Merano (Antonella Giroldini)

La posizione geografica in un’ampia conca al riparo di alte montagne, la buona esposizione a sud, il regime favorevole dei venti, bassa piovosità: in altre parole, la salubrità del clima, che della metà dell’ 800 cominciò a richiamare aristocratici e facoltosi borghesi, semplici villeggianti, oppure molto spesso, malati di tubercolosi bisognosi di cure . Quando Elisabetta d’Austria, consorte dell’Imperatore, la scelse per trascorrervi lunghi periodi di soggiorno , la cittadina divenne uno dei luoghi più alla moda dell’epoca, luogo di mondanità in cui si ricreavano le abitudini della capitale dell’impero, in un ambiente tuttavia più libero, almeno all’apparenza meno vincolato all’etichetta.

IMG_2135 IMG_2136 IMG_2137 IMG_2145 IMG_2146 IMG_2148 IMG_2149 IMG_2150 IMG_2151 IMG_2152 IMG_2154 IMG_2155 IMG_2161 IMG_2163 IMG_2166 IMG_2168 IMG_2173 IMG_2175 IMG_2178 IMG_2179 IMG_2180

NATURNO (Antonella Giroldini)

Se i luoghi di maggior interesse sono la chiesa parrocchiale di SS Pietro e Paolo, con belle sculture, tra le quali una Madonna lignea e l’insolito Museo della Macchina da Scrivere. A piedi, camminando per circa un’ora e mezza , si può ammirare la cascata di Parcinese , che con i suoi 98 m è la più alta dell’Alto Adige.  Il panorama che si gode è senza dubbio particolare , grazie alla presenza del maestoso monte Tessa. Naturno riserva un’eccezionale sorpresa . Si tratta di un gioiello d’arte medioevale la piccola chiesa di S. Procolo, che conserva le opere di pittura più antiche dell’Alto Adige. Gli affreschi del 400 all’esterno dell’edificio, che ha origini molto remote , sono solo un assaggio di ciò che si trova all’interno , dove artisti di cultura longobarda realizzarono nell’VIII – X secolo raffigurazioni di particolare espressività , pur nel tratto essenziale del disegno. Si distingue, per vivacità narrativa, la scena di S. Procolo in fuga da Verona. Nel centro del paese la cuspide a bulbo del campanile segnala la tardogotica chiesa parrocchiale di S. Zeno.

 

GLORENZA (Antonella Giroldini)

Interamente circondata da una massiccia cortina muraria, alta 7m, con torri cilindriche agli angoli e tre porte a torre quadrangolari lungo lati: così appare ancora oggi questo borgo fortificati, che per integrità è uno maggiori dell’Italia settentrionale, esattamente come lo costruirono nella prima metà del XVI secolo Jorg Kolderer, Turing e Cristofaro da Lurago, architetti e ingegneri di Massimiliano I. Glorenza punto obbligato di passaggio per i commerci tra Svizzera, Germania, Tirolo e Italia, era stata distrutta nel 1499 durante la guerra d’Engadina e l’imperatore, temendo altre invasione svizzere, ritenne di doverla munire adeguatamente, anche tenendo conto della nuova realtà delle armi da fuoco.

Fuori dalla porte Tubre, in cui è allestita una mostra che racconta le vicende della città.

 

Lago di Carezza (Antonella Giroldini)

Il panorama dolomitico per eccellenza è quello del lago di Carezza, uno specchio di acque cristalline abbracciate da boschi nel quale si riflette il profilo di Latemar. Un quadro decisamente pittoresco, che il turismo scoprì già a fine ‘800 e che divenne una delle tappe irrinunciabili del Gran Tour nelle Dolomiti.

PRESULE (Antonella Giroldini)

Castel Presule , davvero imponente quando compare sulla destra tra i boschi. Leonardo di Vols, erede della famiglia che l’aveva costruito nel XII secolo e uomo d’arme di valore riconosciuto , lo trasformò in una prestigiosa residenza rinascimentale, pur senza cancellarne le funzioni militari, ampliandolo con una nuova ala e aggiungendo una bella loggia con archi a sesto acuto. Ai suoi successori si devono tuttavia gran parte delle decorazioni pittoriche e il loggiato con arco a tutto sesto che chiude il cortile.

La residenza nel 1506 – 1510 fu teatro di processi alle streghe, terminati con roghi, e nel 1525 fu al centro della violenta repressione della rivolta contadina.

CASTELLO DI ROVERETO (Antonella Giroldini)

Occupa una posizione strategica. In effetti assomiglia a una piazzaforte, quasi a simboleggiare il controllo sulla valle da parte di Castelbarco. Furono proprio loro a costruirlo nel XIV secolo riutilizzando una fortificazione del XII, ma alla conquista da parte dei  veneziani si deve l’aspetto attuale con la caratteristica forma poligonale , il camminamento per l’artiglieria, i torrioni e lo sperone. Gli Austriaci durante oltre tre secoli di dominazione ne confermarono le funzioni militari, contribuendo da parte loro alla salvaguardia dell’aspetto assai munito.

Quasi a ricollegarsi a tale ruolo , nel 1921vi è stato inaugurato il Museo storico italiano della guerra.

7 8 9 10 11 12 13

ROVERETO (Antonella Giroldini)

Che nella seconda città per grandezza del Trentino esistano ben quattro musei la dice già lunga sulla vocazione di centro della cultura della medioevale Roboretum , documentata nel 1150 in una zona dove l’uomo si era insediato nel neolitico e dove forte fu la colonizzazione romana. Quando poi si scopre che tale vocazione è di origine austriaca e che proprio qui Mozart tenne i suoi primi concerti italiani, non si ha più dubbio a ritenere valido il soprannome di ” Atene del Trentino” che Rovereto da tempo si è guadagnata.

Antica è pure la vocazione commerciale, favorita dalla posizione lungo la via Claudia Augusta, che la vide avamposto veneziano per i traffici con l’Europa nel 1416 – 1509 e dal 1520 florida per la lavorazione della seta, assurta ben presto a livelli industriali grazie agli allevamenti di bachi e alle coltivazioni dei gelsi.  E non bisogna dimenticare che nelle montagne del circondario la riunificazione all’Italia richiese un grande tributo di vittime.

CASTEL BESENO (Antonella Giroldini)

Il 10 agosto 1487 trentini e veneziani si scontravano tra Calliano e Besenello per il controllo della zona. La fortezza era già lì sulla sommità della collina che controlla l’innesto dell’altopiano di Folgaria nella Val Lagarina, da almeno due secoli. Allora la possedevano i Trapp, anche se la prima pietra del Castello più grande del Trentino venne posta – direttamente sulla roccia – nel XII secolo. Dal cammino di rotonda la vista panoramica è molto ampia.