al 01 Ottobre 2021 al 13 Febbraio 2022

ROMA

LUOGO: MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo

È la mostra Sebastião Salgado. Amazônia, al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo dal 1° ottobre 2021 al 13 febbraio 2022, unica tappa italiana del progetto. Prodotta dal MAXXI in collaborazione con Contrasto, la mostra è curata da Lélia Wanick Salgado, compagna di viaggio e di vita del grande fotografo. Global partner Zurich, sponsor Bulgarelli Production.

Dopo il progetto Genesi, dedicato alle regioni più remote del pianeta per testimoniarne la maestosa bellezza, Salgado ha intrapreso una nuova serie di viaggi per catturare l’incredibile ricchezza e varietà della foresta amazzonica brasiliana e i modi di vita dei suoi popoli, stabilendosi nei loro villaggi per settimane e fotografando i diversi gruppi etnici. La foresta dell’Amazzonia occupa infatti un terzo del continente sudamericano, un’area più estesa dell’intera Unione Europea. Questo progetto è durato sei anni durante i quali il Maestro ha fotografato la foresta, i fiumi, le montagne e le persone che vi abitano, registrando l’immensa potenza della natura di quei luoghi e cogliendone, allo stesso tempo, la fragilità.

Così Sebastião Salgado: “Questa mostra è il frutto di sette anni di vissuto umano e di spedizioni fotografiche compiute via terra, acqua e aria. Sin dal momento della sua ideazione, con Amazônia volevo ricreare un ambiente in cui il visitatore si sentisse avvolto dalla foresta e potesse immergersi sia nella sua vegetazione rigogliosa sia nella quotidianità delle popolazioni native. Queste immagini vogliono essere la testimonianza di ciò che resta di questo patrimonio immenso, che rischia di scomparire. Affinché la vita e la natura possano sottrarsi a ulteriori episodi di distruzione e depredazione, spetta a ogni singolo essere umano del pianeta prendere parte alla sua tutela”.

Dice Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI: “Il MAXXI è onorato di ospitare questa mostra, che ci conduce in un viaggio straordinario nella bellezza, nella forza e nella fragilità di un ambiente unico al mondo i cui custodi, le popolazioni che lo abitano, rischiano l’estinzione.
Mentre a Milano si svolgono gli incontri Youth4Climate e Pre-COP26, attraverso l’arte e la potenza delle immagini di Salgado vogliamo lanciare un grido d’allarme: secondo una recente ricerca pubblicata su Nature, oggi a causa degli incendi e della deforestazione la foresta amazzonica produce più CO2 di quanta riesca ad assorbirne. È una scoperta sconcertante e bisogna intervenire subito. L’Amazzonia è il giardino della terra. Salvarla, rispettare e proteggere i suoi custodi significa avere cura del mondo e impedire un genocidio. L’Amazzonia siamo noi. Salviamoci con loro, non per loro. Insieme”.

Aggiunge Roberto Koch, editore di Contrasto: “Sebastião Salgado ci ha insegnato che con la fotografia possiamo capire il mondo, percorrerlo, comprendere i suoi drammi profondi e la sua bellezza incontaminata; la sua forza come le sue fragilità da difendere. Il progetto Amazônia ne è la prova.
Seguendo il filo delle immagini, magistralmente disposte nello spazio dalla cura di Lélia Wanick, impariamo a conoscere il cuore verde e prezioso del nostro pianeta e a capire come dobbiamo preservarlo. Con Amazônia Salgado rinnova la tradizione della grande fotografia di impianto umanista che, tra documentazione e interpretazione, ci mostra come nella storia non esistano sogni solitari”.

LA MOSTRA
Sono esposte più di 200 fotografie che propongono un’immersione totale nella foresta amazzonica, invitandoci a riflettere sulla necessità di proteggerla.

La mostra è divisa in due parti. Nella prima le fotografie sono organizzate per ambientazione paesaggistica, con le sezioni che vanno dalla Panoramica della foresta in cui si presenta al visitatore l’Amazzonia vista dall’alto, a I fiumi volanti, una delle caratteristiche più straordinarie e allo stesso tempo meno conosciute della foresta pluviale, ovvero la grande quantità d’acqua che si innalza verso l’atmosfera. Tutta la forza, a volte devastante, delle piogge è raccontata in Tempeste tropicali, mentre Montagne presenta i rilievi montuosi che definiscono la vita del bacino amazzonico. Si prosegue con la sezione La foresta, un tempo definita “Inferno Verde”, oggi da vedere come uno straordinario tesoro della natura, per finire con Isole nel fiume, l’arcipelago che emerge dalle acque del Rio Negro.

La seconda parte è dedicata alle diverse popolazioni indigene immortalate da Salgado nei suoi numerosi viaggi, come gli Awá-Guajá, che contano solo 450 membri e sono considerati la tribù più minacciata del pianeta, agli Yawanawá, che, sul punto di sparire, hanno ripreso il controllo delle proprie terre e la diffusione della loro cultura, prosperando, fino ai Korubo, fra le tribù con meno contatti esterni: proprio la spedizione di Salgado nel 2017 è stata la prima occasione in cui un team di documentaristi e giornalisti ha trascorso del tempo con loro.

Oltre alle immagini, poste a diverse altezze e presentate in diversi formati, la mostra si sviluppa in spazi che ricordano le “ocas”, tipiche abitazioni indigene, evocando in modo vivido i piccoli e isolati insediamenti umani nel cuore della giungla. La visita è accompagnata da una traccia audio composta appositamente per la mostra da Jean-Michel Jarre e ispirata ai suoni autentici della foresta, come il fruscio degli alberi, i versi degli animali, il canto degli uccelli o il fragore dell’acqua che cade a picco dalle montagne.

Sono parte integrante dell’esposizione due sale di proiezione dedicate a due temi differenti: in una è mostrato il paesaggio boschivo, le cui immagini scorrono accompagnate dal suono del poema sinfonico Erosão, opera del compositore brasiliano Heitor Villa-Lobos (1887 – 1959); nell’altra sono esposti alcuni ritratti di donne e uomini indigeni con in sottofondo una musica appositamente composta dal musicista brasiliano Rodolfo Stroeter. Nell’insieme, la visita di Amazônia vuole trasmettere, almeno in parte, quell’alone di magia che permea la regione amazzonica e le sue popolazioni native, per offrire ai visitatori un’esperienza intima e profonda capace di accompagnarli anche fuori dalla mostra.

Attirando l’attenzione sulla bellezza incomparabile di questa regione, Salgado vuole accendere i riflettori sulla necessità e l’urgenza di proteggerla insieme ai suoi abitanti. La foresta è un ecosistema fragile, che nelle aree protette dove vivono le comunità indigene non ha subito quasi alcun danno. Tutta l’umanità ha la responsabilità di occuparsi di questa risorsa universale, polmone verde del mondo, e dei suoi custodi.

PUBLIC PROGRAM
Per tutta la sua durata, la mostra sarà accompagnata da un ricco programma di incontri che ne approfondiscono i contenuti e stimolano una riflessione sull’emergenza ambientale, le azioni necessarie e anche il ruolo di ognuno di noi per contribuire a salvare il pianeta. Tanti i protagonisti, a partire dal Ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani che, in dialogo con Giovanna Melandri, parlerà di scelte sostenibili (27 ottobre). Padre Enzo Fortunato e la giornalista Franca Giansoldati rifletteranno sull’enciclica Laudato si’ e Luigi Civalleri, docente, scrittore e divulgatore scientifico, sulle conseguenze climatiche della deforestazione. Fotogiornalismo e immagini icona del nostro tempo saranno al centro dell’incontro con Alessandra Mauro, Direttrice editoriale e artistica di Contrasto mentre Davide Bulgarelli, AD di Bulgarelli Production, azienda “ecologica” che produce cartellini ed etichette per la moda, unica al mondo nel settore ad avere la certificazione carbon free, parlerà di moda sostenibile e abbigliamento etico. Si discuterà di stili di vita sostenibili negli incontri con alcuni tra i più attivi Italian Green Influencer, mentre Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, ci farà scoprire la biodiversità alimentare.

MAXXI A[R]T WORK per SEBASTIÃO SALGADO. AMAZÔNIA
MAXXI A[R]T WORK, il progetto di Alternanza scuola lavoro del MAXXI, propone alle scuole Secondarie di secondo grado un programma online e in presenza dedicato al fotografo brasiliano. Da ottobre 2021 a febbraio 2022 gli studenti hanno la possibilità di approfondire i temi trattati negli scatti di Salgado, attraverso interventi di esperti e addetti ai lavori, tra cui Mario Tozzi, Ernesto Assante, Carlotta Sami, Alessandra Mauro, Federico Pedroni.
Gli studenti hanno inoltre la possibilità di sperimentare professioni legate al giornalismo, alla comunicazione digitale e al sound design, collaborando con la redazione di Scomodo, con lo staff di Binario F (Facebook) e con Andrea Lai, curatore della sezione musica di Maker Faire. Il progetto di Alternanza scuola lavoro del MAXXI vede la collaborazione di Formacamera – Azienda speciale della Camera di Commercio di Roma e ha il patrocinio della Regione Lazio.

In occasione della mostra, Mario Calabresi, che nel luglio scorso aveva incontrato Salgado in un talk al museo, ha realizzato in collaborazione con il MAXXI una puntata del suo podcast Altre/Storie dedicata al fotografo brasiliano e intitolata Il Paradiso esiste. Nell’intervista, Salgado racconta il suo incredibile viaggio e approfondisce i temi dell’esposizione. Una storia eccezionale, fatta di acqua, di terra e di cielo, disponibile su tutte le piattaforme audio gratuite da venerdì 1° ottobre.

COLORI DELLA SCIENZA. NELL’ARTE DELLA RICERCA (Antonella Giroldini)

La scienza incontra la creatività di 200 giovani artisti romani
Art&Science Across Italy chiude a Roma la sua quarta tappa locale (dopo Milano, Genova e Venezia) con una mostra che, insieme ad opere di artisti professionisti, presenta 68 creazioni artistiche inedite, ispirate a temi scientifici e realizzate da circa 200 studenti di 16 tra licei scientifici, classici e artistici di Roma e provincia.
Nel suo complesso, il progetto coinvolge alla seconda edizione undici città italiane (Milano, Torino, Roma, Genova, Potenza, Pisa, Firenze, Napoli, Matera, Venezia, Padova), per un totale di 93 scuole e 4000 studenti impegnati in attività di formazione e produzione di opere artistiche, nel contesto di progetti di alternanza scuola-lavoro. Le opere della tappa romana, che ha coinvolto complessivamente 1000 studenti, sono state realizzate con il supporto e la supervisione di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e de La Sapienza Università di Roma, per la parte scientifica, e di artisti dell’Accademia delle Belle Arti di Roma, per la parte artistica. Sono parte integrante dell’esposizione la collezione art@CMS, che raccoglie una quarantina di opere, frutto della collaborazione tra artisti professionisti e scienziati, già esposte in eventi ed esibizioni internazionali (tra le quali, Singapore, Miami, Pechino, Chicago, Ginevra), e un percorso per immagini, testi e installazioni, realizzato dal CERN e dall’INFN, e dedicato ai misteri dell’universo e alle sfide della fisica delle particelle.

Art&sScience Across Italy è un progetto europeo per la diffusione della cultura scientifica nelle scuole superiori italiane, organizzato da INFN e CERN nell’ambito del network CREATIONS di Horizon 2020. Il progetto ha l’obiettivo di promuovere la cultura scientifica tra i giovani, coniugando i linguaggi dell’arte della scienza, quali espressioni umane di creatività e desiderio di conoscenza.
Art&sScience Across Italy è strutturato in step progressivi con seminari nelle scuole e nelle università, visite a musei e laboratori scientifici, workshop tenuti da esperti del mondo scientifico e dell’arte e attività di tutoraggio durante la realizzazione delle composizioni artistiche. In particolare, per ognuna delle città coinvolte il progetto si è articolato in quattro fasi – formativa, ideativa, creativa, competitiva – seguite da una mostra e una selezione nazionale conclusiva che ha come culmine la Mostra finale “I colori della scienza. Nell’arte della ricerca scientifica”, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, nella primavera del 2020. Gli studenti vincitori della competizione artistica/scientifica nazionale che conclude il progetto, selezionati da un comitato internazionale di esperti, sono invitati a partecipare ad un master sul tema arte e scienza, nel settembre 2020, al CERN di Ginevra e in altri laboratori nazionali. Tutti i vincitori sono destinatari di una borsa di studio, conferita dagli enti patrocinanti e dagli sponsor del progetto, a copertura del costo del master e delle spese accessorie.

 

Frida Kahlo….il caos dentro ( Antonella Giroldini)

al 12 Ottobre 2019 al 29 Marzo 2020
Roma
Luogo: SET – Spazio Eventi Tirso
Indirizzo: Via Tirso 16/18
Orari: Lun – Ven 9.30 – 20 | Sab – Dom 9.30 – 21 | Ultimo ingresso 30 minuti prima dell’orario di chiusura
Curatori: Sergio Uribe, Alejandra Matiz, Ezio Pagano, Maria Rosso

Costo del biglietto: Intero 12 € | Ridotto (Personale docente e Over 65) 10 € | Ridotto / Gruppi / Convenzioni (Universitari, Disabili e accompagnatori, Under 14, Gruppi oltre 15 pax, Carta del Docente e 18 App) 8 € | Scuole 5 € | Gratuito Under 5
Telefono per informazioni: +39 388 8507930
E-Mail info: info@navigaresrl.com
Sito ufficiale: http://www.mostrafridakahlo.it

 

Comunicato Stampa:
Questa “mostra sensoriale”, curata dagli esperti nel settore, presenta una visione della vita e degli amori di Frida Kahlo attraverso le sue vibranti lettere, le sue candide fotografie e le sue opere viste attraverso la tecnologia in una prospettiva immersiva e coinvolgente. Si racconta la storia di un’artista unica, percorrendo i luoghi della sua vita: la sua casa a Città del Messico, la sua camera da letto, il suo studio, il giardino di Casa Azul. Nel percorso lo spettatore acquisisce una più profonda comprensione delle relazioni di Frida con il marito, l’artista Diego Rivera e attraverso gli scatti del fotografo Leo Matiz, si legge una storia intima e personale della donna icona dell’arte contemporanea.

All’interno dell’esposizione dal titolo Frida Kahlo. Il caos dentro è possibile seguire dei percorsi tematici per immergersi completamente nel mondo di Frida e accedere a focus dedicati alle singole opere. Si tratta di una modalità nuova per approfondire la conoscenza dell’artista messicana grazie a contenuti originali che spaziano dal rapporto di Frida con il corpo, alle sue relazioni con la politica, fino al valore di una pittura che va ben oltre la leggenda pop.

Oltre alle opere d’arte proposte in formato Modlight, la Collezione presenta anche centinaia di fotografie personali, ritratti d’autore, lettere, pagine di diario, abiti e gioielli ispirati all’artista, per un viaggio a 360 gradi nell’universo di Frida.
In questo viaggio sarà anche possibile apprezzare gli angoli più rappresentativi dell’interno della sua storica abitazione di città del Messico. A Casa Azul, Frida visse sin dall’infanzia, prima con la sua famiglia e successivamente con il marito Diego Rivera. Oggi è la sede del museo a lei dedicato.

 

Pollock e la Scuola di New York (Antonella Giroldini)

Anticonformismo, introspezione psicologica e sperimentazione: arriva a Roma l’action painting di Pollock e dei più grandi rappresentanti della Scuola di New York.

Dal 10 ottobre l’Ala Brasini del Vittoriano accoglie uno dei nuclei più preziosi della collezione del Whitney Museum di New York: Jackson Pollock, Mark Rothko, Willem de Kooning, Franz Kline e molti altri rappresentati della Scuola di New York irrompono a Roma con tutta l’energia e quel carattere di rottura che fece di loro eterni e indimenticabili “Irascibili”.
Anticonformismo, introspezione psicologica e sperimentazione sono le tre linee guida che accompagnano lo spettatore della mostra POLLOCK e la Scuola di New York.
Attraverso circa 50 capolavori – tra cui il celebre Number 27, la grande tela di Pollock lunga oltre 3m resa iconica dal magistrale equilibrio fra le pennellate di nero e la fusione dei colori più chiari – colori vividi, armonia delle forme, soggetti e rappresentazioni astratte immergono gli osservatori in un contesto artistico magnifico: l’espressionismo astratto.
Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con il patrocinio della Regione Lazio e del Roma Capitale – Assessorato alla crescita culturale, la mostra è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con The Whitney Museum of America Art, New York e curata da David Breslin, Carrie Springer con Luca Beatrice.

 

ORARI
da lunedì a giovedì 9.30 – 19.30
venerdì e sabato 9.30 – 22.00
domenica 9.30 – 20.30
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Aperture straordinarie
Giovedì 1 novembre 9.30 – 19.30
Sabato 8 dicembre 9.30 – 22.00
Lunedì 24 dicembre 9.30 – 15.30
Martedì 25 dicembre 15.30 – 20.30
Mercoledì 26 dicembre 9.30 – 20.30
Lunedì 31 dicembre 9.30 – 15.30
Martedì 1 gennaio 15.30 – 19.30
Domenica 6 gennaio 9.30 – 20.30
(la biglietteria chiude un’ora prima)
BIGLIETTI
Intero 15€ + 1,50€ prevendita
Acquistabile online

MOSTRA ARCIMBOLDO (Antonella Giroldini)

Dal 20 ottobre 2017 all’11 febbraio 2018, a Roma, Palazzo Barberini, si terrà la mostra Arcimboldo organizzata dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica e da Mondo Mostre Skira, a cura di Sylvia Ferino-Pagden, una delle maggiori studiose di Arcimboldo e già Direttore della Pinacoteca del Kunsthistorisches Museum di Vienna, e con la direzione scientifica delle Gallerie.

Per la prima volta a Roma sarà possibile ammirare una ventina di capolavori autografi, disegni e dipinti, di Giuseppe Arcimboldi meglio noto come Arcimboldo, provenienti da Basilea, Denver, Houston, Monaco di Baviera, Stoccolma, Vienna, Como, Cremona, Firenze, Genova, Milano. Un’occasione eccezionale, anche per la difficoltà di ottenere i prestiti delle sue opere, che spiega la rarità delle esposizioni dedicate a questo artista.

 

 

In mostra i suoi capolavori più noti – dalle Stagioni agli Elementi, dal Bibliotecario al Giurista, da Priapo (Ortolano) al Cuoco – i ritratti, i suoi preziosissimi disegni acquerellati di giostre e fontane, in dialogo con dipinti e le copie arcimboldesche, oltre a una serie di oggetti delle famosissime wunderkammer imperiali, delle botteghe numismatiche e di arti applicate milanesi e non solo, fino a disegni di erbari, frutta, animali, di cui all’epoca si faceva gran studio al fine di incrementare serre, serragli e giardini ma anche e soprattutto la conoscenza scientifica.

MOSTRA PICASSO A ROMA (Antonella Giroldini)

 

È il febbraio del 1917 e in Europa infuria la Grande Guerra. Pablo Picasso, che ha solo 36 anni ma è già il grande pittore che ha guidato la rivoluzione cubista, arriva per la prima volta in Italia. A cento anni da quel viaggio che segnò tanto la sua arte quanto la sua vita privata (proprio a Roma, mentre preparava i costumi e le scene per i Ballets Russes di Diaghilev, conobbe Olga), le Scuderie del Quirinale celebrano Pablo Picasso con una grande mostra che conclude le manifestazioni, aperte a primavera, dedicate al gran tour dell’artista spagnolo nel nostro paese.

La mostra dal titolo “Picasso. Tra Cubismo e Classicismo 1915-1925” raccoglie un centinaio di capolavori esposti e scelti dal curatore Olivier Berggruen, in collaborazione con Anunciata von Liechtenstein, con prestiti di musei e collezioni eccellenti, dal Musée Picasso e dal Centre Pompidou di Parigi alla Tate di Londra, dal MoMa e dal Metropolitan Museum di New York al Museum Berggruen di Berlino, dalla Fundació Museu Picasso di Barcellona al Guggenheim di New York.

La mostra si soffermerà in particolare sul metodo del pastiche, analizzando le modalità e le procedure tramite le quali Picasso lo utilizzò come strumento al servizio del modernismo, in un percorso dal realismo all’astrazione tra i più originali e straordinari della storia dell’arte moderna. L’esposizione illustrerà gli esperimenti condotti da Picasso con diversi stili e generi: dal gioco delle superfici decorative nei collage, eseguiti durante la prima guerra mondiale, al realismo stilizzato degli “anni Diaghilev”, dalla natura morta al ritratto.