Il nome del santo, al quale si deve l’origine dell’insediamento, fu aggiunto dopo l’unità d’Italia. Prima, il paese, tra fitti boschi, era solo Serra, a confermare il suo legame con il massiccio centrale della Calabria, di cui costituisce una sorta di capoluogo. Il santo è Bruno di Colonia, fondatore del primo eremo certosino vicino a Grenoble, giunto in Calabria nel 1901 per volere del papa Urbano II, suo discepolo a Reims. Rifiutata la cattedra arcivescovile di Reggio, ottenne dal Papa l’autorizzazione a vivere da eremita e da Ruggero il Normanno un appezzamento di terra tra i boschi delle Serre. Nacquero così l’eremo di S. Maria della Torre e più tardi la Certosa di S. Stefan, consacrata tra il 1097 e il 1099. Molte case dell’abitato hanno portali in granito lavorato. loggette in legno scolpito e artistiche ringhiere di ferro battuto.
Un muro dai bassi torrioni angolari cinge il vasto complesso religioso della Certosa, primo monastero certosino in Italia e secondo dell’ordine, che fu dei Cistercensi dal 1193 al 1514.
Isolata in un bel bosco di abeti, a circa 3 km è la piccola chiesa di S. Maria dell’Eremo, nucleo originario dell’insediamento religioso, ricostruito nel 1856 con elementi antichi. Accanto è la grotta del santo, ricostruzione del luogo in cui S. Bruno si ritirava in preghiera e fu sepolto. Più in basso il laghetto dei miracoli, secondo la tradizione alimentato da una sorgente apparsa all’improvviso quando furono scoperte le spoglie del Santo.