MUSEO EGIZIO DI TORINO – IL TEMPIO DI ELLESIJA (Antonella Giroldini)

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Arenaria

Dimensioni: facciata 8,50 x 4,60 m ; vestibolo 5,5 x 3,5 m; cella 2 x3 m

Nuovo Regno, XVIII dinastia, regno di Thutmosi III.

Provenienza: Ellesija, Nubia. Dono della Repubblica Araba d’Egitto, 1966.

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Questo piccolo tempio è stato ricavato nell’arenaria del deserto, in una località situata circa a 200 km a sud di Assuan, nella Nubia, era destinato agli dei locali Horus di Maiam e Sater di Assuan, le cui immagini, modellate in altorilievo, affiancano quella di re Thumosi III nella profonda nicchia dedicata al culto.

Thumosi III, che aveva forti ambizioni espansionistiche, fece costruire quella cappella negli anni 51° e 52° del proprio regno , provvedendo anche ai sacerdoti necessari al funzionamento del tempio e al culto. L’edificio sacro era inteso come un gesto di pacificazione verso i nubiani perché venerava le divinità locali e al tempo stesso le identificava con quelle egizie. Nelle scene in altorilievo decorano l’interno il re compare sempre rivolto verso il santuario nell’atto di presentare offerte agli dei, rivolti anche verso l’esterno. Gli dei ricambiano concedendo la vita, l’autorità, le regole, etc.

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Quando più tardi prese il sopravvento l’eresia di Amarna, che abolì il pantheon tradizionale, i funzionari del re Akhenaton profanarono le effigi di Amon . Le immagini di Amon furono poi restaurate durante il  regno di Ramesse II, sotto il vicerè Setau. Dal VI secolo d.C. in poi il tempio fu usato come luogo di culto cristiano: lo attestano i pentacoli e le croci scolpiti sulle scene più antiche. . Nel 1966 il tempio fu donato all’Italia  in segno  di gratitudine da parte della Repubblica Araba d’Egitto per l’aiuto ricevuto  durante la campagna di salvataggio dei monumenti nubiani che, con la costruzione della diga di Assuan, rischiavano di rimanere sommersi dalle acque del lago Nasser.

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