abbazia di San Vincenzo. Nel Chronicon Vulturnense, codice miniato del XII secolo, si narra la vicenda dell’abbazia, che iniziò nel 702 quando tre monaci di Farf, Paldo, Tato e Taso, si insediarono presso le sorgenti del Volturno per fondarvi un oratorio. Nella prima metà del VII secolo l’Abbazia contava già 4 chiese e il suo scriptorium produsse l’evangeliario come Codex Beneventanum, Sotto la guida di Ambrogio Autperto, autore di un celebre commentario dell’Apocalisse, l’abbazia acquisì fama europea. Con l’abbate Giosuè il monastero raggiunse l’apice del suo splendore. Le guerre che sconvolsero della prima metà del IX secoloe il forte terremoto dell’847 causarono il declino del monastero.
CASTEL SAN VINCENZO (Antonella Giroldini)
Affacciato sull’omonimo lago artificiale e sul profilo frastagliato delle Minarde, il centro nacque prima del Mille intorno a un castello della badia benedettina di S. Vincenzo al Volturno. Tra le mete più ricercate del Molise, Castel San Vincenzo offre ai visitatori un paesaggio incontaminato, affascinanti itinerari per gli escursionisti e gli amanti della natura.
Il comprensorio delle Mainarde, entrato a far parte del parco nel 1990, si estende per circa 4000 ettari; il paesaggio si presenta con una spettacolare successione di cime degradanti. Sulla montagna sono evidenti i segni del glacialismo. Le pendici sono ammantate da vaste foreste di faggio e cerro.
CERRO AL VOLTURNO (Antonella Giroldini)
Situato in un luogo in cui la valle del Volturno si restringe repentinamente il paese è addossato a un imponente rupe calcarea, punto di controllo fin dall’antichità.
Nella parte più alta della rupe contraffortata da opere di cemento sorge il massiccio di castello Pandone. Costruito nel ‘400 su una precedente fortificazione longobarda, conserva l’aspetto possente e austero che gli conferirono i Pandone, accentuato dalle tre torri bastionate che si innalzano agli angoli settentrionale, occidentale e meridionale. Avvolto intorno al castello è il borgo più antico, denominato a sua volta ” Castello”, in cui si trovava la chiesa di S. Maria Assunta, che conserva una pala cinquecentesca con la rappresentazione della Traslazione della S. Casa.
TRIVENTO (Antonella Giroldini)
Posto in parte sulle creste di un colle che domina la valle del Trigno, in parte su un piano l’abitato conserva numerose testimonianze della sua lunga storia. Nel centro storico sorge la cattedrale. La facciata, rifatta in stile rinascimentale agli inizi del Novecento, è affiancata da una torre campanaria secentesca.
COLLE DELL’ORSO (Antonella Giroldini)
Nel panorama montano molisano la c.d montagna di Frosolone occupa un capitolo a parte. Le vette maggiori sono i monti Pesco la Messa, Marchetta, Colle dell’Orso, Montagnola. Non ci si lasci ingannare dalla limitatezza della formazione montuosa, ne della eseguita delle quote , perché quello che si presenta allo sguardo risalendo la strada che porta a Sessano del Molise quanto di più somigliante a un massiccio. Si alternano su questo affascinante altopiano, nuclei di conifere, faggete, ampi pascoli, piccoli laghetti, sormontati da alte rocce carbonatiche dalle forme bizzarre. La rete dei sentieri si presta a essere percorsa a piedi , a cavallo, in mountain – bike. Il complesso roccioso della Morgia Quadra è un paradiso per i free – climber. Le pendici costituiscono eccellenti rampe per gli appassionati del parapendio e del deltaplano. E il paesaggio semplicemente sorprendente.
FROSOLONE (Antonella Giroldini)
Il primo nucleo fortificato, d cui restano in località Civitelle consistenti lembi di mura megalitiche, fu eretto, in epoca preromana, poco distante dall’attuale abitato. Tra le architetture degne di nota, si segnala Palazzo Baronale, con il loggiato rinascimentale. Nel cuore del centro storico è la Parrocchiale di S. Maria Assunta con facciata barocca ornata da una statua dell’Assunta circondata da angioletti.
Frosolone fin dai tempi più antichi raggiunse la fama per la lavorazione artigianale e artistica dell’acciaio; la pratica della forgiatura ancora si tramanda e viene mantenuta da alcune piccole botteghe.
PIETRACUPA (Antonella Giroldini)
Si distingue da lontano questo borgo, raccolto intorno alla “morgia” che lo domina e da cui parte la massiccia torre campanaria dell’antica parrocchiale di S. Antonio. Sotto questa è una cripta scavata nella roccia, che conserva un crocefisso cinquecentesco e un altare realizzato con una macina da mulino
PIETRABBONDANTE (Antonella Giroldini)
Non è alla grande quantità di pietre e sassi disseminata nel territorio, ne alle tre morge, gli spuntoni calcarei che contornano il paese, che allude il nome di Pietrabbondante. Il nome evoca invece le pietre degli antichi monumenti italici che sorgono a poca distanza dall’abitato, che costituiscono la più importante testimonianza della civiltà dei sanniti pentri. La nascita dell’odierno abitato situato in prossimità della vetta del monte Caraceno della grande via armentizia del tratturo Celano – Foggia, risale all’epoca longobarda, quando Pietrabbondante fu capoluogo di una delle trentaquattro contee del ducato di Benevento. Il centro storico ha una struttura medioevale e caratteristica risulta la presenza , nei muri degli edifici civili, di elementi lapidei provenienti dal vicino sito archeologico .