Categoria: Miscellanea
…… L’infinito viaggiare – Claudio Magris….. (Antonella Giroldini)
Tutte le cose fondamentali – l’amore, la felicità, la sofferenza – accadono per caso o per grazia, quando si lasciano cadere le briglie e ci lasciamo portare dalla vita come un bastone nelle mani di un viandante. Se, andando così incontro a ciò che capita, si ricevono doni inattesi, ci si abbandona lietamente all’esistenza, fiduciosi nella sua magnanimità e pronti a credere che essa provveda meglio di noi a ciò di cui abbiamo bisogno. …
…il viaggio – nel mondo e sulla carta – è di per sè continuo preambolo, un preludio a qualcosa che deve sempre ancora venire e sta sempre dietro l’angolo; partire, fermarsi, tornare indietro e disfare le valigie , annotare sul taccuino il paesaggio che, mentre lo si attraversa, fugge, si sfalda e si ricompone come una sequenza cinematrografica, con le sue dissolvenze e riassettamenti, o come vun volto che muta nel mondo…..
…viaggiare …è …anche un differire la morte; rimandare il più possibile l’arrivo, l’incontro con l’essenziale, come la prefazione differisce la vera e propria lettura il momento del bilancio definitivo e del giudizio. Viaggiare non per arrivare ma per viaggiare, per arrivare più tardi possibile, per arrivare possibilmente mai…
…forse è soprattutto nei viaggi che ho conosciuto…….; quella vita autosufficiente, libera, appagata…Il possesso presente della propria vita, la capacità di vivere l’attimo, ogni attimo e non solo quelli privilegiati ed eccezionali, senza sacrificarlo al futuro, senza annientarlo nei progetti e nei programmi, senza considerarlo semplicemente un momento da far passare presto per raggiungere qualcosa d’altro. Quasi sempre, nella propria esistenza, si hanno troppe ragioni per sperare che essa passi il più rapidamente possibile, che il presente diventi quanto più velocemente futuro, che il domani arrivi quanto prima…..Nel viaggio, ignoti fra gente ignota, si impara in senso forte a essere Nessuno, si capisce concretamente di essere Nessuno.
…..l’avventura più rischiosa , difficile e seducente si svolge a casa ; è la che si gioca la vita, la capacità o incapacità di amare e di costruire, di avere e dare felicità, di crescere con coraggio o rattrappirsi nella paura; è la che ci si mette a rischio..”
Grecia …Mare …Rodi ( Antonella Giroldini)
Lo Zen e l’Arte della manutenzione della motocicletta (Antonella Giroldini)
Le strade migliori non collegano mai niente con nient’altro e c’è sempre un altra strada che ti ci porta più in fretta …
….Forse la sua solitudine era il risultato della sua intelligenza, o forse ne era la causa ; comunque l’una era inscindibile dall’altra. Una misteriosa intelligenza solitaria…
…Quella frase ” viaggiare è meglio che arrivare” mi ritorna in mente e non se ne va. Quando raggiungo una meta temporanea come questa vengo colto da un senso di depressione e devo subito prefiggermi un obiettivo
…l’affermazione di Cromwell “nessuno si spinge mai tanto in alto quanto colui che ignora la propria meta si adattava perfettamente alle circostanze….
….certe volte penso che l’idea che la mente di una persona sia accessibile a quella di un altra è soltanto una finzione verbale , un modo di dire, un ipotesi che fa sembrare plausibile una specie di scambio tra creature fondamentalmente estranee, quando invece il rapporto fra due perdonaree è, in ultima analisi, insondabile. Lo sforzo di scandagliare la mente in un altro distorce l’immagine che ne riceviamo….
…Qualsiasi lavoro tu faccia, se trasformi in arte ciò che stai facendo, con ogni probabilità scoprirai di essere divenuto per gli altri una persona interessante e non un oggetto. Questo perché le tue decisioni , fatte tenendo conto della Qualità, cambiano anche te. Meglio: non solo cambiano te e il lavoro , ma cambiano anche gli altri, perché la Qualità è come un’onda…
…..i greci vedevano il futuro come qualcosa che ci arriva alle spalle , mentre il passato si allontana davanti a noi.
…. Seguendo il Bianconiglio …. viaggiare in travel coach ai tempi del covid
MONUMENTO NATURALE PALUDE DI TORRE FLAVIA (Antonella Giroldini)
Il monumento naturale Palude di Torre Flavia è un’area naturale protetta del Lazio istituita nel 1997. Occupa una superficie di 43 ettari nei comuni di Ladispoli e Cerveteri, ed è gestita dalla città metropolitana di Roma Capitale. L’area, che si estende fino alla spiaggia, è dedicata alla vicina torre in rovina







Snaefellsnes Peninsula and Cave Exploration (Antonella Giroldini)
CASTEL SANTANGELO (Antonella Giroldini)
Mostra Raffaello ai tempi del Covid – 19 (Antonella Giroldi)
Dopo un attesa di mesi…. RIAPERTA IL 2 GIUGNO DOPO IL LOCKDOWN, LA MOSTRA ORGANIZZATA PER CELEBRARE IL 500ESIMO ANNIVERSARIO DALLA MORTE DI RAFFAELLO SI APPRESTA ALLA CHIUSURA. E LO FA PROLUNGANDO GLI ORARI DI VISITA E RIMANENDO APERTA AL PUBBLICO, NELL’ULTIMO WEEKEND, 24 ORE SU 24
Addirittura apertura non stop per Raffaello 1520 – 1483, la grande mostra in corso alle Scuderie del Quirinale di Roma dedicata a Raffaello Sanzio in occasione del 500esimo anniversario dalla sua morte. Inaugurata lo scorso 5 marzo e chiusa al pubblico pochi giorni dopo a causa del lockdown, l’esposizione – realizzata dalle Scuderie del Quirinale insieme alle Gallerie degli Uffizi, con la curatela di Marzia Faietti e Matteo Lafranconi con il contributo di Vincenzo Farinella e Francesco Paolo Di Teodoro, e con la collaborazione della Galleria Borghese, il Parco Archeologico del Colosseo e i Musei Vaticani – è stata riaperta il 2 giugno e sarà visitabile fino al 30 agosto. Con orari del tutto eccezionali: dal 24 al 27 agosto la mostra sarà aperta dalle 8 di mattina fino all’una di notte, mentre nel weekend conclusivo l’esposizione resterà visitabile 24 ore su 24, dalle 8 di mattina di venerdì 28 fino alla mezzanotte di domenica 30 agosto.
Finalmente a Luglio possiamo vederla …































LA GRANDE MOSTRA DI RAFFAELLO ALLE SCUDERIE DEL QUIRINALE
Con oltre 200 opere provenienti dalle più importanti collezioni internazionali, di cui 120 realizzate da Raffaello (tra cui La Madonna del Granduca delle Gallerie degli Uffizi, la Santa Cecilia dalla Pinacoteca di Bologna, la Madonna Alba dalla National Gallery di Washington, il Ritratto di Baldassarre Castiglione e l’Autoritratto con amico dal Louvre, la Madonna della Rosa dal Prado e la Velata, di nuovo dagli Uffizi e, per la prima volta messi a confronto nello stesso luogo, i ritratti dei due papi che rappresentarono il cardine del successo romano di Raffaello, ovvero quello di Giulio II dalla National Gallery di Londra e quello di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi degli Uffizi), la mostra alle Scuderie del Quirinale fin dal suo primo giorno di riapertura ha registrato il tutto esaurito con oltre 120mila biglietti venduti, nonostante la pandemia e le restrizioni sanitarie vigenti. “Concludiamo il più grande evento espositivo dell’anno con un orario straordinario. Dall’Italia e dall’estero l’entusiasmo e l’attenzione ricevuti sono stati strabilianti. Non è trascorso un giorno senza registrare il tutto esaurito”, dichiara Mario De Simoni, Presidente di Ales – Scuderie del Quirinale. “Abbiamo fatto uno sforzo immane per coniugare la grande richiesta del pubblico con ingressi e tempi contingentati, ma continueremo così fino alla fine. D’altronde si tratta di un dovere civico, perché questa non è solo una mostra, ma è un evento che lascerà il segno per la sua eccezionalità, sia in considerazione della validità del progetto scientifico, sia per la coincidenza con un anniversario unico, sia per il valore assunto in occasione della riapertura dopo il lockdown, come simbolo di ripartenza nel segno dell’arte e della bellezza”.
ORBETELLO (Antonella Giroldini)
Cosa vedere a Orbetello
C’è un unico semaforo e questo già la dice lunga sulla qualità della vita di questo luogo. “Senza fretta!” È la prima cosa che imparerete venendo qui. Una cittadina a misura d’uomo, dove la natura è parte stessa della vita quotidiana.
Si trova proprio al centro tra la Laguna di Ponente e quella di Levante.
Una strada costruita su un terrapieno artificiale (la diga) la collega al Monte Argentario. Una piccola Venezia, con i barchini dei pescatori al posto delle gondole.
Passeggiata lungo la laguna di Orbetello
Orbetello è prima di tutto laguna… e la laguna si visita a piedi.
Proprio dalla stazione di Orbetello Scalo parte la ciclo-pedonale che costeggia tutta la laguna di ponente, quella protetta dal WWF, fino al centro della città. È una passeggiata di un’oretta, soste comprese.
Chi vive qui dovrebbe essere abituato ai fenicotteri rosa che svernano tutti gli anni dall’autunno alla primavera , agli aironi bianchi, agli stormi di folaghe in volo. Invece no! Non ci si abitua mai a questi spettacoli della natura, ogni volta se ne rimane affascinati. Quindi prendetevi tutto il tempo necessario e incamminatevi, macchina fotografica al collo! Nel tragitto ci sono diversi capanni di canne per l’osservazione degli uccelli, pittoreschi, ma non vi occorrerà “nascondervi” per vederli. Sono lì, a casa loro, non disturbateli e si metteranno in posa per farsi fotografare.
Il Mulino di Orbetello
Cosa vedere a Orbetello? Sicuramente il Mulino!
Proseguite costeggiando la laguna di ponente. Arriverete alla tappa più rappresentativa dell’itinerario, il simbolo per eccellenza della città di Orbetello: il Mulino Spagnolo. È l’unico mulino a vento che si è conservato della serie di nove costruiti dai Senesi nel corso del XV secolo Insieme agli altri, era utilizzato per macinare la farina destinata agli abitanti della città. Erano disposti in linea, e funzionavano mediante lo sfruttamento dell’energia dell’acqua che fluendo e rifluendo nello stagno ogni sei ore imprimeva il movimento alle macine. Il grano veniva trasportato con i “barchini”, piccole imbarcazioni caratteristiche della zona.
Poi, nel 1557, quando il territorio passò sotto la dominazione spagnola, i mulini vennero restaurati e consolidati, e, grazie alle nuove pale a vela, convertiti all’utilizzazione del vento di maestrale e scirocco. Simbolo incontrastato presidia ancora la laguna di ponente. Il mulino presenta una pianta circolare ed emerge suggestivamente dalle acque proprio all’inizio della diga artificiale.
La Diga di Orbetello
Il Ponte della Diga di Orbetello, fu fatto costruire nel 1842 dal granduca Leopoldo II di Lorena. Fino al 1944 sulla diga correva anche una ferrovia che la collegava a Porto Santo Stefano.
Ora, oltre che in auto, la si può comodamente attraversare con il percorso ciclo-pedonale collegato all’anello della Laguna di Levante (19 chilometri con sosta “obbligatoria” per un bagno nella spiaggia della Feniglia).
Scopri l’anello ciclabile di Orbetello che circonda la laguna di Levante passando dalla Riserva naturale Duna Feniglia sul sito piste-ciclabili.com


















