Fu edificata alla fine del XV secolo, per volere di Alessandro VI Borgia e con funzioni anche abitative, da Giuliano San Gallo, che impostò la pianta pentagonale su fortificazioni del IX – X secolo, e adatta all’uso delle artiglierie ( il maschio ottagonale è aggiunta di Antonio da Sangallo il Vecchio per Giulio II) ; il cortile ha portico affrescato, mentre i resti di affreschi negli ambienti sono opera dei pittori Taddeo e Federico Zuccari.
Il fortilizio è sede del Museo archeologico dell’Agro falisco, vasta raccolta di reperti archeologici dal territorio falisco, area del Lazio settentrionale – compresa tra il lago di Vico, Orte , la sponda del Tevere, il monte Soratte e percorsa dal Treja – che deriva il nome dell’antico popolo dei falisci. Ampio spazio è dato alla ceramica, di cui l’antica città di Falerii era importante produttrice, con esemplari a vernice nera p argentata, con decorazioni graffite o a figure rosse.