…la sua vita è racchiusa in due valigie: in una tiene pochi vestiti e qualche oggetto personale, nell’altra quello che gli occorre per il suo lavoro: centinaia e centinaiadi metri di cavi d’acciaio. grazie ai quali ogni giorno quasi due milioni di persone nel mondo possono passare da una sponda all’altra di un fiume, per andare verso ospedal, scuole e campida coltivare. occhi curiosi, voce sveglia e serena, idee chiare e e contagiuose: ecco l’identikit di Toni Ruttimann, nato nel 1967 a Pontresina, nel Canton Grigioni. Lo chiamabi il Suizo, lo svizzero, gli abitanti di decine di villaggi nell’America Latina. per loro Toni è l’uomo che costruisce i ponti. Un eroe invisibile, solitario e silenzioso, senza patria e senza stipendio, che in meno di 25 anni ne ha fatti nascere più di 650, alcuni anche per 200 metri, utilizzando i cavi dismessi dalle funivie elvetiche….
…..là ho toccato con mano la sofferenza, e ho capito quanto i ponti siano generatori di vita, speranza, opportunità. un ponte può ridare un futuro alle persone e così ho deciso quale sarebbe diventata la mia passione..
…..la mia famiglia è il villaggio che mi ospita, i miei parenti diventano i campesinosche mi offrono un lettoe dividono il loro pasto con me….
….nella mia vita sono sospeso, proprio i ponti che costruiamo…
…quando qualcuno mi chiede chi me lo fa fare, rispondo che non lo so, citando ciò che un khmer ha scritto di nascosto nel cemento armato di un ponte cambogiano : NESSUNO CAPISCE IL MIO CUORE E I MIEI SENTIMENTI; QUESTO PONTE E’ IL LUOGO CHE AMO…