Castello di Urquhart (Antonella Giroldini)

Urquhart Castle è uno di quei castelli che ti rimane nel cuore. Sassi, muschio e licheni. Sassi vecchi di centinaia d’anni, licheni colorati a ricoprire quello che una volta era una delle fortezze più grandi della Scozia. Una posizione strategica e magnifica, a pochi passi dalle sponde del Loch Ness, nelle cui acque cupe si specchia l’antica torre di pietra e che rende il tutto ancora più misterioso e suggestivo. Come mi accade sempre, mi sono ritrovata a camminare tra le rovine di Urquhart con la mente che correva alla velocità della luce provando ad immaginare l’antico splendore e l’imponenza di questo castello durante i suoi anni migliori, ascoltando i sussurri del vento e toccando le fredde pietre con reverenza ed un po’ di timore. 

CALEDONIACANAL (Antonella Giroldini)

Il Caledonian Canal di solito non è la metà principale di un viaggio in Scozia, ma lo si incontra quasi inevitabilmente se si fa rotta da Edimburgo verso le Highlands. È sufficiente guardare una cartina prima di partire per capirne il perché: lo vedrete serpeggiare in tutta la sua lunghezza, come fosse una sottile linea che da Inverness punta dritto fino a Fort William e divide la Scozia interna da quel mosaico d’isole e coste frastagliate che ne disegnano il profilo a nord.

È un confine d’acqua che modella e definisce una parte importante del paesaggio scozzese e che, proprio per questo motivo, si integra con esso in modo assolutamente naturale.

Se siete appassionati di opere di ingegneria idraulica, un viaggio lungo il Caledonian Canal fa proprio al caso vostro. Progettato e costruito tra il 1803 e il 1822, da Thomas Telford e William Jessop, questo canale, che solo per un terzo del percorso è artificiale, collega i bacini naturali di Loch Dochfour, Loch Ness, Loch Oich e Loch Lochy.

Glencoe (Antonella Giroldini)

L’imponente valle di Glencoe è uno dei luoghi più suggestivi di Scozia: una strada immersa nel silenzio e nella solitudine attraversa aspre vallate spazzate solo dai venti e dominate dalle misteriose Three Sisters, tre gigantesche conformazioni rocciose da un alto e dall’Anoach Eagach dall’altro che sembrano chiudersi sopra le teste dei viaggiatori. Un panorama senza eguali. A questo dovete aggiungere il fascino combinato del verde velluto che sembra accarezzare i crinali, i torrenti impetuosi che scrosciano con cascate fragorose, le vallette laterali nascoste e silenziose e le nuvole che quasi sempre risiedono basse lungo i pendii a oscurare il cielo e ad ammantare di mistero la valle. Vi consigliamo di lasciare la vettura in una piazzola di sosta e di prendervi tutto il tempo necessario per ammirare questo spettacolo della natura.

Cose da fare  Il piccolo centro visitatori alla fine della valle è utile per reperire tutte le informazioni sui sentieri e per seguire escursioni guidate con il guardaparco. Gli escursionisti esperti potranno seguire alcuni itinerari impegnativi ma dalle vedute mozzafiato ma esistono anche 3 circuiti ideali ai non esperti, alle famiglie e ai turisti: il Devil’s Staircase, l’Alt Coire Gabhail e il circuito del Buachaille Etive Beag. – https://www.scozia.net/highlands/glencoe/

STONEHAVEN E PERCORSO VICHINGO (Antonella Giroldini)

Uno dei motivi per cui amo la Scozia è poter scoprire la bellezza di villaggi come Stonehaven, in cui il tempo sembra essersi fermato.

Si trova in una posizione magnifica: nascosta dietro una baia e circondata da colline su entrambi i lati, che rendono spettacolare la strada costiera.

In origine Stonehaven era un piccolo villaggio di pescatori, capoluogo della contea di Kincardineshire. Oggi è una bellissima località balneare molto frequentata da locali e turisti.

La posizione rialzata, ripara Stonehaven dai venti occidentali, mentre le imponenti mura del porto contribuiscono a dargli rifugio dal mare del Nord, che spesso può essere impetuoso.

LOCH NESS (Antonella Giroldini)

Questo lago stretto e lungo 37 chilometri gode di una fama smisurata grazie alle leggende legate a Nessie, il mostro delle acque che da decenni alimenta la fantasia di scrittori, turisti e appassionati di misteri. Il mito del lucertolone degli abissi è stato incrementato sicuramente dal business del turismo, ma anche dalla particolare bellezza del Loch Ness: insondabilmente profondo, avvolto quasi sempre dalla nebbia, freddo e uggioso, circondato da aspre montagne cupe e silenziose. Unico neo: le orde di turisti che nel periodo estivo affollano il centro visitatori e le zone panoramiche per avvistare il mostro o per farsi fare la foto ricordo davanti al lago.

n seguito alla popolarità internazionale di Nessie le piccole località sulle sponde del lago sono diventate visitatissime mete turistiche. Inutile dire che, nonostante le bellezze naturali della zona, il motivo principale per cui i turisti vengono qui rimane il mito del mostro. Non stupisce quindi che siano sorte in zona diverse attrazioni turistiche a tema. La più gettonata è senz’altro Nessie Hunting Boat Trip, la gita in barca sul lago a caccia del mostro, seguita dalla visita al Loch Ness Centre and Exhibition, un moderno museo che comprende un’ampia sezione dedicata al mostro. Perfetto per una giornata di divertimento in famiglia è invece il parco tematico Nessieland, dove i bimbi potranno giocare e farsi fotografie accanto a terrificanti riproduzioni del mostro. In tutti i negozi di souvenir della zona potrete acquistare magliette, poster, cartoline, magneti e mille altri gadget con le immagini del mostro. – https://www.scozia.net/highlands/loch-ness/

Spiaggia di Nairn (Antonella Giroldini)

Nairn è una località a est di Inverness di un certo interesse e una strada corre a una distanza da questa spiaggia tale da permettere di intuirne l’esistenza.

Le spiagge della Scozia sono sono sicuramente un must della regione, tranne quelle immediatamente a est di Durness e magari quella in posizione diametralmente opposta, nella costa sudest quasi al confine con l’Inghilterra.

Questa spiaggia è comunque grandiosa, stile, poniamo e comunque in piccolo, quella di Daytona Beach in Florida.

Di bagni o esposizioni al sole non se ne parla, ma camminare su questa spiaggia in un giorno del raro sole scozzese offre l’impressione dei vasti spazi.
Non è difficile trovare un parcheggio in zona, per cui una passeggiata sul bagnasciuga è ipotizzabile, ma nulla più.

FISH & CHIPS (Antonella Giroldini)

Se passate per Oban non perdete Oban Fish And Chips

È il miglior ristorante fish and chips di Oban.

Si trova facilmente – Oban Fish And Chips, 112 George St, Oban PA34 5NT, Regno Unito. Il tè al pesce è ottimo e il servizio di ristorazione è super!!! Lo abbiamo trovato per caso.

Le porzioni sono abbondanti ei gusto ottimo, così come il prezzo .

Il fish and chips è un piatto tipico della cucina britannica. Consiste in filetto di pesce bianco fritto in pastella e attorniato da abbondanti e spesse patate fritte. Viene servito con una spruzzata di sale e di aceto e molto spesso è accompagnato anche da altre pietanze, come i piselli.

Kilt & Tartan (Antonella Giroldini)

Il kilt viene oggi associato all’indumento tradizionale delle Highlands scozzesi, dove viene realizzato in tartan ed è solitamente indossato insieme ad uno sporran, cioè una borsetta di cuoio utilizzata per trasportare denaro. Questo indumento, nel folklore comune, era ed è portato rigorosamente senza indumenti intimi, utilizzato tuttora come abito da cerimonia.

Il kilt oggi viene confezionato come una gonna a portafoglio, con una parte tesa davanti, dove avviene la sovrapposizione e una parte con pieghe plissettate. Viene tenuto chiuso da lacci di pelle con fibbia in alto e da una grossa spilla di sicurezza (kilt pin) sul lembo sovrapposto nell’angolo libero della stoffa. La sua funzione è unicamente quella di aggiungere peso al tessuto ed è quindi assicurato al solo lembo esterno e non anche a quello interno. Il colore del kilt è distintivo della famiglia di cui lo possiede. Infatti ogni famiglia scozzese possiede un kilt tessuto con disegno e colore diversi da quelli di tutte le altre.

Nel XVI secolo il tartan era diventato una caratteristica dell’abito degli degli abitanti delle Highland. Gli Highlanders che parlavano gaelico, indossavano un tartan di tonalità luminose e sfumate, per mostrare la loro ricchezza e lo status.

Oban (Antonella Giroldini)

Oban è una stazione di villeggiatura di epoca vittoriana che si snoda lungo un’ampia baia riparata dai venti e dominata da una bizzarra costruzione di granito che riproduce un anfiteatro molto simile al Colosseo. Oban è un’importante centro, porto di traghetti e punto di partenza per le isole occidentali. Data l’eccellente gamma di strutture ricettive, Oban è un posto strategico dove pernottare. Ci sono inoltre ottimi negozi per fare shopping e svariati tipi di escursioni in mare. In questa cittadina di passaggio non ci sono particolari cose da vedere, ma Oban viene sempre inserita nei circuiti turistici legati al whisky: infatti qui è possibile visitare una delle distillerie più famose di Scozia, l’Oban Distillery, la cui visita termina con la degustazione di un abbondante bicchierino di whisky di malto. – https://www.scozia.net/argyll/oban/