Tutte le cose fondamentali – l’amore, la felicità, la sofferenza – accadono per caso o per grazia, quando si lasciano cadere le briglie e ci lasciamo portare dalla vita come un bastone nelle mani di un viandante. Se, andando così incontro a ciò che capita, si ricevono doni inattesi, ci si abbandona lietamente all’esistenza, fiduciosi nella sua magnanimità e pronti a credere che essa provveda meglio di noi a ciò di cui abbiamo bisogno. …
…il viaggio – nel mondo e sulla carta – è di per sè continuo preambolo, un preludio a qualcosa che deve sempre ancora venire e sta sempre dietro l’angolo; partire, fermarsi, tornare indietro e disfare le valigie , annotare sul taccuino il paesaggio che, mentre lo si attraversa, fugge, si sfalda e si ricompone come una sequenza cinematrografica, con le sue dissolvenze e riassettamenti, o come vun volto che muta nel mondo…..
…viaggiare …è …anche un differire la morte; rimandare il più possibile l’arrivo, l’incontro con l’essenziale, come la prefazione differisce la vera e propria lettura il momento del bilancio definitivo e del giudizio. Viaggiare non per arrivare ma per viaggiare, per arrivare più tardi possibile, per arrivare possibilmente mai…
…forse è soprattutto nei viaggi che ho conosciuto…….; quella vita autosufficiente, libera, appagata…Il possesso presente della propria vita, la capacità di vivere l’attimo, ogni attimo e non solo quelli privilegiati ed eccezionali, senza sacrificarlo al futuro, senza annientarlo nei progetti e nei programmi, senza considerarlo semplicemente un momento da far passare presto per raggiungere qualcosa d’altro. Quasi sempre, nella propria esistenza, si hanno troppe ragioni per sperare che essa passi il più rapidamente possibile, che il presente diventi quanto più velocemente futuro, che il domani arrivi quanto prima…..Nel viaggio, ignoti fra gente ignota, si impara in senso forte a essere Nessuno, si capisce concretamente di essere Nessuno.
…..l’avventura più rischiosa , difficile e seducente si svolge a casa ; è la che si gioca la vita, la capacità o incapacità di amare e di costruire, di avere e dare felicità, di crescere con coraggio o rattrappirsi nella paura; è la che ci si mette a rischio..”