Il circuito di mura racchiude la storia della cittadina a partire dall’alto medioevo, quando si postò su questo pianoro tufaceo sulla sinistra del fiume Marta l’abitato che fino ad allora aveva occupato il più interno Pian di Civita. Là sorgeva infatti l’etrusca Trxuna o Tarxna , già testimoniata nel IX secolo a.C., la cui potenza commerciale e politica – grazie anche alla posizione strategica eccezionalmente favorevole – raggiunse l’apogeo tra il VII e il IV secolo a.C. come documentano le splendide tombe dipinte.
Secondo la leggenda Tarxuna era stata fondata da Tarconte, fratello o figlio di Tirreno, l’eroe eponimo del popolo etrusco. Entrata nell’orbita di Roma, continuò a rimanere sul Pian di Civita sino alla dissoluzione dell’impero, e fu nel VII secolo, dopo le incasioni barbariche, che un insediamento sorse sul vicino pianoro: Corneto, nome che Tarquinia ha conservato fino al 1922. La nuova città conobbe un notevole sviluppo commerciale e marittimo, intrecciando relazioni soprattutto con le repubbliche marinare e con Firenze, e resistendo più volte a tentativi di sottometterla, fino a che nel ‘500 passò sotto il dominio della Chiesa. Il nucleo medievale di Tarquinia mostra tuttora, all’interno della cinta difensiva lunga oltre 3 km, segni rilevanti della lunga storia vissuta dalla città: le diciotto torri superstiti, molti edifici in calcare talvolta alternano al nenfro , svariate chiese di antica fondazione; lo sviluppo edilizio più recente ha invece occupato il versante meridionale del colle in direzione del tracciato della via Aurelia.