Rocchette e Rocchettine sorgono quindi nel punto in cui la valle subisce un forte restringimento, a strapiombo sulle acque del torrente. L’ambiente intorno alle fortificazioni è sicuramente uno dei più suggestivi che si possono incontrare nella Sabina del versante tiberino, ricco di boschi e di corsi d’acqua.
Rocchettine mantiene meglio conservate le sue fortificazioni originarie, ma subisce un graduale abbandono. Successivamente, intorno alla rocca abbandonata sorgerà un piccolo nucleo di case che ben presto subirà un progressivo spopolamento. Da questo periodo in poi le già scarse notizie sulle vicende di Rocchettine diventano praticamente nulle, come se la fortezza fosse scomparsa dal novero sia storico che geografico. Dobbiamo fare un consistente balzo temporale e giungere all’età moderna per ritrovare documenti che ci informano delle sorti di questo affascinante luogo. Così, i le notizie ci portano nel novembre del 1817 quando, in seguito ad un’opera di riorganizzazione dell’area Sabina, il Cardinal Consalvi con un decreto assegna al comune di Torri in Sabina il territorio in cui ricadono sia Rocchette che Rocchettine.