“Cuoppo di Pesce” (Antonella Giroldini)

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Per gli appassionati del cibo di strada, Salerno e la costiera amalfitana offrono da qualche anno una deliziosa variante marinaresca: è il cosiddetto “cuoppo di mare”, piatto tradizionale tornato oggi prepotentemente di moda.
Un gustoso cartoccio di frittura di pesce fresco, da gustare “ipso facto” mentre ancora scotta, in napoletano si direbbe frienn magnann,  appena appena insaporito da un pizzico di sale e pepe.
Al suo interno anellini di calamari, alici, gamberi, paranza, ma anche polpi, frutti di mare, pizzette di alghe, avvolti, come vuole la tradizione risalente al dopoguerra, nella carta gialla, quella del pane fresco, per intenderci, perfetta per assorbire l’olio. Così confezionata, la frittura di pesce diventa un ottimo finger food da gustare con calma passeggiando tra le vie del centro storico di Salerno, in questo periodo rese ancora più suggestive grazie alle luminarie d’artista.
Anche quest’anno infatti, in occasione delle festività natalizie, la città si è rivestita di luce richiamando con le sue luminarie d’autore folle di turisti stupefatti.
Passeggiando tra draghi, folletti, fatine colorate,  tappeti volanti, slitte e costellazioni di pianeti, come resistere all’invitante tentazione delle bancarelle e delle numerose cuopperie del centro  antico che offrono a pochi euro (il prezzo si aggira tra i 3 e i 5 euro) un delizioso spuntino a base di croccante frittura di pesce magari accompagnato da un buon bicchiere di vino?

Come molti altri piatti del passato tornati attuali, il cuoppo è divenuto ormai l’assoluto protagonista della movida salernitana,  soppiantando panini e kebab,  anche grazie ad alcune manifestazioni che l’hanno promosso e fatto conoscere al grande pubblico.

Leggenda Antonella e Raimondo Salerno (Antonella Giroldini)

Leggenda Antonella e Raimondo Salerno

Conoscete la storia del triste amore di Antonella e di Raimondo? Oggi il Museo archeologico di Salerno si erge dove un tempo esisteva Palazzo di Terracena o Castello di Terracena nell’allora quartiere Hortus Magnus, antica reggia normanna, dove si consumò il dramma amoroso dei due amanti. È una leggenda a vedere protagonisti una delle damigelle più belle che erano al seguito della regina Margherita di Durazzo, Antonella, e il cavaliere Raimondo, fedelissimo del figlio della regina Ladislao. Quando Margherita di Durazzo si rifugiò a Salerno in seguito all’uccisione del consorte Carlo III, fece di Castello di Terracena la sua dimora: qui alloggiava e si prendeva cura di lei la sua corte, di cui faceva parte la bella Antonella. Quando Ladislao, di ritorno dalla guerra, decise di fermarsi nel capoluogo campano per far visita alla madre, non arrivò in città solo ma con il suo seguito di valorosi guerrieri tra i quali spiccava Raimondo, erede di una nobile faglia ungherese. Inutile dire che tra la bella damigella e il valoroso condottiero l’amore sbocciò a prima vista, peccato che l’invidia ci mise lo zampino per cui Ladislao, messo in guardia da una perfida dama del rischio di perdere uno dei suoi migliori cavalieri, proibì a Raimondo di vedere la sua amata. Per rendere più efficace il divieto, ordinò di rinchiudere Antonella in monastero e inviò nuovamente in guerra Raimondo.

Dopo due anni durante i quali Raimondo si distinse per meriti in battaglia, Ladislao gli concesse di tornare dalla sua amata per poterla sposare e così fu. Peccato, però, che Raimondo fu tratto in inganno dalla stessa dama perfida da sempre invidiosa di Antonella, ovvero Vanna, la sua gemella. A riconoscere l’imbroglio fu proprio la regina Margherita: ammalata di una terribile epidemia, la regina convocò il figlio che accorse al suo capezzale accompagnato da Raimondo e dalla sua sposa. Vedendosela presentare come Antonella, la regina subito la accusò di essere un’imbrogliona perché la sua fedele damigella giaceva moribonda nella camera affianco. Incredulo, il povero Raimondo constatò di persona quanto la sua amata fosse terribilmente ammalata e, ormai in fin di vita, spirò tra le sue braccia. Accecato dal dolore, il cavaliere perse la ragione e si spogliò di tutti i suoi averi, iniziando a errare per la città e per monti e valli alla ricerca vana della sua amata. La leggenda vuole che durante le notti più buie e tempestose, il suo spirito si aggiri nel centro cittadino alla ricerca della sua amata Antonella.

 

Luci d’Artista 2016-2017, le luminarie di Salerno (Antonella Giroldini)

Per visitare la città in tutto il suo splendore decidiamo di partecipare ad una visita guidata .

1ª tappa: Gli Spazi Infiniti

Il nostro tour inizierà proprio qui. Infatti, ci dirigeremo verso Corso Vittorio Emanuele dove passeggiando nello strada dello shopping salernitano, tra meravigliosi negozi addobbati, ammireremo le meravigliose installazione denominate Gli Spazi Infiniti: un elegante composizione luminosa.

2ª tappa: Albero di Natale

Proseguendo lungo il corso principale, si arriverà a Piazza Portanova, ovvero la piazza che da inizio al centro storico di Salerno. I più fortunati avranno la possibilità di osservare il piccolo albero di Natale di Salerno… Scherzi a parte, dal 3 Dicembre fino a metà Gennaio, sarà possibile ammirare il maestoso, solenne e coinvolgente Albero di Natale di ben 27 metri d’altezza, divenuto ormai punto di richiamo per tutta la comunità salernitana.

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3ª tappa: Giardino Incantato

Adesso è il momento di avventurarci nel centro storico medievale di Salerno, dinanzi a noi, infatti, si aprono le porte di Via dei Mercanti: una delle strade più antiche dove ha inizio il Giardino Incantato che per l’occasione si presenta con coloratissimi fiori giganti.

4ª tappa: Presepe dipinto

Percorrendo le strette vie del centro storico cittadino, svoltando a destra e seguendo le indicazioni Duomo di Salerno, cattureranno la nostra attenzione: l’imponente Cattedrale, la principale attrazione turistica della città, il tempio di Pomona, risalente all’età Romana ed infine da non perdere il presepe dipinto di Carotenuto, patrimonio cittadino, costituito da sagome in legno raffiguranti un nuovo mondo, una sorta di piccolo borgo antico di un’Italia che oggi non esiste più: scene di affetti familiari che ispirano commozione.

CURIOSITÀ: Il Presepe è in costante ampliamento. Prestate bene attenzione, perchè oltre alle figure classiche del presepe, ritroverete anche quella dell’attuale presidente della Regione Campania: Vincenzo De Luca!

5ª tappa: Centro Storico e Largo Campo

Ritornando su Via Mercanti, percorrendo la storica via delle Botteghelle, poco distante dal Complesso di Santa Sofia, ci riportiamo tra gli antichi palazzi fino ad arrivare a Piazza Largo Campo: luogo della movida Salernitana. Qui è possibile ammirare una luminarie più belle: il Giardino di Inverno.

6ª tappa: Villa Incantata

Siete già stanchi?! Non potete esserlo! Perché il clou dell’evento Luci d’Artista è rappresentato dalla Villa Comunale, la quale per l’occasione si trasforma in una vera e propria Villa Incantata o meglio un Giardino Incantato, popolato dai personaggi delle fiabe più famose.
Quest’anno, avrete la possibilità di immergervi nel mondo di Cenerentola, Peter Pan, di imbattervi nei personaggi delle fiabe di Pinocchio e Alice nel Paese delle Meraviglie, e per finire nel mondo delle Mille e una Notte con Aladino!

7ª tappa: Mercatini Natalizi sul Lungomare Trieste

La penultima tappa della nostra magica escursione è rappresentata dai mercatini Natalizi che popoleranno il Lungomare Trieste di Salerno. Una vera immersione nei prodotti tipici Salernitani e Campani, oltre che di tutte le altre regioni Italiane; non mancheranno anche prodotti artigianali e oggettistica a tema. A questo punto non vi resterà che stupirvi, tra un bicchiere di vin brulè e dolcini natalizi, che i pinguini non vengono solo dall’Antartide ma popolano anche il mare di Salerno.

8ª tappa: Le Mille e una Notte

Ultima tappa, del nostro tour natalizio, è quella di piazza Flavio Gioa, anche nota come la rotonda. Qui troverete le Mille e una Notte!